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SEM, SEO e SEA: facciamo un po' di chiarezza con gli esperti

Il Search Engine Marketing è un tassello fondamentale per portare il vostro business online. Ecco come fare.

FotoSEM, SEO, SEA: facciamo chiarezza

Oggi vogliamo parlarvi di web marketing e in particolare di alcuni acronimi che spesso sentiamo nominare in ambito digital, ma su cui ancora facciamo confusione.

In particolare, gli esperti di Prodice Srl, Web Agency con sede a Milano, ci spiegheranno nel dettaglio la definizione di SEM, di SEO, e di SEA. Scopriremo anche qualche trucco per utilizzarli al meglio all’interno delle nostre strategie di Marketing online.

Che cos’è la SEM

Partiamo dalla SEM, l'acronimo di Search Engine Marketing. Sarà il primo punto che tocchiamo con gli esperti di Prodice proprio perché la SEM in realtà è il contenitore che racchiude al suo interno la SEO e la SEA.

Il search engine marketing può essere definito come l’insieme di attività portate a compimento da esperti del web marketing, a seguito di una approfondita analisi, con il fine di portare la più ampia visibilità ad alcune o alla maggior parte delle pagine web di un sito.

Questa attività si può fare come appena detto in due modi. In primis attraverso la SEO o search engine optimization che mira a raggiungere i risultati attraverso la visibilità cosiddetta organica o “naturale”.
In secondo luogo si può utilizzare la SEA, acronimo di search engine advertising, ossia tutte quelle strategie di marketing che portano a risultati sui motori di ricerca attraverso pubblicità a pagamento, le cosiddette “sponosrizzate”.

L’equazione che possiamo ottenere è questa SEM= SEO + SEA. Dove la SEA ha un potenziale maggiormente costoso,, ma più rapido nel raggiungimento del risultato, nonostante questo sia instabile (vedremo perché).

Mentre la SEO, necessità di tempi più lunghi, ma non deve pagare costi ulteriori a piattaforme terze e gode anche, se fatta bene di maggior stabilità nel tempo.

La consulenza SEO
Gli esperti SEO di Prodice Srl ci parlano adesso di questa attività e ci portano indicano alcuni dettagli e consigli sull’argomento.

Innanzitutto partiamo col dire che “fare SEO” non è semplice e che ci sono in gioco almeno 300 fattori chiave che possono influenzare il posizionamento nei motori di ricerca.

Dunque quando parliamo di Seo ci riferiamo ad attività pratica mirate a fare in modo che le pagine di un nostro sito web compaiano più in alto all’interno dei motori di ricerca, per alcune parole chiave.

Non è un’attività semplice, ma richiede tempo, studio, prove e tanta pazienza. Sia da parte dello specialista, che da parte del cliente che usufruisce dell’attività dell’esperto.

Spesso se un sito parte da basi buone, possiamo vedere un miglioramento dei risultati più rapido. Per chi parte da zero, potrebbero essere necessari anche 6-8 o addirittura dieci mesi per verificare risultati apprezzabili.

Nella Seo è importante la scrittura. Il contenuto deve essere coerente con il pubblico di riferimento. Se parliamo di Legge, dobbiamo scrivere in modo coerente anche se alla maggior parte dei non addetti ai lavori può sembrare complesso. Non possiamo invece scrivere come se dovessimo parlare a un adolescente.

Il contenuto di qualità e scritto bene è sempre il primo gradino per fare una buona SEO. Anche la tempistica è importante. Se parliamo oggi di un argomento che ha esaurito la sua “spinta” parecchi anni fa, è ovvio che siamo indietro. Come un giornalista che riporta fatti di cronaca ormai chiusi.

Pubblichiamo costantemente e seguiamo un nostro piano editoriale. Non abbiamo paura a citare le fonti.

Seguite una strategia e tenete il punto. Gli effetti di una seo (positiva o negativa) che sia, non si vedono nell’immediato, ma hanno bisogno di tempo (salvo toppe clamorose come scoraggiamento dei robot a scansionare il nostro sito).

Questi sono alcuni dei consigli che i SEO specialist ci hanno voluto spiegare.

SEA e pubblicità
Per quanto riguarda la SEA, siamo invece di fronte ad attività che, a differenza della SEO, prevedono anche il pagamento di una somma a piattaforme terze per ospitare pubblicità a pagamento.

Sono le cosiddette campagne PayPerClick o PPC. Pago in base ai click (o alle impressioni) e finchè metto budget a disposizione, le mie pagine rimangono bene visibili al pubblico.

Quando chiudo i rubinetti, anche le nostre campagne si “spengono” e perdiamo terreno.

Come già accennato, vi abbiamo spiegato quindi il motivo per cui la SEA è definita più instabile rispetto la SEO.

Una SEO ben fatta, porta risultati più lentamente, ma una volta acquisiti, rimangono nel tempo ed è più difficile “buttarli giù”. Quando lavoriamo bene di SEO è vero che ci mettiamo tanto a salite, ma al contrario, per il principio di Archimede (si scherza!!) ci metteremo tanto anche a scendere.

La SEA ha il grosso vantaggio che le campagne pubblicitarie (anche qui attenzione, devono essere ben impostate da un professionista), ci fanno andare nel giro di pochi giorni nell’olimpo. Fare questo ha tuttavia un costo maggiore, che, nel momento in cui non saremo disposti a pagare, ci farà tornare al punto da cui siamo partiti.

SEO e SEA solitamente devono lavorare e integrarsi insieme strategicamente per un’unica campagna SEM che può portare il nostro business in rampa di lancio.

Sperando che i consigli degli esperti in web marketing di Prodice possano avervi dato una visione più chiara dell’argomento, vi ricordiamo il loro sito web www.prodice.it per maggiori informazioni.



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