ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

Museo Pecci, Prato e la fine del mondo

17/01/17

Domenica 22 gennaio 2017 Marginalia propone una visita particolarissima al Museo d’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, con visita alla mostra “La fine del Mondo”. L’ingresso è previsto alle ore 16,30. La visita sarà guidata da uno storico dell’arte e un architetto, tutti i visitatori saranno muniti di auricolari (che non sono in dotazione dal Museo, ma da Marginalia).

FotoDomenica 22 gennaio 2017 Marginalia propone una visita particolarissima al Museo d’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, con visita alla mostra “La fine del Mondo”.

L’ingresso è previsto alle ore 16,30.

La visita sarà guidata da uno storico dell’arte e un architetto, tutti i visitatori saranno muniti di auricolari (che non sono in dotazione dal Museo, ma da Marginalia).

La quota di partecipazione, comprensiva della prenotazione, il biglietto d’ingresso, il servizio guida a doppia voce e gli auricolari per migliore ascolto è di € 22,00 a persona. La quota potrà essere pagata con bonifico bancario sul nostro c/c utilizzando il seguente codice Iban IT51A0572821512412571228432.

Prenotazioni obbligatorie scrivendo a: visiteguidate@associazionemarginalia.org, oppure chiamando il 366 4475991.

Il Centro Pecci nato nel 1988, ha riaperto al pubblico con una mostra dal titolo “La fine del mondo” che segna anche il punto di arrivo dei lavori di ampliamento progettati dall’architetto sino-olandese Maurice Nio, ideatore del grande anello metallico che circonda la struttura storica dell’edificio firmata da Italo Gamberini, definita dal direttore del museo e curatore della mostra, Fabio Cavallucci, una sorta di “navicella spaziale arrivata da chissà quale pianeta o pronta a partire per chissà quale luogo del cosmo”, grazie alla quale “è come se ci trovassimo istantaneamente proiettati a qualche migliaio di anni luce di distanza dalla terra”.

il direttore del Pecci Fabio Cavallucci: afferma, “Una cosa non nasce mai dal nulla, ma senza tutti i precedenti direttori non saremmo arrivati a questo risultato. Maurice Nio merita un elogio. Il suo edificio ha due pregi: possiede una propria appariscenza forte, colpisce l’immaginazione, ma dall’altra parte ha avuto dei costi molto più contenuti di quelli degli edifici delle archistar“.

Fonte: http://www.associazionemarginalia.org/museo-pecci-prato-e-la-fine-del-mondo/



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