SOCIETA
Comunicato Stampa

Ripartire dai Diritti Umani per recuperare i valori di giustizia e solidarietà

11/09/19

Anche tra coloro che appartengono al popolo più ospitale del mondo, come quello sardo, c’è chi pensa che “il mio problema viene prima di quello di chiunque altro” e quindi non mi interessano quelli degli altri


Probabilmente non sono tantissimi coloro i quali potrebbero dichiararsi soddisfatti dell'attuale condizione in cui versa la società attuale in quanto a giustizia e diritti rispettati per tutti. Miliardi di persone distribuite in tutti i continenti vivono in condizioni che definirle difficili sarebbe un eufemismo; in centinaia di milioni vivono in condizioni al di sotto della soglia di povertà. Un rapporto delle Nazioni Unite denuncia che ancora oggi, nel XXI° secolo, circa 30 milioni di esseri umani sono ridotti in condizioni di schiavitù. Centinaia di milioni di persone sono costrette a scappare dalle loro terre alla ricerca di condizioni di vita più dignitose. Da questo quadro sembrerebbe che i problemi riguardino gli altri, le nazioni in via di sviluppo lontane da noi, ma basta girare lo sguardo attorno nelle nostre città e paesi, per notare come certe situazioni si vivono anche nei nostri quartieri, dove il nostro vicino non riesce a mettere insieme il pranzo e la cena per la famiglia.
Una vergogna per chi vorrebbe definire questa come una società civile.
Da uno scenario di questo tipo è normale che nascano i conflitti e coloro che cavalcano l’esasperazione della gente seminando odio e disprezzo nei confronti dello straniero, del diverso, di chi tende una mano in cerca di aiuto. Anche tra coloro che appartengono al popolo più ospitale del mondo, come quello sardo, c’è chi pensa che “il mio problema viene prima di quello di chiunque altro” e quindi non mi interessano quelli degli altri. “Aiutiamoli in casa loro” è la soluzione che in tanti trovano più facile. A dimostrazione che “occhio non vede, cuore non duole” è uno dei proverbi ancora molto attuale.
Ma qualcosa si può fare a riguardo: ripartire dai valori contenuti nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani proclamata dalle Nazioni Unite nel 1948, è il solo modo per garantire un futuro a questa umanità in carenza dei valori umani, l’ossigeno indispensabile per far riprendere il malato: la società.
I 30 diritti inalienabili possono essere la base di partenza per una rinascita sociale, in cui tutti possano godere degli stessi diritti e doveri. Non servono altre leggi o trattati tra stati, sarebbe sufficiente che il buon senso prevalga sugli interessi economici e che ognuno di noi faccia la sua parte nella sua vita quotidiana e un nuovo mondo nascerebbe come d'incanto.
I volontari di Uniti per i Diritti Umani e della Chiesa di Scientology, sono costantemente impegnati per realizzare il sogno del filosofo e umanitario L. Ron Hubbard che invitava i suoi seguaci ad impegnarsi affinchè "i Diritti Umani siano resi una realtà e non un sogno idealistico" e nella serata di lunedì 9 settembre hanno distribuito i DVD "Che cosa sono i Diritti Umani?" contenenti la storia dei Diritti Umani e i trenta articoli della Dichiarazione Universale nei negozi di via Gorizia a Sestu, dandone uno in omaggio ai titolari e invitandoli a regalarli a loro volta ai clienti.



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