SPETTACOLO
Comunicato Stampa

Musicoterapia e percussioni

06/10/14

La TamTangram Band, che comprende persone disabili della Cooperativa Sociale Tangram di Forlì, ha partecipato alle selezioni di Italia's got talent.

Domenica 5 ottobre 2014 la TamTangram Band ha partecipato alla selezione di Italian's got talents che si è svolta presso il Palazzo dei Congressi di Rimini. Questo originale gruppo di percussionisti comprendente persone disabili, diretto da Elisabetta Siluri ed integrato da diversi volontari musicisti e cantanti, è stato accolto dall'organizzazione con simpatia e molta disponibilità. Dopo il provino tanti complimenti e auguri per il futuro, ma per questa volta nessuna futura convocazione.
Il risultato, anche se limitato ad una sola brevissima esibizione, è stato sufficente per caricare di entusiasmo tutti i partecipanti, che se ne sono tornati a casa con tanta voglia in più di continuare a suonare e tenere concerti.
E' stata per tutti un'esperienza davvero entusiasmante che ha dato la possibilità di conoscere un mondo nuovo, composto da tanti giovani aspiranti alla carriera dello spettacolo. E' stato sicuramente un momento di integrazione reale e di confronto con tanti originali personaggi in cerca di successo, che ci hanno salutato con affetto e anche con tanta curiosità. In questa due giorni di selezioni si sono incontrati migliaia di ragazzi provenienti da tutte le parti d'Italia che con le loro performance hanno riempito di musica, colore e sudore le varie sale d'attesa e sicuramente tra loro ci saranno i personaggi di successo di domani. Al di là del risultato ottenuto, la partecipazione della Band dei ragazzi della Cooperativa Sociale Tangram, ha dimostrato che non esistono preconcetti nei confronti di persone che vogliono divertirsi e che i sogni spesso uniscono molto di più della realtà.

Come è nata la Tam Tangram Band
La “TAM TANGRAM BAND” nasce all’interno dell’Associazione di volontariato Sintonia da un laboratorio di musicoterapia attivato nel 2011 dalla psicologa e musicoterapista Elisabetta Siluri con alcuni ragazzi disabili che frequentano l’Unità Operativa di Meldola della Cooperativa Sociale Tangram. Nel 2012 il laboratorio si estende anche al territorio di Forlì coinvolgendo le altre strutture della cooperativa Tangram e della cooperativa L’Accoglienza e portando ad un arricchimento della band che vede oggi protagonisti 12 ragazzi.
Il gruppo dei percussionisti Tam Tangram Band ha al suo attivo numerosi concerti, anche in collaborazione con il gruppo dei percussionisti del laboratorio condotto dal musicoterapista bolognese Paolo Ruocco all’interno del Centro Diurno Psichiatrico di Forlì.
Risorsa importante durante i laboratori e i concerti sono i volontari che collaborano con il gruppo suonando e cantando con un grande entusiasmo. Antonia (una volontaria di Meldola) scrive: “…Elisabetta , circa un anno fa, mi disse se volevo fare l'esperienza con il gruppo di musica del Tangram di Meldola. Così cominciai la mia esperienza con i ragazzi, che dire??? Mi considero fortunata, mi è stata regalata una meravigliosa opportunità. E' un’esperienza stupenda, Elisabetta e i ragazzi mi donano momenti meravigliosi, pieni di sincerità, gentilezza e accoglienza. Con loro mi sento a casa, a mio agio, è un sentire condiviso, un sentire che non è per nulla scontato nella quotidianità e nell'incontro con gli altri, che oggi spesso si tramuta in rapporti complicati e contorti. Durante i laboratori e i concerti diventiamo un'anima sola, risate, suoni, piccoli racconti di esperienze personali fanno da cornice, e il divertimento del gruppo e di chi ci ascolta è assicurato. Sono felicissima di trascorrere, sperimentare e fare un pezzo di strada insieme a loro. Grazie!”

“La Band”, caratteristiche e finalità
Caratteristica fondamentale della Tam Tangram Band è la mancanza di distinzione nel modo di partecipare e fra tutte le abilità presenti: ognuno, come in qualsiasi orchestra, partecipa con gli strumenti che sa e che può usare, con la propria particolare abilità, ricercando il risultato musicale nella combinazione dei ritmi, dei suoni e degli strumenti di ciascuno, stando insieme. Questo, col tempo, ha portato tutti a scoprire e ad acquisire sempre più fiducia nelle proprie possibilità e capacità musicali, fisiche e relazionali. Abbiamo la convinzione che non occorra essere musicisti per fare musica, l’importante è esserci, mettersi in gioco, stare insieme divertendosi, l’importante è la RELAZIONE che si instaura tra le persone che suonano insieme. Obiettivo fondamentale del nostro suonare insieme è favorire la GIOIA, un sentimento profondo (e non un’emozione superficiale) che è in grado di trasformare l’intero essere umano, ci fa liberi, ampi, chiari e ci riscalda, facilita la comunicazione, l’autenticità, la serenità, la motivazione, l’incoraggiamento, arricchisce qualitativamente lo stare insieme. Una gioia che stabilisce rapporti amicali e benevoli, che provoca situazioni di riuscita, che stimola l’andare oltre sé stessi, verso l’io ideale. Così, ogni momento vissuto insieme suonando i tamburi, diventa un processo creativo di scoperta, crescita, espansione, “un andare avanti”, un’esperienza continua che sempre muta, un uscire dall’isolamento verso una partecipazione attiva al mondo esterno. Seguendo il motto “c’è interazione vera solo quando c’è autenticità” cerchiamo di stare insieme con naturalezza e spontaneità, per stabilire rapporti di fiducia, reciprocità e rispetto per la dignità e il valore della persona.
Le esibizioni in pubblico della Band sono momenti fondamentali perché permettono di vivere sensazioni di benessere e di successo capaci di mobilitare le energie e le risorse interne, portando così all’azione e al cambiamento interno ed esterno.

Il percorso personale
Elisabetta Siluri ha una lunga esperienza come educatrice. Laureata in Psicologia e specializzata in Musicoterapia (Scuola quadriennale ad Assisi) ha fatto diventare la sua professionalità un modo di vivere e di sentire l’incontro con l’altro: “Ogni incontro musicale con i ragazzi della Band è un momento di grande crescita, di gioia, di condivisione e di amore. Spesso mi ritrovo a pensare che è molto più quello che loro donano a me di quanto io in realtà riesca a donare a loro, ma alla fine credo che l’importante sia esserci, esserci in modo autentico perché è solo così che possiamo veramente incontrare l’altro.”



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