Progettare il risparmio: tecnologie CAFM per la riduzione dei costi

Il Responsabile dell'Area Sviluppo di Infocad.FM delinea lo scenario delle tecnologie CAFM disponibili per la riduzione dei costi di gestione del patrimonio immobiliare, valutando i risultati che consentono di ottenere, anche su patrimoni di piccole e medie dimensioni.
del 04/06/09 -

Intervista a Marco Desideri, Responsabile dell'Area Sviluppo di Infocad.FM, per lo speciale Facility Management del Sole 24 Ore di lunedì 1 giugno 2009.

D. È possibile operare risparmi ed ottimizzare le risorse disponibili partendo dal proprio patrimonio immobiliare?

R. Direi che in tempi di crisi come quello attuale più che possibile è necessario. In molti casi la scure si è già abbattuta impietosamente
sul budget dei Facility Manager o comunque sta per farlo.
L’entità degli importi legati alla gestione e alla manutenzione degli immobili sono tali da richiedere un processo continuo di controllo e ottimizzazione. Il problema quindi non è il se, ma il come. Non è un
caso se l’argomento dell’ultimo seminario tenuto da IFMA a Roma il 23 aprile scorso è stato dedicato proprio ai parametri di costo per la gestione degli immobili e dei servizi, con particolare attenzione su
come calcolare e controllare i costi delle Facility.
Il tradizionale costo al metro quadrato non è più sufficiente per individuare le aree di criticità e comunque non si può intervenire
agendo sempre e solo sul taglio dei servizi.


D. Quali soluzioni possono essere adottate dai Facility Manager per ottimizzare i costi degli immobili? E con quali risultati?

R. Per ottenere dei risparmi significativi occorre un approccio multilivello. Il risparmio va “progettato”. Si può intervenire sul
piano della valorizzazione dell’immobile, con impianti più efficienti, pannelli fotovoltaici, migliorando isolamento termico
e così via.
Si può intervenire a livello di space management, riprogettando lo spazio di lavoro utilizzando Costo a Postazione come parametro
di riferimento e cercando di rimanere entro valori di superficie procapite che siano in linea con dei target aziendali messi a “budget”. Infine si possono operare delle rimodulazioni dei servizi acquistati, andando a verificare il reale valore che hanno per l’azienda e non solo il mero costo al metro quadro, in pratica si tratta di verificare se il servizio è veramente necessario
ed adeguato alle esigenze attuali.
I risparmi possibili sono nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro l’anno, anche per patrimoni di piccole e medie dimensioni.


D. Di quale tecnologia ci si può avvalere?

R. Più che di tecnologie si tratta di un mix tra tecnologie e metodologie. Il punto di partenza è predisporre un benchmark sulle prestazioni dei propri edifici e confrontare i risultati sia internamente, tra le varie sedi, che esternamente, rispetto ai costi di mercato.
Il processo ovviamente deve essere continuo, con cadenza almeno annuale. Perché questo sia possibile, occorrono due cose fondamentali: i dati e gli strumenti tecnologici per gestirl.
Le informazioni raccolte con le attività di censimento, devono confluire in un sistema informativo integrato e progettato
appositamente per supportare il Facility Manager.
Oggi le tecnologie CAFM sono mature e alla portata di qualunque realtà aziendale, con tempi e costi tali da garantire il ritorno
degli investimenti entro pochi mesi dall’implementazione.



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