SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Nuovo atto di indirizzo: appuntamento in Sisac. Intervista di Doctor 33 ad Angelo Testa - 31 luglio 2017

01/08/17

Atto indirizzo, Sindacati maggioritari soddisfatti. Snami e Smi vedono luci e ombre Sul fronte della medicina di famiglia – in questo caso non sindacale – va registrata la presa di posizione della Società di Medicina Generale Simg il cui leader Claudio Cricelli nei meccanismi di premialità a risultato ravvisa un “cambiamento profondo di indirizzo della professione frutto e risultato di una visione moderna e condivisa con Fimmg”.

FotoAtto indirizzo, Sindacati maggioritari soddisfatti. Snami e Smi vedono luci e ombre
Sul fronte della medicina di famiglia – in questo caso non sindacale – va registrata la presa di posizione della Società di Medicina Generale Simg il cui leader Claudio Cricelli nei meccanismi di premialità a risultato ravvisa un “cambiamento profondo di indirizzo della professione frutto e risultato di una visione moderna e condivisa con Fimmg”.

Luci ed ombre intravede Angelo Testa presidente Snami. «È un bene l’atto d’indirizzo perché si torna a trattare e offre dei riferimenti, finalmente, sulla parte economica; è un bene la regionalizzazione delle decisioni sul ruolo unico perché raccoglie le osservazioni Snami sull’impossibilità di adattare un modello uguale in regioni che presentano diverso rapporto tra medici di famiglia e popolazione, tra medici di assistenza primaria e medici di continuità assistenziale, e differenti esigenze organizzative; è un bene infine che si pensi al turnover per i giovani e che si parli meno di Aft e Uccp e più di assistenza. Le perplessità -spiega il leader Snami a DoctorNews- iniziano al momento in cui si ventilano ampi margini discrezionali per le regioni sui modelli assistenziali: stiamo vedendo come alcune regioni si affidino ad altre organizzazioni portando la medicina generale verso obblighi che si staccano dall’assistenza. Dal punto di vista della retribuzione ci lascia perplessi l’intento di agganciare il 30% della parte variabile al raggiungimento di risultati, noi non siamo gli alfieri del pagamento a prestazione ma vorremmo una premialità graduale, parte per l’adesione a progetti, parte per i risultati in termini di output, e infine quota completa al raggiungimento degli esiti in termini di qualità ed efficacia degli interventi». Pende verso l’insoddisfazione il giudizio del Sindacato dei Medici Italiani, e di Fespa, la Federazione degli Specialisti Ambulatoriali, seppur con toni più sfumati rispetto a qualche giorno fa. Per le due sigle, rappresentative per la medicina generale e la specialistica ambulatoriale, il nuovo testo ha recepito alcune delle proposte avanzate unitariamente, da tutta l’Intersindacale. Gli stanziamenti sono incerti e le risorse appaiono inadeguate a «garantire una continuità dell’assistenza h24, medicalizzata, universale, pubblica e di qualità» e fanno pensare a una possibile «disparità di trattamento nella destinazione dei fondi tra i diversi settori». Pina Onotri segretario Smi sottolineava tra l’altro nei giorni scorsi il rischio di rimanere «ostaggi delle sperimentazioni sul territorio, disorganiche e a costo zero, di alcune regioni». Smi e Fespa invitano infine la Sisac a tenere uniti i tavoli «per evitare incomprensibili esclusioni nei confronti di tutte le sigle rappresentative». Infine, per CISL- Intesa Sindacale, il segretario Biagio Papotto aspetta gli atti ufficiali Sisac per l’avvio delle trattative destinate «a mantenere gli altissimi standard qualitativi della sanità italiana e a valorizzare tutti gli operatori del settore sanitario».



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