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Quando l'inaccettabile diventa accettabile. Volontariato per informare.

La finestra di Overton metodo di manipolazione di massa per rendere l'inaccettabile accettabile questo è ilsistema usato per far passare l'idea della droga da illegale a legale, passando per i diversi stadi di accettazione. L'unico modo per difendere le nuove generazioni dalle droghe è fornire loro una sana e onesta informazione sulla pericolosità delle sostanze. Dico no alla Droga associazione di volontariato distribuisce gratuitamente in tutte le zone di Torino opuscoli informativi sulle droghe.

Foto"Aprite le finestre al primo sole...." diceva quel motivo del Festival di Sanremo nel lontano '56 cantata da Franca Raimondi: ecco nell'immaginario una finestra aperta sulla primavera, sui fiori, sugli usignoli...sui sogni! Altri tempi!

Ai nostri giorni, tutt'altro che primaverili, c'è una finestra aperta sulla nostra società, la finestra di Overton: invisibile e occulta, persuasiva e mortifera. Di che si tratta? E' un sistema scientifico, creato da un tal Joseph Overton (vedi relativa voce su Wikipedia), di manipolazione del pensiero delle masse, un capolavoro d' ingegneria del pensiero sociale. Una finestra aperta sul male che step by step si trasforma in bene. Si parte da un'idea" impensabile" ed inaccettabile e con la persuasione, la pubblicità, i dibattiti, i talk show televisivi, i giornali e quant'altro, la si fa passare, gradino per gradino, da "radicale" cioè ancora impensabile, ma con delle eccezioni, quindi diventa "accettabile" e poi "sensata" e finalmente "legalizzata".

Quante di queste finestre sono oggi aperte sulla nostra società, sul nostro vivere quotidiano ed inconsapevole? Di sicuro ce n'è una aperta sulla droga e, nonostante che i danni di questo mortifero soggetto siano sotto gli occhi di tutti, esso continua i suoi bravi "gradini" ed in questo momento viene chiesta a gran voce la "legalizzazione" delle droghe leggere, ma l'idea che la droga è ok è ormai sdoganata.

Così nascono nuovi modi di dire: la marijuana diventa cannabis, nome latino-scientifico che esprime tutta la sua innocuità.
Proibizionista e oscurantista diventa chi non è d'accordo col pensiero indotto, come se essere contrario alle droghe non potesse più essere una scelta igienica e personale.

E' per difendere questa scelta che è nato il volontariato di "Dico no alla droga" ,scelta che deve sempre essere personale, lontana da qualunque politica, da qualunque pensiero manipolato o manipolatore. L'idea è semplice: informare onestamente, con dati corretti e testimonianze vere, sui danni delle droghe soprattutto chi queste informazioni non le ha mai avute. Purtroppo non basta che un genitore "retrogrado" dica al figlio che la droga fa male, quando gli amici "emancipati" inneggiano allo sballo come il vero divertimento...."tanto si può smettere quando si vuole" è la favola attualmente più in voga..

Mentre da Washington, ad Amsterdam, a Milano, a Torino impazza la fiera della cannabis, con falsi messaggi del tipo "la cannabis non è una droga" , diventa assolutamente necessario far conoscere la vera natura delle droghe leggere e pesanti, le statistiche di malattie e morti e le testimonianze di chi è passato attraverso l'inferno della tossico-dipendenza.

La distribuzione di opuscoli informativi è iniziata da alcune settimane, è già è stata fatta al Palavela, in Borgo Vittoria, in Piazza Vittorio Veneto, in San Salvario, e il prossimo venerdì si continua ancora ai Murazzi.

Come sempre il volontariato si attiva per portare alla società il suo contributo e l'iniziativa "Dico no alla droga" sta portando l'informazione nelle fiere e nelle discoteche , nelle zone "calde" dello spaccio, oltre che con seminari nelle scuole medie e superiori. Un'informazione sana, onesta e dettagliata dà alle persone la conoscenza per fare scelte più sane e razionali, figli e nipoti meritano di avere l'opportunità di scegliere una vita libera da qualsivoglia "sostanza", perchè "le droghe derubano la vita delle sensazioni e delle emozioni che sono le uniche ragioni per cui esistere" L.R.Hubbard.

Maria Grazia Scaglione



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