SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Ossa “di porcellana” per oltre 555.000 donne dell’Emilia-Romagna: arriva a Ferrara ‘Il Piatto Forte’, campagna nazionale per la prevenzione delle fratture da fragilità

06/10/17

“Se non trattata, l’osteoporosi rende le tue ossa fragili come la porcellana”: è il claim della campagna di prevenzione e screening promossa da Fondazione Italiana Ricerca sulle Malattie dell'Osso (FIRMO) in partnership con Amgen. A Ferrara la seconda tappa: sabato 7 e domenica 8 ottobre in Piazza del Municipio con un camper e un gazebo a disposizione dei cittadini per misurare gratuitamente la densità ossea e sensibilizzare sull’importanza di prevenire le fratture da fragilità

Arriva a Ferrara ‘Il Piatto Forte’, una campagna promossa dalla Fondazione Italiana Ricerca sulle Malattie dell'Osso (FIRMO) in partnership con Amgen con l’obiettivo di accrescere l’informazione sull’osteoporosi, patologia silenziosa e sottodiagnosticata, nonché sensibilizzare la popolazione sulle fratture da fragilità, che oggi possono essere evitate attraverso un’alimentazione corretta, un’attività fisica regolare e un trattamento farmacologico tempestivo, con adeguata aderenza alla terapia da parte dei pazienti.
“Se non trattata, l’osteoporosi rende le tue ossa fragili come la porcellana” è il claim della campagna, che nella cornice della bella città estense sarà ospitata in Piazza del Municipio sabato 7 e domenica 8 ottobre. Nella piazza stazionerà il camper attrezzato della Fondazione FIRMO: a bordo l’attrezzatura per la valutazione gratuita della densità ossea vertebrale e femorale da parte di personale specializzato. La valutazione sarà fatta con l’innovativo dispositivo EchoS il primo sistema al mondo per la diagnosi precoce dell’osteoporosi attraverso un semplice esame ecografico, rapido e accurato, assolutamente indolore e senza l’utilizzo di radiazioni ionizzanti.
Saranno inoltre presenti un nutrizionista, che darà consigli sull’alimentazione, e personale medico specializzato che, oltre a distribuire un questionario di autovalutazione dell’osteoporosi, fornirà alla popolazione materiale informativo, rispondendo ai quesiti del pubblico e fornendo consigli sulla prevenzione dell’osteoporosi.
In Italia vengono stimate almeno 3,5 milioni di donne con osteoporosi e 1 milione di uomini; più del 75% della popolazione femminile sopra i 60 anni di età soffrirebbe di fragilità ossea con aumento del rischio di fratture, che rappresentano una importante causa di disabilità, specie tra le persone anziane. In Emilia-Romagna, dove secondo i dati ISTAT la popolazione femminile over 60 ammonta a più di 740.000 persone, il numero di donne a rischio fratture sarebbe quindi pari a oltre 555.000.
«La frattura è un evento drammatico che ha implicazioni ad ampio spettro: mediche, in primo luogo, ma anche sociali, economiche e di qualità della vita – dichiara Gloria Bonaccorsi, Ginecologa e Ricercatrice presso il Centro per lo studio della Menopausa e dell’Osteoporosi dell’Università degli Studi di Ferrara – la frattura da fragilità è l’evento ultimo e irreversibile dell’osteoporosi e bisogna intervenire prima che essa si manifesti. Sappiamo che una prima frattura, in qualunque sito scheletrico, raddoppia il rischio di fratture successive, è quindi molto importante adottare adeguati interventi di prevenzione e, una volta avvenuta monitorare e trattare adeguatamente la paziente, con farmaci di provata efficacia, quelli che la ricerca ha dimostrato essere capaci di ridurre significativamente questo rischio. Dati regionali del 2013 evidenziavano che Ferrara aveva la più bassa incidenza di fratture di femore in donne sopra i 64 anni rispetto a tutte le altre province della regione, ma con il progressivo invecchiamento della popolazione i candidati alla frattura da fragilità osteoporotica sono destinati ad aumentare».
L’osteoporosi è una malattia silente. Sono numerosi i fattori di rischio che predispongono a questa malattia o al maggiore rischio fratturativo.
«La prevenzione dell’osteoporosi e della fragilità ossea si basa su un corretto stile di vita di cui fanno parte l’astensione dal fumo e la moderazione nel consumo di alcol, l’attività fisica regolare, che aiuta a mantenere una buona massa muscolare e migliora l’equilibrio prevenendo le temibili cadute, un giusto introito di calcio attraverso la dieta – sottolinea Alessandra Bortoluzzi, Reumatologa e Ricercatrice presso l’UOC di Reumatologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Sant’Anna di Cona a Ferrara – l’efficacia del calcio aumenta quando viene somministrato in associazione alla vitamina D, in gran parte prodotta a livello cutaneo in seguito all’esposizione solare. Un adeguato apporto di calcio e di vitamina D rappresenta il presupposto per qualsiasi trattamento farmacologico specifico».
Oggi l’osteoporosi può essere trattata con terapie farmacologiche diverse per manegevolezza e modalità di somministrazione. La terapia dell’osteoporosi deve essere seguita per molti anni perché è una patologia cronica ed è importante non sospendere il trattamento piuttosto può essere utile cambiare tipologia di farmaco. Esistono oggi terapie innovative ed efficaci, in grado di prevenire la perdita ossea e di ridurre il rischio di fratture agendo attraverso un’azione sistemica su tutti i siti scheletrici e proteggendo in modo efficace il paziente

Per maggiori informazioni: www.fondazionefirmo.com 

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