Recensioni online come pratiche commerciali scorrette?

La normativa vigente in tema di pratiche commerciali scorrette ha principalmente due fini: in primis, si vuole, ovviamente, tutelare il consumatore e preservare il suo libero convincimento, per evitare che l'utente venga influenzato da elementi fittizi inseriti dallo stesso professionista.
del 01/08/17 -

Lo scopo principale è, dunque, quello di impedire che i soggetti vengano attratti da prodotti o servizi sulla base di elementi o circostanze non veritieri.
Il fine appena descritto rende, peraltro, implicito anche il secondo obiettivo della normativa: non solo si mira alla tutela del consumatore, ma si punta anche a garantire una leale concorrenza tra i professionisti all'interno del mercato.

Visto l'indefinito numero di espedienti tramite i quali i professionisti possono porre in essere pratiche commerciali scorrette, è facile intuire come la normativa debba essere indirizzata ad una serie molto vasta di casi e adatta a ricomprendere anche tipologie di comportamenti sempre nuovi (soprattutto alla luce di un sempre maggiore utilizzo della rete per portare all'attenzione del consumatore prodotti e servizi offerti).

Di recente è stata posta all'attenzione dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) l'attività svolta dalla piattaforma telematica TripAdvisor: lo scopo dell'analisi consisteva nel verificare se questa fosse un mezzo idoneo a porre in essere pratiche commerciali scorrette e, in caso di risposta affermativa, irrogare un'adeguata sanzione.

La normativa per ora contempla solamente i casi in cui la pratica commerciale scorretta sia posta in essere direttamente dal professionista (l'ipotesi non è infatti contemplata dal D.lgs 146/2007 sulle pratiche commerciali scorrette che disciplina solamente il rapporto tra professionista consumatore: "Il presente titolo si applica alle pratiche commerciali scorrette tra professionisti e consumatori poste in essere prima, durante e dopo un'operazione commerciale relativa a un prodotto" ed è, quindi, auspicabile un intervento del legislatore che colmi tale lacuna.



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