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PAPA BENEDETTO XVI, VESCOVO EMERITO DELLA DIOCESI DI ROMA: e in Vaticano ancora se ne discute - di Simonetta Leopardi

19/02/20

Questa mole di lavoro pubblico ha reso evidente agli occhi di tutti ciò che è sempre stato chiaro agli addetti ai lavori: la Rinuncia di Benedetto XVI, non intendeva essere un ritiro dal suo ruolo di guida della chiesa universale.

FotoIn Vaticano, in questi giorni, si discute circa la definizione ufficiale definitiva da dare al ruolo e alla figura pubblica di Papa Ratzinger, nell'ambito della riforma della Curia romana, attualmente in fase conclusiva.

Ciò avviene, perché è da anni, che commentatori e addetti ai lavori discutono circa il ruolo di “papa emerito”, che Benedetto XVI ha scelto per sé e che non sarebbe previsto dall’ordinamento della Chiesa cattolica.

Tanto più che, a tale ruolo di Papa Ratzinger, negli ultimi mesi, è caduta anche la foglia di fico del "silenzio e preghiera", che si disse dovesse caratterizzarlo.

Difatti, per parlare solo degli ultimi mesi, ci sono stati :

- il Video su Benedetto XVI al lavoro nella sua residenza vaticana; e

- l'annuncio, che il Papa emerito ha creato e finanziato una sua Fondazione privata per la formazione giornalistica e mass-mediale in Germania;
https://simonettaleopardi.blogspot.com/2020/02/benedetto-xvi-il-suo-ritorno-sugli.html

- la Dichiarazione finale del Simposio di Papa Benedetto con gli allievi;
https://simonettaleopardi.blogspot.com/2020/02/il-ritorno-di-benedetto-xvi-eccomi.html

- i pronunciamenti di Benedetto XVI sulle questioni aperte di massima rilevanza nella chiesa; come diaconato femminile e celibato dei preti

Così come non ha mai avuto battute d'arresto, in questi anni, il costante progredire dei procedimenti chiave del pontificato ratzingeriano, che sono la tolleranza zero su abusi sessuali e crimini del clero e la riforma istituzionale della chiesa.

Questa mole di lavoro pubblico ha reso evidente agli occhi di tutti ciò che è sempre stato chiaro agli addetti ai lavori: la Rinuncia di Benedetto XVI, non intendeva essere un ritiro dal suo ruolo di guida della chiesa universale. Benedetto XVI, infatti, ha compiuto un Atto di Rinuncia al cosiddetto "ufficio petrino", ossia ha rinunciato alla carica DIOCESANA di vescovo della città di Roma, che è la seconda carica che - a norma del Codice di diritto canonico - ogni papa eletto deve ricevere, dopo che nel Conclave gli è stata conferita l'investitura quale pontefice a capo della chiesa universale.

In questo modo, Papa Benedetto XVI ha compiuto un Atto di governo, con il quale si è dissociato dalla Diocesi di Roma, smettendo di esserne vescovo (che è la carica rinunciabile, connessa alla sua elezione), ed ha conservato l'elezione "a vita" quale pontefice della chiesa cattolica, con i suoi poteri di giurisdizione universale sul popolo di Dio.

Ciò, a norma del diritto canonico, significa che Benedetto XVI, - che è stato eletto e rimane papa "a vita" - avendo poi rinunciato alla carica di vescovo diocesano nella Curia romana, è diventato, perciò, di conseguenza, il Vescovo emerito della diocesi di Roma. Caso unico nella storia.

Ecco perché Benedetto XVI, con una crasi concettuale ardita e inaudita, ma certamente non impropria, ha stabilito di farsi chiamare "Papa emerito".

La discussione, che da anni i commentatori portano avanti, circa la presunta illegittimità del titolo che Benedetto XVI ha scelto per sé e di come possa essere inquadrato ora il suo ruolo (di certo non inattivo) nella chiesa, è risolta semplicemente dalla conoscenza del Diritto Canonico, da cui si evince che lo status attuale e il titolo di Joseph Ratzinger nell'ordinamento della chiesa cattolica, e nella Curia romana, è PAPA BENEDETTO XVI, VESCOVO EMERITO DELLA DIOCESI DI ROMA.

C'è, piuttosto, da chiedersi come mai Benedetto XVI abbia deciso di compiere questo epocale Atto di Rinuncia alla sua carica diocesana, come mai abbia scelto di farlo in maniera così occulta, e come mai abbia scelto un titolo così criptato per descrivere la sua posizione giuridica nell'ordinamento istituzionale della chiesa. Ed è subito evidente, come ciò implichi l'esistenza di un conflitto istituzionale apocalittico, che si può descrivere soltanto con le parole usate nella dichiarazione pubblica dell'ultimo Simposio di Papa Ratzinger e dei suoi allievi: "una crisi in cui la primordiali forze di bene e male si confrontano l’una contro l’altra a quasi ogni livello della Chiesa”.

Una crisi istituzionale talmente profonda e radicale da aver portato alla coesistenza di due Papi attivi in Vaticano e nella chiesa.

Se potessi rivolgere qualche domanda a Papa Ratzinger è proprio tutto questo, ciò che gli chiederei: come mai, Santo Padre Benedetto?



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