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Pescia (Toscana): le oscure figure della Pieve di Castelvecchio

16/03/12

A una manciata di chilometri da Pescia sorge una pieve antichissima, la cui facciata è tuttora oggetto di un interessante dibattito: chi si nasconde dietro l'immagine di quell'uomo e delle due donne che sembra abbracciare? E quelle strane maschere non ci fanno invece pensare ai mostri Maya ed Aztechi? Scopritelo in questo breve articolo.

La Pieve dei Santi Ansano e Tommaso, meglio conosciuta come la Pieve di Castelvecchio, si trova a una manciata di chilometri da Pescia, in provincia di Pistoia; per raggiungerla si deve percorrere la Via Mammianese Nord, svoltare a destra all'altezza di Pietrabuona e proseguire sulla Via Val di Forfora fino a che – lasciandosi alle spalle la deviazione per Vellano – non si arriva al Ponte di Sorana e quindi a Castelvecchio: l'edificio sorge a 150 metri dal centro abitato, su uno sperone di montagna digradante verso il corso d'acqua.

Il primo documento che attesti l'esistenza di questa chiesa è datato 879: l'allora vescovo di Lucca concedeva a due fratelli alcuni beni pertinenti la pieve dei Santi Tommaso e Giovanni Battista e, nonostante l'importanza dell'edificio continui ad essere ben documentata, le testimonianze relative ai secoli dopo il Mille si fanno decisamente meno frequenti. Attualmente - dopo circa trent'anni di chiusura per restauri - l'edificio mostra purtroppo la sua perduta grandezza, ma se state trascorrendo le vostre vacanze in Toscana vi assicuriamo che una volta giunti fin qui non resterete affatto delusi.

Il campanile somiglia a una torre di avvistamento e si erge solitario dietro al corpo principale della chiesa; l'edificio presenta tre navate absidate ed è orientato verso est, nel pieno rispetto dei canoni classici. L'interno è rischiarato solo grazie alla luce che proviene dalle anguste finestre ritagliate al di sopra degli archi; le navate presentano una copertura a capriate a vista, mentre il presbiterio è sopraelevato per fare spazio alla cripta, un luogo decisamente molto suggestivo.

Tuttavia, Il particolare più misterioso di questa pieve è l'immagine che si può notare al centro della facciata, ad oggi non ancora decifrata: si vede infatti la figura di un uomo che sembrerebbe abbracciare due donne, ipotesi che farebbe pensare a Gesù Cristo nell'atto di proteggere la Vergine e la Maria Maddalena. Secondo Mauro Giorgio Ferretti, autore della pubblicazione “Sulle orme dei templari”, quest'effigie potrebbe rappresentare invece una metafora di Dio che protegge l'Uomo e la Donna, oppure la Trinità che si riconcilia con Adamo ed Eva. Sul retro della chiesa si può osservare la medesima immagine, affiancata dalle stesse maschere terrificanti che potrebbero ricordare i mostri maya ed aztechi, ma forse anche quelli africani... Ed ecco che proprio a causa della presenza di questi mascheroni, salta fuori un'altra ipotesi, che proviene da una tradizione popolare che ci racconta di un mastro muratore, rimasto ucciso durante la costruzione della pieve per mano del Demonio... Le maschere richiamerebbero alla memoria il sacrificio degli addetti ai lavori, in nome della residenza di Dio. Una quarta ed ultima chiave di lettura chiama infine in causa la figura dell'orante, ma non un sacerdote, bensì un uomo capace di creare con gli altri esseri appartenenti al regno animale, una sorta di relazione alchemica.

Caterina Pomini



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