ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

Nothing is yelling at you - Marika Vicari e Jernej Forbici

27/02/15

Venerdì 6 marzo alle ore 18.00 sarà inaugurata all'Officina delle Zattere "Nothing is yelling at you" di Jernej Forbici e Marika Vicari, a cura di Italo Bergantini e Gaia Conti. L’esposizione, plasmata sugli ampi spazi dell'Officina delle Zattere, si snoda come una lunga camminata in cinque sale, tra dipinti, installazioni e disegni su legno. La natura è la protagonista delle opere ed è al centro del lavoro di entrambi gli artisti - Forbici, con il suo stile graffiante, fatto di segni profondi e pennellate energiche e Vicari, con il suo tocco delicato e i suoi boschi invernali.

FotoVenerdì 6 marzo alle ore 18 l’Officina delle Zattere inaugurerà NOTHING IS YELLING AT YOU, una bipersonale di JERNEJ FORBICI e MARIKA VICARI. L’esposizione, plasmata interamente sugli ampi spazi dell’Officina delle Zattere e curata da Italo Bergantini e Gaia Conti, si snoda come una lunga camminata in cinque sale, tra dipinti, installazioni e disegni su legno.

La natura è la protagonista delle opere ed è al centro del lavoro di entrambi gli artisti. Forbici, con il suo stile graffiante, fatto di segni profondi e pennellate energiche e Vicari, con il suo tocco delicato e i suoi boschi invernali.

Il lavoro di Jernej Forbici (originario di Kidričevo in Slovenia) è insieme, sia delicata raffigurazione dei paesaggi bambini, immobili nel tempo e nello spazio della sua fanciullezza e adolescenza, sia dolorosa denuncia dello scempio e delle ferite inferte dall’uomo in nome del progresso bendato e schiavo del denaro. La pennellata dell’artista si muove su tele grandi, grandissime, come quelle di Last Flowers, che sono panorama per sottrazione di una terra teatro dello scempio dell’industria pesante.
Marika Vicari, invece, si immerge completamente nei boschi che rappresenta, i rumori sordi della neve, memorie di suoni e del vento che fischia tra le fronde, coglie le sensazioni del tempo lungo e cadenzato della natura. Usa il legno, soggetto e oggetto del suo lavoro, che percorre, senza ferire, con un tratto leggero, enfatizzandone nervature e rendendole parte integrante delle atmosfere come nel panoramico Il profondo silenzio della foresta in pieno inverno, nell’installazione Third landscape e nel polittico Walking into the wood.
Una mostra dove l’uomo non compare mai, se non da spettatore; i luoghi e la loro personalità sono i protagonisti, i luoghi intrattengono un dialogo avvincente e seduttivo con i visitatori nell’attraversare l’alternarsi di luci della foresta sospesa Walkscapes e nell’imbattersi tra le colline e i fiumi di Origin of Curse. Un gioco di rimandi, impressioni, di allusioni e di stati d’animo.

Guardate le opere dritte negli occhi, in assoluto silenzio, concentratevi per ca(r)pirne il significato.
Senza tempo, senza storia, luoghi unici.
NOTHING IS YELLING AT YOU e per goderne è necessario non giudicare, ma semplicemente ricevere.



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