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Se c’è un anziano in casa le famiglie si impoveriscono

I costi di assistenza delle persone non autosufficienti sono sulle spalle delle famiglie. Una petizione in change.org cerca di cambiare le cose facendo riconoscere il valore della scelta di assicurare ai nostri anziani la possibilità di vivere nel proprio ambiente familiare.
del 19/09/16 -

L’accudire una persona non autosufficiente in casa è in molti casi causa dell’impoverimento delle famiglie.
Per contrastare questo fenomeno è attiva in chage.org una petizione per modificare la legge sui LEA (Livelli essenziali di assistenza). Obiettivo della petizione e di far riconoscere un contributo alle famiglie e, tra queste, anche quelle che assistono gli anziani malati di demenza senile che non sono più autosufficienti e sono colpiti da malattie croniche.

Con una persona non autosufficiente la famiglia è economicamente più debole

Secondo i dati del Censis del 2016: «il 50,2% delle famiglie con una persona non autosufficiente ha a disposizione risorse familiari scarse o insufficienti. Per fronteggiare il costo privato dell'assistenza ai non autosufficienti 910.000 famiglie italiane hanno dovuto “tassarsi” e 561.000 famiglie hanno utilizzato tutti i propri risparmi e/o dovuto vendere la casa e/o dovuto indebitarsi».
Se dunque da un lato è bene incentivare che gli anziani rimangano nel loro contesto familiare, dall’altro questa scelta non può essere penalizzate per quei figli che decidono di seguire in prima persona i loro anziani genitori.

Contributi anche alle famiglie

I Livelli essenziali di assistenza sono garantiti dal Servizio sanitario nazionale e integrati dalle regioni. La legge attualmente in discussione in Parlamento prevede che il Servizio sanitario nazionale contribuisca con il 50% del costo delle prestazioni di assistenza tutelare ma solo per quelle di assistenza professionale come ad esempio le RSA le Residenze sanitarie assistenziali. Nessun contributo è invece previsto per quelle famiglie che con un impegno quotidiano fanno sì che i propri cari possano vivere al loro domicilio. Da qui l’avvio della petizione pubblicata su change.org.

L’anziano in famiglia costa meno alle ASL

Questa evidente anomalia diventa ancor più marcata se si pensa che un anziano che viene seguito in casa costa meno di una persona ricoverata in casa di riposo o RSA. I promotori della petizione hanno fatto due calcoli: una persona non autosufficiente, noi facciamo l'esempio di un anziano colpito da demenza senile o da altra malattia cronica, se viene ricoverato in una RSA costa alle ASL circa 1200-1500 euro al mese. La richiesta è dunque di riconoscere un contributo di 600-750 euro al mese come contributo forfettario per coprire almeno in parte le spese vive che le famiglie devono sostenere per accudire i propri anziani non autosufficienti.
In questo modo vi sarebbe un risparmio per lo Stato e un aiuto concreto per le famiglie. Inoltre molti più anziani potrebbero rimanere nel loro ambiente familiare senza subire il trauma del ricovero in casa di riposo.



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