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Comunicato Stampa

Ponti crollati: l’autotrasporto italiano lancia l’allarme

27/04/17

Dopo il terzo crollo di un ponte in Italia, gli autotrasportatori italiani invocano una squadra speciale di verificatori per controllare le nostre strade.

FotoLa rete stradale italiana è finita nel mirino delle associazioni di autotrasportatori all’indomani dell’ennesimo crollo di un cavalcavia. L’ultimo, in ordine di tempo, è avvenuto sulla S.S. 231 nei pressi di Fossano (Cuneo), per fortuna stavolta senza tragiche conseguenze in termini di vite umane perse.

C’è preoccupazione e allarmismo fondato, non solo dei camionisti ma anche da parte degli automobilisti, perché sono già tre le strutture crollate negli ultimi mesi che hanno causato la morte di alcune persone. Ci si chiede a questo punto se è diventato pericoloso viaggiare lungo le nostre strade, ma soprattutto in che modo vengono eseguite le opere di realizzazione e a quali soggetti vengono appaltate.

Ed è proprio questo il punto, e cioè capire se i controlli sulle infrastrutture già presenti e su quelle in programma vengono fatti in maniera diligente e competente. Quello di Fossano, ad esempio, è un viadotto costruito negli anni ’90, un’opera assolutamente giovane per la quale, fanno sapere dall’Anas, non sono state registrate particolari criticità nei controlli avvenuti.

Rimane il fatto che il crollo dei cavalcavia in Italia sta diventando un problema serio. Per questo l’intero autotrasporto italiano chiede a gran voce alle istituzioni di fornire risposte concrete: oltre ad individuare le cause dei cedimenti strutturali, gli operatori di settore invocano la creazione di una squadra speciale di verificatori che abbia il compito di valutare e conoscere lo stato di salute dell’intera rete stradale italiana, non ritenendo evidentemente sufficiente l’opera di manutenzione ordinaria da parte dell’Anas.

Le principali responsabilità delle morti sulle strade vengono quasi sempre ascritte alla negligenza degli automobilisti, destinatari di numerose campagne di sensibilizzazione; ma se poi a franare sono le stesse strade, allora occorre fare parimenti con le istituzioni, a partire dal Ministero dei Trasporti, il cui dovere è proprio quello di garantire una mobilità efficiente e sicura nel nostro Paese.



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