Ordo Mortis - Il culto da oltre 500 copie vendute!
Un giovane insegnante precario ed un antico ordine occulto. Complotti, tradimenti e misteri, girano attorno ad un passato oscuro, con cui il protagonista, Alessio Conci, dovrà fare i conti, dopo il suo trasferimento in un anonimo paesino della Calabria. Qui, tra le strade desolate, tra gli sguardi e gli atteggiamenti della gente, tra i suggestivi e misteriosi scorci del luogo, Alessio, percepirà immediatamente che il paese cela un segreto inconfessabile.
Salvatore Conaci nasce nel 1990 a Catanzaro. Laureato in Lettere Moderne all’Università della Calabria, ha pubblicato Perle Nere nel 2015. Ha collaborato brevemente con la rivista Luoghi Misteriosi e ha scritto per ‘900Letterario tra il 2016 e il 2017. Durante il breve soggiorno in Svizzera, ha studiato la lingua tedesca e insegnato italiano di base per stranieri. Attualmente vive in Calabria, dove sta lavorando a nuovi progetti letterari. “Ordo Mortis” è il suo primo romanzo pubblicato con la Writers Editor.
- Intervista tratta dalla rivista ufficiale della WritersEditor -
MINERVA: La ringrazio, in primo luogo, per averci concesso questa intervista. Come prima domanda, vorrei chiederle di raccontarci il modo in cui è nata la sua passione per la scrittura.
Salvatore: Sarà un piacere fare quattro chiacchiere, Minerva! Dunque, la mia passione nasce con me. Sono sempre stato egocentrico, narcisista. Il desiderio di tracciare su un foglio i miei pensieri, le mie idee, le mie intuizioni, e di proporli agli altri, mi accompagna fin da bambino.
MINERVA: Il genere che scrive, è molto particolare. Si potrebbe dire che è un “azzardo”, di questi tempi, scrivere appunto questo genere?
Salvatore: Il thriller è un genere antico quasi quanto l’Uomo. Le Metamorfosi di Apuleio, l’Inferno di Dante, l’Odissea? Tutti thriller. Ho una formazione classica, l’azzardo mi viene spontaneo come il respiro. A ogni modo, ultimamente, è un genere in forte rinascita.
MINERVA: Nel leggere il suo libro, una frase mi ha colpita particolarmente: “potè constatare come realmente l’uomo per sua natura, si fidasse maggiormente di ciò che vedesse, piuttosto che di ciò che fosse solo costretto a immaginare”. In questa frase, c’è un pò di Salvatore?
Salvatore: In questo stralcio preciso c’è poco di Salvatore. Io tendo a fidarmi, a non escludere a prescindere. Se fossi un materialista, non m’interesserebbe il soprannaturale, e non scriverei certe cose. Sono un curioso, per fortuna.
MINERVA: Nel suo libro, incontriamo la presenza di latinismi e terminologie complesse: è solo un fattore “stilistico” o esiste un’altra motivazione per questo suo modo di impostare “Ordo Mortis”?
Salvatore: È stato Ordo Mortis a dare a me questa impostazione. Non sono un autore rigido: io getto un incipit, e trama e personaggi crescono e sviluppano a loro piacimento. Questo romanzo mi ha chiesto espressamente un’impostazione complessa. “Pedante”, come la definirebbe Carducci.
MINERVA: Le andrebbe di spiegare, a grandi linee, il significato che per lei “Memento Mori”?
Salvatore: Memento Mori è un ammonimento che dovremmo, letteralmente, tenere a mente tutti quanti. Se tutti ci ricordassimo, ogni giorno, che dobbiamo morire, che non siamo eterni, perfetti e infallibili come crediamo, il mondo sarebbe un posto decisamente diverso. Saremmo meno boriosi, più inclini ad ascoltare e aiutare il prossimo. Saremmo migliori.
MINERVA: ESiste un luogo uno stato d’animo particolare in cui si sente più a suo agio nello scrivere le sue storie?
Salvatore: Il luogo cambia spesso, anche se prediligo il mio studio. Lo stato d’animo deve assecondare il genere dell’opera. Negli ultimi anni sono stato molto thriller.
MINERVA: Cosa l’ha spinta a pubblicare il suo libro con la Writers Editor?
Salvatore: La Writers Editor è una realtà giovane, e quindi piena di entusiasmo, passione, attenzione ai particolari. Un autore chiede questo: dinamicità e assistenza fin nei particolari. Fattore fondamentale: investe sugli autori. Se sei pubblicato da loro, significa che l’opera ha spessore: questo dà all’editoria italiana attuale una credibilità di cui ha tanto bisogno.
MINERVA: Le andrebbe di renderci partecipi dei suoi progetti “letterari”, futuri?
Salvatore: Sto lavorando a due nuovi romanzi. Thriller. Uno lo scrivo da solo. L’altro in collaborazione con un altro autore, molto talentuoso, di cui sentirete parlare molto presto.
MINERVA: Al giorno d’oggi, è difficile “inseguire i propri sogni”, soprattutto quando si abita in piccoli paesini. Lei è riuscito, invece, a perseguire i suoi obiettivi: ha consigli da dare a chi condivide il suo stesso sogno?
Salvatore: Un solo consiglio, molto semplice: crederci con caparbietà e con la voglia, però, di migliorare nel tempo. Un appunto solamente: bisogna credere in maniera intelligente; saper cogliere i segnali della vita. A volte, se si ama davvero una cosa, si deve avere l’umiltà di capire quando accelerare, quando rallentare, e quando, invece, lasciare il compito ad altri.
A presto, Minerva!
Ringraziamo Salvatore Conaci per averci concesso questa splendida intervista.
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