Prima che Google fosse Google: La Storia del Design del suo Logo

Immagina di essere il primo contatto per gli extraterrestri e di dover spiegare loro che cos’era Google. La spiegazione potrebbe durare 10 secondi o due giorni ma comunque non essere esaustiva.
del 11/11/19 -

Immagina di essere il primo contatto per gli extraterrestri e di dover spiegare loro che cos’era Google. La spiegazione potrebbe durare 10 secondi o due giorni ma comunque non essere esaustiva.
Google è un’estensione del nostro mondo, il motore di ricerca de facto, l’unico posto che conta davvero per la pubblicità su Internet, il re dell’ottimizzazione dei motori di ricerca, oltre che il nostro punto di riferimento per la posta, le notizie, i gruppi, la musica, le foto, e molto altro ancora.
Ma solo perché ora Google è il re dell’universo, non significa che sia stato sempre così. Quest’analisi accurata dell’evoluzione del logo di Google attraverso la sua storia ti aiuterà a capire quanto sia difficile per qualsiasi azienda trovare la soluzione giusta per il proprio marchio.

Origini Umili


Google nacque dall’idea di due studenti di informatica, Sergey Brin e Larry Page, che per la scelta del nome presero spunto dalla parola “googol”, che in matematica indica il numero 1 seguito da 100 zeri. I due si conobbero nel 1995 e lavorarono al progetto di un motore di ricerca di nome Backrub fino al 1996. Cambiarono Il nome in Google dopo aver sviluppato la tecnologia chiamata PageRank, che ancora oggi è una parte enorme dell’algoritmo di Google. All’epoca il logo di Google francamente era abbastanza brutto. È vero che era solo una variabile mentre Page e Brin stavano svolgendo la loro ricerca, ma sembrava che le lettere non riuscissero a reggersi in piedi.

In Piedi


Qualcosa di simile al logo moderno apparve per la prima volta a ottobre del 1998 quando le lettere assunsero l’aspetto verticale multicolore. Il nome fu modificato in “Google!” probabilmente per emulare il rivale “Yahoo!” È il classico caso di imitazione della concorrenza che accomuna moltissimi loghi. Successivamente fu eliminato il punto esclamativo e il logo fu modificato dalla famosa designer Ruth Kedar, un membro della facoltà d’arte all’Università di Stanford, che propose all’azienda parecchi stili vivaci, con differenti iterazioni delle O, ma nessuna di esse fece colpo.

Semplificazione


Quindi, invece di aggiungere un mucchio di elementi nuovi, Google fece l’esatto contrario e continuò a cercare il sistema per semplificare il logo. La sua versione più riconoscibile rimase immutata per quasi 12 anni, durante i quali ha superato Yahoo! aggiudicandosi il primo posto tra i motori di ricerca e da allora non si è mai voltato indietro. La lezione imparata in quei 12 anni fu che le persone si sentivano a proprio agio con il branding e il logo, e che la loro fiducia nella capacità dell’azienda di mantener fede alle promesse fatte non doveva essere tradita solo per il gusto di avere un logo nuovo di zecca.

Modernizzazione del Look


Nel 2013 Google seguì la tendenza di sostituire le immagini dettagliate con le lettere colorate. Partì da colori più vivaci e ombre più attenuate nel 2013, e successivamente eliminò l’effetto 3D. Queste modifiche del design potrebbero non essere visibili all’occhio di un utente Internet comune, ma rappresentano l’evoluzione di Google da un semplice motore di ricerca concentrato sull’ampliamento dei propri orizzonti ad azienda dominante. Negli ultimi anni Google ha inventato il proprio font - chiamato Product Sans - che è diventato un carattere di tendenza usato da brand famosi come la Motorola e la Microsoft. Google di recente ha aggiunto una nuova ‘G’ stilizzata composta da molti segmenti colorati immediatamente riconoscibili come un prodotto Google. Non che l’azienda abbia realmente bisogno di un logo alternativo, dato che il suo nome appare sulla home page di quasi tutti gli internauti, ma è un ottimo sistema per inserirlo in spazi più piccoli, come i social media, gli avatar e altri spazi pubblicitari limitati.

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