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Comunicato Stampa

Riprende nel lungomare Poetto di Cagliari la campagna estiva di prevenzione alle droghe

22/07/19

Non è raro in spiaggia sentire l’odore acre del fumo degli spinelli che si passano tra loro i ragazzini, quasi sempre minorenni.

Foto Fare la prevenzione là dove ci sono i giovani. E dove se non nei punti ristoro e nelle spiagge affollate delle località turistiche? Il Poetto, la meravigliosa spiaggia dei cagliaritani, in questi giorni meta di decine di migliaia di bagnanti provenienti da tutto l’hinterland e di turisti stranieri. Per i volontari di Fondazione per un Mondo libero dalla Droga e della Chiesa di Scientology non poteva presentarsi occasione migliore per diffondere il messaggio di vivere liberi dalla droga e nel pomeriggio di lunedì 22 luglio distribuiranno centinaia di libretti contenenti informazioni sulle conseguenze causate dalle stesse.
Non è raro in spiaggia sentire l’odore acre del fumo degli spinelli che si passano tra loro i ragazzini, quasi sempre minorenni. È la convinzione che sia un modo come un altro per divertirsi che li porta a farlo: “ è un’erba,quindi non mi fa niente”, “mi rilassa”, “fa meno male del fumo di tabacco e dell’alcol”, “mi fa ridere e dimenticare”…. Sono solo alcune delle risposte che la maggior parte di loro dà a chi gli chiede perché lo fanno. Domina la bugia diffusa ad arte dagli spacciatori e da alcuni media irresponsabili, che le droghe “leggere” siano un modo innocuo da usare senza problemi per divertirsi, quasi che non ci fosse altro modo per divertirsi se non lo sballo. D'altronde sono gli stessi ragazzi che ne fanno uso a dichiarare che dopo lo spinello non si si sentono “normali” e in grado di fare ciò che avrebbero fatto prima, come guidare, studiare o fare attività che richiedano attenzione.
Per confutare questi dati falsi è necessaria una informazione precisa e diffusa tra i giovani perché se è vero i ragazzi non accettano le prediche è anche vero che sondaggi attendibili dicono che oltre il 50% di chi non ha mai fatto uso di droghe è stato informato in tempo sui loro effetti, la necessità di informare l’altro 50% prima che lo facciano gli spacciatori, è ciò che spinge i volontari a continuare nelle loro azioni e a invadere i chioschi del lungomare di libretti informativi, perché come scriveva il filosofo L. Ron Hubbard: l’arma più efficace nella guerra contro la droga è l’istruzione”. Info:www.noalladroga.it



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