ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

RAF alla X edizione Mostra – Concorso di pittura e scultura tra Figurazione, Neo-Pop e Concettuale

22/06/18

Il pittore Raf (www.rafdragani.com) partecipa con due lavori al X CONCORSO DI PITTURA E SCULTURA MONZA 1: LA CITTÀ, IL PARCO E L'AUTODROMO con due opere sospese tra Figurazione e Neo-Pop, che strizzano l’occhio al Concettuale.

FotoRAF (www.rafdragani.com), Socio del CENACOLO DEI POETI E ARTISTI
DI MONZA E BRIANZA - www.cenacolopambmonza.it ), vincitore lo scorso anno del 1^ Premio Natura della 42^ Mostra SPORT, NATURA E BRIANZA (Sala Fotografi AUTODROMO DI MONZA, 3 - 4 Giugno 2017) con un olio su tela di 40X30 cm. risalente ancora agli anni sessanta:OMAGGIO AD ENNIO MORLOTTI: IMBERSAGO, presenta ora due lavori "sospesi tra figurazione e Neo-Pop e che strizzano l’occhio al concettuale" per raccontare il suo obiettivo di un’arte fondata sul pensiero e non più su un ormai frainteso ed equivoco piacere estetico. Infatti, e’ a tutti noto che la rarefazione dei contenuti emozionali nell'arte perseguita dagli artisti concettuali arriva anche a determinare la volontà di prescindere dall'opera d'arte in sé: l'idea e la riflessione subentrano così al manufatto, all'oggetto, indipendentemente dal loro carattere tradizionale o innovativo. I concetti e le idee espresse sono più importanti del risultato estetico e percettivo dell'opera stessa.

Le due opere, poetiche e concettuali di Raf per la X edizione Mostra – Concorso di pittura e scultura, realizzate nel 2018, sono:

1. OLTRE IL SELFIE, acrilico su due tele incernierate, 2018
2. ANATOMIA DELLA BELLEZZA: LAGHETTO NEL PARCO, acrilico e riporto fotografico
su due tele, 2018

Le più recenti opere di Raf rappresentano significativi esempi dell’attuale innovativa ”ricerca” basata sull'evoluzione della Pop Art e/o della più recente Neo Pop: superano le “abituali figurazioni” conservandone solo alcune caratteristiche per andare a scavare più a fondo nella libertà del colore e per avventurarsi verso strade non ancora percorse come l’inserimento della “dimensione spazio”. Si applicano i principi della Pop Art e dello Spazialismo elaborati dai suoi storici rappresentanti (Andy Warhol, Roy Liechtenstein, Fontana, etc.), frantumatasi oggi in numerosi sottogruppi con diversi rimandi culturali: dal graffitismo urbano al mondo dell'underground.

Molteplici le citazioni presenti nei due lavori, come lo spazialismo, l’optical art, gli astrattisti del MAC, Duccio da Buoninsegna, Alighiero Boetti, Luigi Veronesi, Attanasio Soldati, Mauro Reggiani, ..... . Attualmente Raf fa uso di materiali diversi come plastiche, resine e riporti fotografici, oltre alle tradizionali tecniche di oli e/o acrilici su tela. Rinuncia volutamente alla usuale rappresentazione della forma: i suoi lavori si propongono di figurare ciò che non può essere rappresentato abitualmente. Fa molta più attenzione alla composizione geometrica caratterizzata da forme semplificate come accade nell'arte di Vasarely. Ricerca costantemente su come “unire al meglio l'opera e colui che la guarda”. Segue l’insegnamento di Victor Vasarely «La posta in gioco non è più il cuore, ma la retina, e l'anima bella ormai è divenuta un oggetto di studio della psicologia sperimentale. […], l'insostenibile vibrazione dei colori complementari, il baluginante intreccio di linee e le strutture permutate […] sono tutti elementi della mia opera il cui compito non è più quello di immergere l'osservatore […] in una dolce melanconia, ma di stimolarlo, e il suo occhio con lui. ».

