MES: Pericolo default per l'Italia

In un'intervista al Financial Time il premier Giuseppe Conte ha chiesto all'Ue di usare "tutta la potenza di fuoco" del fondo di salvataggio da 500 miliardi di euro
del 24/03/20 -

In un'intervista al Financial Time il premier Giuseppe Conte ha chiesto all'Ue di usare "tutta la potenza di fuoco" del fondo di salvataggio da 500 miliardi di euro per affrontare la crisi economica del continente. In un'intervista al Financial Times, Conte mette in evidenza come la "politica monetaria da sola non possa risolvere tutti i problemi" di uno "choc globale senza precedenti". Secondo Conte è quindi il momento di usare il Meccanismo Europeo di Stabilità per offrire linee di credito di emergenza ai paesi, ma effettivamente come funziona il Meccanismo Europeo di Stabilità? Dovete pensare ad una sorta di banca in cui tutti gli

stati convogliano dei versamenti e che, nel momento in cui uno Stato si trova in difficoltà, elargisce una sorta di “prestito” con l’applicazione di condizioni specifiche.

Quando un privato cittadino o un’azienda si reca in banca per un finanziamento, ne viene verificata la solvibilità e vengono chieste delle garanzie, le quali intervengono qual’ora non si riesca a rifondere il prestito. Nel caso del MES le garanzie sono gli obblighi per lo Stato che ne beneficia di attivare tutta una serie di comportamenti di macroeconomia rigorosi, che vanno dal rispetto dei parametri di indebitamento sino ad arrivare a veri e proprie azioni sanzionatorie.

All’art.4 che disciplina il MES è previsto addirittura che nel caso di mancato pagamento nel rifondere il debito siano sospesi “tutti i diritti di voto dello Stato membro “per tutta la durata dell’inadempienza.

Due sono gli aspetti che mi permetto di evidenziare:

Siamo di fronte ad un’assenza completa del Parlamento che è centrale nel controllo del lavoro dell’Esecutivo. Di fatto abbiamo trasformato il nostro ordinamento da Democrazia Parlamentare a Premierato, con una semplice emergenza sanitaria. Quindi l’organismo parlamentare deve immediatamente tornare ad esercitare la propria funzione

Tutte le società di rating danno una previsione ad oggi di un calo del PIL annuo del -3,4% , consegnando di fatto l’Italia alla recessione strutturale, ben diversa da quella congiunturale . Questo dato comporta una necessità di iniezione di svariati miliardi di euro che in caso di attivazione dell’attuale meccanismo del MES, renderebbero di fatto l’Italia ostaggio dei mercati finanziari, ma soprattutto porterebbero alla necessità di appesantimento della pressione fiscale a venire, con aggravio economico. L’Italia è un Paese che ha problemi strutturali pesanti , non pensiamo a crescite negli anni successivi importanti

Questa piccola analisi vuol essere uno spunto nel riflettere bene di quali possano essere le conseguenze di un’azione tale, a meno che il MES attuale non venga modificato ed adattato all’attuale situazione di emergenza.

Le conseguenze potrebbero essere impattanti sulla nostra economia tali per cui un impegno secondo le attuali regole, potrebbe portarci ad una situazione molto simile alla Grecia, entrando in uno stato di default, con tutto ciò che ne consegue.

Mia opinione che si cammini un po’ a ranghi sparsi e che questo coronavirus abbia infettato la struttura europea, mettendo in evidenza tutti gli aspetti deficitari di un’organizzazione entrata in una fase di piena implosione. Il paradosso che la Cina si è subito presentata al nostro capezzale la dice lunga sullo stato dell’Unione Europea e dei nuovi equilibri che si potrebbero instaurare a livello internazionale.

Luigi Del Giacco



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