SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Prezzi farmaci, Federanziani: tsunami per anziani e malati

15/04/11

Dai 126 ai 240 milioni di euro. Questo, secondo il centro studi SIC di Federanziani, è il prezzo che i cittadini potrebbero trovarsi a pagare per la manovra del taglio dei prezzi di rimborso sui Federanzianifarmaci off-patent di fascia “A” approvata dall’Aifa. Il provvedimento, che entra in vigore oggi e che dovrebbe comportare un risparmio per le casse dello Stato fino a circa 800 milioni di euro, secondo Federanziani rischia di colpire drammaticamente i cittadini.

Dai 126 ai 240 milioni di euro. Questo, secondo il centro studi SIC di Federanziani, è il prezzo che i cittadini potrebbero trovarsi a pagare per la manovra del taglio dei prezzi di rimborso sui Federanzianifarmaci off-patent di fascia “A” approvata dall’Aifa. Il provvedimento, che entra in vigore oggi e che dovrebbe comportare un risparmio per le casse dello Stato fino a circa 800 milioni di euro, secondo Federanziani rischia di colpire drammaticamente i cittadini. Federanziani, dopo aver analizzato con cura il decreto, esaminando l’elenco dei nuovi prezzi di riferimento per i farmaci generici, si dice convinta che molto di questo risparmio per lo Stato sarà a carico dei cittadini, in particolare delle fasce dei malati cronici e quindi degli anziani, grandi consumatori di farmaci, non per sport ma per necessità. I risultati di quest’analisi e il fatto che tali informazioni non siano state rese pubbliche costringono Federanziani a scendere in campo, chiedendo all’Aifa e alle associazioni delle aziende farmaceutiche di illustrare con chiarezza gli scenari che potrebbero aprirsi in seguito all’adozione del provvedimento. “Qualora le industrie farmaceutiche non adeguino i listini prezzi a quanto stabilito dall’AIFA – ammonisce il presidente Messina – un vero e proprio tsunami si abbatterebbe sulle famiglie italiane. Se le aziende produttrici di farmaci decidessero di non adeguare i listini chi pagherà la differenza? Il centro studi Sic di Federanziani è convinto che la differenza sarà pagata dai cittadini, costretti a sborsare somme rilevanti di tasca propria per farmaci che certo non vengono assunti per il semplice piacere di farlo”. Secondo le stime SIC, almeno il 30% dei 4.188 prodotti interessati dalla misura non subirà nessun adeguamento. Ciò significa che con certezza questo 30% peserà sulle casse già esangui delle famiglie. Prendendo in considerazione la forbice dei 420-800 milioni di risparmio ottenibile, Federanziani è convinta che il 30% sarà l’onere che il cittadino malato e bisognoso di cure farmacologiche si assumerà di tasca propria. Ovvero da un minimo di 126 milioni a un massimo di 240 milioni di euro, pagando in contanti la differenza direttamente in farmacia. “Federanziani chiede all’Aifa, a Farmindustria e ad Assogenerici di informare i cittadini sulle ipotesi paventate dalla nostra organizzazione – prosegue Messina – Ci auguriamo di essere seccamente smentiti, e se non fosse così chiediamo quali azioni l’AIFA intenda adottare a tutela dei cittadini anziani e malati. Non possiamo restare in silenzio di fronte a un provvedimento che, nel mezzo di una crisi congiunturale come questa, va a colpire le fasce più deboli, ovvero gli anziani in quanto maggiori assuntori di farmaci, e che spesso vivono di pensioni ridicole”.



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