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Riconoscimento di mansioni superiori sul lavoro

Quando scatta il diritto del lavoratore dipendente a ottenere, dopo l’assegnazione a compiti di livello superiore, l’avanzamento di carriera.
del 15/10/19 -

La regola generale impone al datore di adibire il lavoratore alle mansioni per le quali è stato assunto, cioè quelle che sono state concordate fra le parti nel contratto di lavoro. Inoltre, il datore di lavoro al momento dell’assunzione ha l’obbligo di far conoscere al lavoratore il suo inquadramento, ossia il livello (e/o la categoria) e la qualifica che gli vengono assegnati in relazione alle mansioni attribuitegli.

Fermo restando che è facoltà delle parti concordare in qualsiasi momento un mutamento delle mansioni verso l’alto (ossia l’inquadramento a mansioni superiori), il datore di lavoro può farlo senza il consenso del lavoratore solo in via temporanea e in due casi:

- se c’è bisogno di sostituire un altro lavoratore assente sino al suo rientro. Durante tale periodo, il sostituto ha diritto al riconoscimento del corrispondente trattamento economico e, quindi, a un aumento dello stipendio fino a quando rientra il lavoratore sostituito. Non è precisa una promozione automatica. Il lavoratore da sostituire deve essere assente a causa di una delle ipotesi di sospensione legale (sciopero, malattia o infortunio, gravidanza) o convenzionale del rapporto di lavoro, e non per scelta organizzativa del datore di lavoro, che lo ha destinato a lavorare fuori dell’azienda o in altra unità o altro reparto;

- se ci sono altre importanti esigenze aziendali come la momentanea vacanza di una posizione in organico. La sostituzione è possibile per massimo sei mesi o per il periodo eventualmente previsto dal Ccnl. Decorso tale termine, il lavoratore ha diritto all’inquadramento superiore. Anche in questo caso, il dipendente ha diritto a ricevere il trattamento economico corrispondente all’attività svolta.

Scaduto il periodo di sostituzione massimo di sei mesi o quello diverso fissato dal contratto collettivo, il dipendente ha diritto alla promozione (ossia al riconoscimento della qualifica superiore) e al relativo aumento in stipendio, salvo vi rinunci.
Il dipendente acquisisce la qualifica superiore anche se svolge solo alcune delle mansioni corrispondenti. L’avanzamento automatico di carriera, infatti scatta quando i compiti affidati sono di grado più elevato rispetto alla categoria di appartenenza senza necessità che l’interessato svolga effettivamente tutte le mansioni previste. È quanto ricordato dalla Cassazione con la sentenza in commento.

Sintesi articolo pubblicato sul sito laleggepertutti.it



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