Con questi presupposti il visitatore della Mostra potrà esplicare un ruolo attivo col lavoro di Raf come quello del “prosumer”, cioè del destinatario di beni e di servizi che non si limita al ruolo passivo di consumatore, ma partecipa attivamente alle diverse fasi del processo produttivo (come viene teorizzato dalle recenti teorie 4.0).
In definitiva il visitatore si può svincolare dal classico ruolo passivo di limitarsi ad osservare l’opera per assumere un ruolo più attivo nel processo che coinvolge anche le fasi di creazione, produzione, distribuzione e consumo: il Prosumer, infatti, può indicare anche una nicchia di mercato nel campo della fotografia, del video e della registrazione Hi-Fi, relativa a prodotti in una fascia intermedia tra i modelli professionali e quelli amatoriali.

L’ambizioso obiettivo di Raf e’, in sintesi, far diventare lo spettatore parte integrante nella realizzazione dell’opera perché può partecipare alla esecuzione e concludere il lavoro proposto.

Il visitatore (“ARTTORE”, artista e visitatore) della X Edizione della Mostra Monza 1 non e’ solo un “fruitore” perché può ”toccare e riconfigurare i due lavori di Raf: vengono abbattute “le classiche barriere” che regolano i processi fino ad ora in atto.
Per meglio comprendere il lavoro di RAF, e’ opportuno riportare due recenti recensioni:
Malu’ Lattanzi all'inaugurazione della Mostra collettiva LA MATERIA E IL COLORE , Desio Villa Cusani Tittoni, 8 aprile 7 Maggio 2017, commentando i lavori di Raf, dice:
“Città e forme geometriche che esplodono sommerse sotto l’esplosione di colori contrastanti o appena annunciate ……. Questo il risveglio del mattino di luce e speranza che ti pervade osservando le opere di Raffaele Dragani. Forme che strappano la tela per fissare solo colori forti.”
Ed ancora Elisa Polidori – Storico e Critico d’Arte sul catalogo di ART WALK 2018, MOSTRA ARTE CONTEMPORANEA, VENEZIA, PALAZZO ZENOBIO, 10 FEBBRAIO - 10 MARZO 2018, scrive il Testo critico:
“Artista navigato, che conosce il mondo dell’arte contemporanea, le sue dinamiche, le sue incoerenze, così Dragani si distingue per le sua piena ed assoluta consapevolezza artistica. Non teme di spaziare da un linguaggio ad un altro, di sperimentare e confrontarsi con stili lontani. Formatosi sulla figurazione, passato per l’astrazione, strizzando l’occhio al concettuale, Dragani e’ fedele solo a se stesso,l’arte e’ il suo linguaggio nel quotidiano. Conoscitore soprattutto delle tecniche artistiche, cerca la continua sperimentazione, passando dalla pittura action e gestuale, fino al collage misto, passando per una suddivisione schematica e geometrica delle campiture, che lo porta poi a proporre opere materiche utilizzando la tela non come strumento pittorico, ma come oggetto bidimensionale, soggetto dell’opera stessa. Ma Dragani ci vuole ricordare che la sua pittura e’ stata ed e’anche pittura di figura, di natura e di posa, citandolo spesso tra le righe delle sue opere.”

Nelle opere esposte da Raf che nascono dalla ricerca di un linguaggio di libertà d'espressione, ci sono numerose citazioni: Fontana, gli Impressionisti, Alighiero Boetti, Vassilly Kandisky e Gastone Biggi.
Raf intende esaltare l’importanza del colore nell'Arte, capace di raggiungere con immediatezza l’animo umano. “Il colore è un mezzo di esercitare sull'anima un’influenza diretta. Il colore è un tasto, l’occhio il martelletto che lo colpisce, l’anima lo strumento dalle mille corde”, dice Vassilly Kandisky, conosciuto come il fondatore dell’arte astratta.



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