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Recensione romanzo Le stagioni della trabant

28/09/14

Breve recensione de "Le stagioni della Trabant", il nuovo romanzo di Felice Maccaro.

E' vero, leggere cambia la vita. Non si tratta di un refrain propinato dal solito intellettuale, io infatti leggo per professione e questo la mia vita l'ha cambiata eccome. Alla fine non riesco a guardare un prete senza pensare a "uccelli di rovo", non riesco a guardare una donna senza pensare alle sue sfumature e non riesco a guardare uno scarafaggio senza pensare ad un impiegato.

Così anche "Le stagioni della trabant", il nuovo romanzo di Felice Maccaro, modificherà il mio modo di vedere molte cose. Il romanzo ha smantellato, infranto, polverizzato tutto il mio retro pensiero sull'importanza dell'attività politica all'universitaria, sull'utilità dei banchetti di diffusione e in ultima sintesi dell'Università stessa.

In ultima analisi ero persuaso fin dai tempi del liceo che l'Università fosse un luogo sacro, baciato dagli dei per consegnare alle civiltà future i principi di una cultura etica e morale universalmente condivisibile e invece l'ho vista cadere in frantumi.

Un ragazzo, uno come tanti, si trova a dover affrontare le prime vere scelte della sua vita e non sa che pesci prendere. Non gli servono a niente i teoremi di matematica ne le lezioni di elettrotecnica.
Deve cavarsela da solo quando una selvaggia ragazza nuda gli balla davanti in un lido abbandonato, deve scegliere da solo come gettare al meglio le fondamenta della propria vita.

In un vortice di aria fresca, fra lanci col paracadute, corse in moto e cene da gourmet fatte con i fichi secchi capirà che non può nulla contro la vita, la vita vera che scorre indipendentemente dalla sua volontà e che prende le pieghe a lui del tutto inaspettate.

Così come il destino della trabant sarà segnato dagli eventi, che ne decretano inesorabilmente la fine quando invece sembrava destinata a risplendere di nuovo, alla fine della storia il ragazzo sarà l'unico ferito vero.

Forse con questo l'autore, ha voluto indicare la serietà dell'amore. Il sentimento unico che ci ferisce davvero se lo sottovalutiamo.

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Antonietta Frullo
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