SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Osservatorio AICPE

27/01/21

I numeri della Chirurgia Plastica Estetica in Italia e nel mondo

FotoRoma, gennaio 2021 – Facendo riferimento ai dati globali riguardanti le Pratiche di Chirurgica Estetica che la International Society of Aesthetic Plastic Surgery (ISAPS)* ha pubblicato poche settimane fa, l’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (AICPE) delinea qui di seguito alcune tendenze del settore, relative all’anno 2019.

Il primo dato da sottolineare è il totale delle procedure estetiche (chirurgiche e non chirurgiche) effettuate nel mondo, che ha registrato un incremento del 7,4% rispetto al 2018.
Nel 2019 in Italia sono state effettuate in totale circa 1.088.704 pratiche di medicina o chirurgia estetica, con un aumento del 7,8 % rispetto all’anno precedente (nel 2018 erano 1.009.200), a conferma di un trend di crescita del settore, costante da circa cinque anni.
Il nostro Paese si posiziona così al 5°posto dopo Stati Uniti, Brasile, Giappone e Messico per numero totale di procedure. Sul totale delle pratiche estetiche registrate, le procedure di tipo chirurgico in Italia sono state il 28,8%, con un decremento rispetto al 2018 di 3 punti percentuali . Sono invece aumentati i trattamenti non chirurgici, che dal 68,2% del 2018, hanno raggiunto nel 2019 il 71,1% del totale, aumentando del 2,9%.

I 5 interventi più richiesti: la mastoplastica additiva rimane al primo posto

Nonostante la leggera flessione della Chirurgia in favore dei trattamenti non chirurgici, analizzando i dati globali, la mastoplastica additiva si conferma per il quinto anno consecutivo l’intervento di Chirurgia Plastica ai fini estetici più richiesto, rappresentando il 15,8 % delle procedure estetiche realizzate nel mondo.
In Italia sono stati registrati nel 2019 circa 56.073 interventi per aumentare il seno, con un incremento della richiesta del 6,6% rispetto al 2018, il che posiziona questo intervento anche nel nostro Paese al primo posto tra i più richiesti. La blefaroplastica, raggiungendo il 12,9% del totale delle operazioni di Chirurgia Estetica in Italia, si aggiudica invece il secondo posto tra i trattamenti chirurgici più effettuati.
Benché abbia subito un decremento di circa il 26% rispetto al 2018, rimane oggi l’intervento maggiormente richiesto dagli uomini, con dati in crescita negli ultimi mesi. La causa sembra essere strettamente correlata alla nuova modalità di lavoro in smart working introdotta dall’emergenza sanitaria globale: passare molto tempo in video conferenza aumenta l’esigenza di correggere quei difetti del viso che con altre modalità di interazione sono meno percepiti.
La liposuzione si attesta, come lo scorso anno, al terzo posto tra i trattamenti chirurgici più effettuati, ma continua la decrescita di richieste che si registra già dal 2016, con oltre il 10% in meno di interventi di liposuzione per anno. In quarta posizione troviamo la rinoplastica, che registra un incremento notevole (+33%), dopo un paio di anni di decrescita: si tratta anche dell’intervento più richiesto nelle fasce di età più basse. Crescono nel 2019 anche i trattamenti di lipofilling del viso (o fat grafting), con un +10%.

Medicina Estetica: iniettivi per il volto sempre più richiesti

Il volto rimane al centro dell’attenzione anche per quanto riguarda le pratiche di Medicina Estetica realizzate negli studi dei Chirurghi Plastici. La Tossina Botulinica e l’Acido Ialuronico, utilizzati per correggere i segni del tempo delle diverse aree del viso, si confermano in assoluto i più richiesti, sia a livello mondiale che nel nostro Paese. In Italia nel 2019 si registra un incremento dell’utilizzo della Tossina Botulinica del 15%, e si raggiunge un +21% per quanto riguarda l’Acido Ialuronico.
Si conferma costante a livello mondiale anche l’utilizzo di apparecchiature biomedicali per trattare gli inestetismi del volto e del corpo. Al terzo posto tra le pratiche di Medicina Estetica non invasiva maggiormente richieste – da uomini e donne in modo eguale – troviamo i trattamenti per la rimozione definitiva dei peli superflui, seguita in termini numerici dai trattamenti ablativi per il resurfacing della cute del viso e dai peeling chimici.
Infine la chirurgia del lato B, la chirurgia delle parti intime e i trattamenti non chirurgici per la riduzione del grasso localizzato sono tra le nuove tendenze in ascesa nel settore della Chirurgia Plastica Estetica, anche se in termini numerici si tratta di segmenti ancora poco rilevanti in Italia.

*fonti
dati ISAPS Plastic Surgery Statistics | Global Plastic Surgery Statistics (isaps.org)
dati AICPE Statistiche AICPE 2019
I dati del presente comunicato sono frutto di una comparazione tra i dati pubblicati da ISAPS nella sopracitata Survey e l’Osservatorio AICPE relativo ai dati del 2018. Le statistiche sono calcolate in base a un numero di chirurghi plastici operativi nel nostro Paese che si aggira intorno a 1500, escludono quindi gli interventi eseguiti da altre categorie di medici che si occupano di pratiche estetiche (dermatologi, dentisti ecc.).


L'Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica (www.aicpe.org), la prima in Italia dedicata esclusivamente all'aspetto estetico della chirurgia, è nata nel settembre 2011 con lo scopo di promuovere la formazione e la pratica in chirurgia plastica estetica favorendo uno scambio di conoscenze tra i chirurghi qualificati. Ad AICPE, gemellata con l’American Society for Aesthetic Plastic Surgery (ASAPS), la più importante società di chirurgia estetica al mondo, con l’International Society for Aesthetic and Plastic Surgery (ISAPS) e con l’European Association of Society of Aesthetic and Plastic Surgery (EASAPS) hanno aderito oltre 350 chirurghi in tutta Italia. Membri di Aicpe possono essere esclusivamente professionisti con una specifica e comprovata formazione in chirurgia plastica estetica, che aderiscono ad un codice etico e di comportamento da seguire fuori e dentro la sala operatoria. Scopo di AICPE è tutelare pazienti e chirurghi plastici disciplinando l'attività professionale, rappresentare i chirurghi plastici estetici nelle sedi istituzionali, scientifiche, tecniche e promuoverne la preparazione culturale e scientifica.


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