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Comunicato Stampa

“Perdono e penale” 17 maggio 2018 Terzo appuntamento presso la Pontificia Università Antonianum

10/05/18

Mediazione penale come modello di risoluzione del conflitto tra reo e vittima. “Perdono e penale” è il titolo del terzo incontro proposto dalla Pontificia Università Antonianum nell’ambito del progetto formativo “Mediazione per la Pace”, dedicato, per l’anno accademico 2017-2018, alla risoluzione dei conflitti attraverso le tecniche dell’alternative dispute resolution.

FotoNel corso dell’incontro, previsto per giovedì 17 maggio 2018, sarà affrontato il tema della mediazione penale come strumento utile ad aiutare vittime e rei a uscire da una situazione di conflitto, disagio e dolore. Un cuore che odia è sempre un cuore imprigionato e sofferente; al contrario, un cuore che si apre al perdono è un cuore libero, libero dalle catene dell’odio.
L’adozione della mediazione penale come mezzo e modello di risoluzione alternati-va del conflitto tra il reo e la vittima può ingenerare nel nostro tessuto sociale un cambiamento di approccio mentale alla situazione specifica e diventare un modello di ana-lisi e intervento sul reato. La mediazione penale è una forma mentis, innanzitutto, un modo di vedere oltre, allo scopo di accompagnare due o più persone alla risoluzione di una situazione dolorosa attraverso nuovi approcci che agiscano su due piani paralleli: da una parte, quello dei detenuti, affinché siano condotti alla piena consapevolezza del-la responsabilità del reato e, infine, alla riabilitazione; dall’altra, quello delle vittime, perché siano accompagnate in un percorso liberatorio di perdono.
Al fine di approfondire al meglio il complesso insieme di competenze richieste al professionista che operi nel campo della mediazione penale, il tema del convegno sarà affrontato da una pluralità di prospettive: comunicativa, criminologica, giuridica, psicologica, sociologica, senza trascurare un utile confronto fra il nostro sistema giudiziario e le buone pratiche adottate all’estero.
Saper donare agli attori, e soprattutto alle vittime, strumenti di maggiore consapevo-lezza, di comprensione, gestione del conflitto, negoziazione interna, perdono e responsabilizzazione ha come ricaduta diretta la generazione di un clima sociale più equilibra-to, in cui ci sia ancora posto per il debole e per chi sbaglia come per il perdono e la cooperazione. La società è, così, nell’ottica della presa in carico, uno degli attori della mediazione penale e ridiviene quel motore primario all’interno del quale la cooperazione può generare frutti di pace.
Programma
Prof. Augustin Hernandez, Decano della Facoltà di Filosofia della Pontificia Università Antoniaum: Parole di saluto
Francesco D’Anselmo, Direttore della Casa di Reclusione di Porto Azzurro: Un caso di mancata mediazione: istruzioni per l’uso
Daniela De Robert, membro del collegio del Garante Nazionale dei Diritti delle Persone Detenute o Private della Libertà Personale: L’importanza della società nella presa in carico del reo
Anna Angeletti, Direttrice della Casa Circondariale di Avezzano e Vicedirettrice della Casa Circondariale di Roma “Regina Coeli”: Universi del disagio psichico e relazione: la gestione del disturbo psichiatrico in carcere
Sandro Spriano, Cappellano della Casa di Reclusione di Roma “Rebibbia”: Aiutare il reo a guardare con occhi nuovi
Maria Pia Barontini, Vice Procuratore Onorario: La vittimologia
Claudio Bonito, Vicepresidente di IFACE, Istituto di Filosofia Applicata alla Consulenza e all’Etica: Le modalità della pena: aspetti filosofici
Guido Traversa, Presidente di IFACE, Istituto di Filosofia Applicata alla Consulenza e all’Etica: Il rapporto “persona, colpa, pena”
Raffaella Verga, Università degli Studi eCampus: La via del perdono
Dibattito e conclusioni

Referenti:
Paolo Cancelli, Direttore dell’ufficio sviluppo e promozione presso la Pontificia universitàn Antonianum e responsabile Sviluppo della Pontificia Accademia Mariana Internazionale
Raffaella Verga (psicologa e scrittrice), coordinatrice del percorso formativo e referente scientifico per l’Università Pontificia Antonianum

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