Morbo di Alzheimer: cure naturali per rallentare la malattia

Il numero dei casi di malati di Alzheimer è in crescita e le terapie scarseggiano. Esistono però delle cure non farmacologiche che aiutano a prevenire e rallentare questa malattia.
del 12/01/17 -

Chi si ammala di Alzheimer perde man mano il contatto con il mondo: dimentica il nome degli oggetti, non riconosce le persone più care, vorrebbe parlare ma non sa più come.
Sono ormai oltre 600.000 gli italiani colpiti da questa malattia che ruba il cervello e, a poco a poco, la vita stessa. Il numero dei nuovi casi è in crescita al ritmo di 150.000 ogni anno, anche a causa dell’invecchiamento della popolazione.
Le terapie scarseggiano, ma un aiuto per affrontare alcuni aspetti della malattia può arrivare da strategie alternative: infatti esistono cure naturali che aiutano a prevenire e a rallentare la malattia di Alzheimer, esplicando un’azione neuro-protettiva che migliora la memoria e sostiene altre abilità cognitive. Tra le cure non farmacologiche più efficaci contro l’Alzheimer si annoverano specifici integratori alimentari e fitoterapici come:

VITAMINE B

Le vitamine del gruppo B hanno documentati effetti protettivi verso la malattia di Alzheimer. In particolare, le vitamine B6, B9 e B12, che partecipano in modo diretto alla funzionalità cerebrale anche in condizioni fisiologiche, giocano un ruolo strategico nel ridurre i livelli sanguigni di omocisteina. Questo amminoacido, se presente in concentrazioni superiori alla norma, si associa a un alto rischio di sviluppare l’Alzheimer e altre forme di demenza senile e presenile, oltre a esporre a patologie cardiovascolari. In chiave preventiva, dal momento che i valori di omocisteina tendono ad aumentare con l’età, almeno a partire dai 60 anni è bene ricorrere a un integratore multivitaminico che contenga tutti e tre questi micronutrienti, insieme a vitamine e altre molecole antiossidanti come la vitamina C, la vitamina E, il betacarotene.

OMEGA 3


Alcune ricerche attestano che i benefici degli omega 3 si estendono anche a quanti già convivono con questa malattia. L’assunzione di 900 milligrammi di un omega 3 quale il DHA (acido docosaesaenoico) ha mostrato di migliorare la memoria e altri processi cerebrali in un gruppo di oltre 400 persone con lieve declino cognitivo. Da un altro studio risulta inoltre che l’impiego di integratori di omega 3 riduce l’infiammazione dei tessuti cerebrali e la concentrazione di proteina beta-amiloide (A-beta), che si ammassa in placche nel cervello delle persone affette da questa forma di demenza.
In presenza di decadimento cognitivo o di Alzheimer conclamato il dosaggio di omega 3 è di almeno 1 grammo al giorno, sotto forma di EPA (acido eicosapentaenoico) e DHA (acido docosaesaenoico). Gli omega 3 sono rimedi naturali sicuri, che a questa posologia non causano effetti collaterali degni di nota. Una certa cautela, specie in caso di uso prolungato, va osservata se si è in terapia con anticoagulanti, antiaggreganti piastrinici o ipoglicemizzanti, poiché farmaci con cui gli omega 3 potrebbero interagire.

CURCUMA
Tra le qualità di questa spezia antiossidante e anticancro ci sono anche le sue proprietà neuroprotettrici, che rendono la curcuma (Curcuma longa) un rimedio naturale decisamente valido in prevenzione e adatto anche per tenere sotto controllo l’Alzheimer in atto. La curcumina, il principio attivo principale della curcuma, contrasta infatti l’aggregazione della proteina beta-amiloide, contiene la degenerazione neuronale e combatte l’infiammazione della microglia (quel complesso di cellule del sistema nervoso centrale deputato alla sua difesa immunitaria), ostacolando così un processo direttamente implicato nell’insorgenza della malattia di Alzheimer. Consiglio di introdurre abitualmente la curcuma nella dieta, utilizzandola come spezia per insaporire i cibi, per diminuire il rischio di demenza. Se la malattia di Alzheimer ha già fatto il suo esordio è preferibile l’impiego di integratori alimentari a base di curcumina. La posologia è in genere di una capsula da 400-500 milligrammi di estratto secco titolato e standardizzato in curcuminoidi almeno al 90%, fino a tre volte al giorno.

GINKGO

Anche il ginkgo (Ginkgo biloba) è un presidio naturale interessante per rallentare l’evoluzione della malattia di Alzheimer. Questo presidio fitoterapico migliora la circolazione a livello cerebrale e potenzia la memoria.
ALcuni studi confermano i benefici della somministrazione di un estratto di Ginkgo biloba sui sintomi della malattia di Alzheimer e anche della demenza di tipo vascolare. Inoltre, somministrato in affiancamento ai farmaci convenzionali per la malattia di Alzheimer, il ginkgo tende a rinforzare gli effetti delle cure tradizionali sulle performance cognitive.
I dosaggi di Ginkgo biloba utili nella malattia di Alzheimer sono piuttosto alti (secondo diversi studi, 240 milligrammi al giorno) e richiedono qualche attenzione in più rispetto agli altri rimedi naturali citati, in ragione delle maggiori interazioni farmacologiche e precauzioni all’uso di questa pianta.

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