Pet therapy per anziani: i benefici di un animale durante la terza età

La presenza si un animale al fianco di una persona anziana può essere davvero di grandissimo aiuto. Ecco gli esemplari più adatti per questo compito.
del 23/01/17 -

La pet therapy per anziani può rappresentare un grandissimo beneficio per seniors con disabilità o disturbi di varia natura, ma la scelta dell’esemplare più adatto è fondamentale per ottenere grandi risultati dalla relazione uomo-animale

La pet therapy rappresenta un grandissimo aiuto per il senior, specialmente se questo vive solo oppure ha una forte disabilità fisica. La presenza di un animale, specialmente se di un cane di taglia medio-grande, dà grande sicurezza alla persona che si trova in forti difficoltà motorie, facendola sentire protetta e, talvolta, dandole un concreto aiuto, come nel caso di soggetti ciechi o ipovedenti. In particolare, nel caso del morbo di Parkinson, il contatto fisico con l’animale favorisce il rilassamento, riducendo quindi il tremore e la rigidità, sintomi caratteristici della malattia, e migliorando la coordinazione.

Tuttavia, la pet therapy può apportare profondi benefici anche per quanto riguarda l’aspetto psicologico, poiché gli animali, soprattutto i cani, fungono spesso da catalizzatori sociali, offrendo all’anziano un’occasione per allontanarsi dall’ambiente domestico e spostarsi verso parchi e giardini, tipici luoghi d’incontro dove instaurare un dialogo con altri esseri umani e dove far nascere nuove relazioni che favoriscano il confronto e il reinserimento della persona sola in un contesto sociale.

La pet therapy ha un ruolo anche nello sviluppo di una nuova autostima da parte dell’anziano che comincia ad avere una diversa considerazione di sé, riprendendo a prendersi cura della propria persona dal momento in cui comincia a percepire che l’animale ha bisogno della sua presenza e delle sue migliori condizioni per venir accudito.

Ma come è possibile scegliere l’esemplare più adatto?

Per ottenere tutti questi benefici dalla pet therapy per anziani, però, è necessario scegliere l’esemplare più adatto, guardando in primis alla razza, ma anche alle caratteristiche comportamentali dell’animale che non deve essere troppo esuberante e, di conseguenza, difficile da contenere. Per questo è consigliabile adottare animali di almeno 12 mesi, quindi già adulti, in maniera tale che il loro carattere sia già formato.

Nel caso di forti invalidità fisiche, come la cecità e la sordità, si raccomanda di scegliere razze intelligenti ed equilibrate, in grado di sopperire con il loro intervento ai deficit sensoriali del proprietario. Per la cecità Pastori Tedeschi e Labrador Retriver sono la scelta più indicata, mentre per la sordità si consigliano animali di taglia più piccola come Terrier e Chihuahua.

Nel caso di malattie fortemente invalidanti o terminali la pet therapy raccomanda la scelta di animali placidi, estremamente equilibrati da un punto di vista psichico, dolci ed affettuosi, in grado di trasmettere sicurezza con la loro sola presenza fisica, ma non invadenti. A tale scopo, i Pastori Tedeschi sono sempre molto indicati, ma i migliori in assoluto si sono rivelati essere Golden Retriver e Labrador Retriver, mentre se si desidera un animale più piccolo si può optare per Spaniel e Barboni.


Nel caso di problemi psichici come depressione e ansia è necessario scegliere animali tranquilli, inclini a lasciarsi coccolare. Per quanto riguarda le razze di taglia piccola Maltesi, Shih-tzu, Bolognesi e Bouledogue Francesi sono tra le possibili opzioni, mentre Basset Hound, Terranova, Labrador, Golden Retriver e Boxer sono in testa alle classifiche se si desidera un cane più grande.

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