ARTE E CULTURA
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Milano Art Gallery: intervista all’artista Gabriella Ventavoli per l’inaugurazione della sua personale

15/05/18

Martedì 15 maggio il vernissage allo spazio La Porta Verde, nuova sede della storica galleria milanese

In occasione dell’inaugurazione della personale dell’artista Gabriella Ventavoli, martedì 15 maggio, andiamo a conoscere meglio una grande pittrice che da anni dimostra un impegno sociale e ambientale decisamente singolari.
Per amore della Terra è il titolo identificativo della tematica portata a La Porta Verde in via Ampère 102. La nuova sede della storica Milano Art Gallery è pronta per ospitare le meravigliose tele dipinte da Gabriella Ventavoli in un evento di notevole spessore artistico, organizzato dal manager della cultura Salvo Nugnes, direttore della celebre galleria nel cuore della metropoli.
Gabriella Ventavoli rivela così l’artista che è in lei alle nostre domande.


1. Signora Gabriella Ventavoli, quale è stato il suo percorso per diventare un’artista?

Artisti si nasce, in ogni bambino c’è potenzialmente un artista.
Le vicende della vita poi possono condurre su strade diverse.
Per quanto mi riguarda, il piacere di disegnare, di dipingere, mi ha accompagnato per tutta la vita.
Il percorso artistico è stato come una strada che ho percorso seguendo l’ispirazione che poteva provenire dal mio mondo interno o dalla realtà esterna, in un connubio che si arricchiva vicendevolmente.
La professione di psicoanalista mi ha permesso di entrare in profondo contatto con realtà spesso molto dolorose, che hanno suscitato in me profonda risonanza e l’urgenza di darne una rappresentazione visiva, trasfigurata, come nel caso delle morti sul lavoro, le stragi sulle strade, la tragedia e l’orrore delle guerre, l’attacco mortale portato dall’uomo alla madre terra.

2. Immaginava di arrivare a un tale successo?

Per me successo significa essere riuscita a suscitare emozioni e riflessioni negli osservatori delle mie opere.


3.Come artista, ricorda qual è stata la sua soddisfazione più grande?

La mia soddisfazione più grande è essere riuscita a coniugare il piacere insieme con la libertà di esprimersi che l’arte può dare.

4. Quale la mostra che ritiene più importante per la sua carriera?

Le mostre sono per me una sorta di narrazione continua per immagini emozionanti. Una che ricordo in particolare è stata quella dedicata alla violenza contro la donna, che ho dedicato a Malala, la fanciulla che ha opposto la luce della cultura alla barbarie dell’oscurantismo di una parte del suo popolo, rischiando la vita.

5. Il 15 maggio inaugurerà allo Spazio La Porta Verde (via Ampère 102 a Milano) la sua mostra Per amore della terra, cosa vuole comunicare con la sua opera?

Questa mostra è dedicata al piccolo pianeta che ci è stato donato, così ricco di bellezza e di risorse, che trattiamo come fossero cose che possono durare all’infinito, e così deturpiamo e impoveriamo la nostra casa comune, con la deforestazione e l’inquinamento, fino a renderla del tutto sterile con la ferocia delle guerre che non riusciamo a fermare.

6. Per amore della Terra fa parte di un percorso iniziato dalla mostra Per amore del mare, che ha riscosso grande successo. Il tema ambientale le è molto a cuore, ce ne vuole parlare?

Il riferimento alla mostra precedente “Per amore del mare” voleva rendere omaggio all’infinita bellezza dei mari e degli oceani, così ricchi di vita e così inquinati. Ci dimentichiamo che la nostra vita dipende dal loro benessere, così come dipendiamo dalle piante, che abitarono la terra molto prima dell’uomo, e che grazie alla fotosintesi si è creato l’ossigeno che permette la vita sulla terra.
Le piante senza gli animali possono vivere, e non viceversa.
Ho piacere di ricordare le sagge parole del papa che esortano a trasformare il deserto in foresta.

7. L’evento verrà presentato dal direttore della Milano Art Gallery Salvo Nugnes, come è nato questo connubio artistico?

Da un felice incontro a Spoleto in occasione di una mostra di pittura alla quale avevo partecipato.

8. Quali sono i suoi futuri progetti?

Continuare a dipingere e scolpire non solo per il grande piacere che dà la creatività, ma anche per tenere desta l’attenzione sul futuro del nostro pianeta.

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