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Separazione fittizia e pensione

03/06/19

Finta separazione per ottenere la pensione sociale: conseguenze penali.

FotoLa pensione sociale è una prestazione di assistenza economica erogata dall’Inps. A partire dal 1996, è stata sostituita dall’assegno sociale.
Attualmente l’importo della pensione è pari a 458,00 euro per 13 mensilità per un totale di 5.954,00 euro annui.

I casi di separazioni fittizie sono sempre più frequenti, anche grazie alla facilità con la quale è possibile ottenere la separazione consensuale.
Esistono diversi modi per separarsi consensualmente, ovvero in totale accordo:

> rivolgersi al tribunale: in tal caso, i coniugi nominano un proprio avvocato oppure possono optare per un avvocato unico che li difenda congiuntamente (così risparmiando sulle spese legali). L’avvocato nominato prepara un atto (il c.d. ricorso) in cui saranno scritte le volontà dei coniugi: dall’eventuale assegno di mantenimento alla assegnazione della casa coniugale, dall’affidamento dei figli minori agli orari di visita del genitore non collocatario ecc. Il ricorso viene poi depositato in tribunale con tutti gli allegati necessari (atto di matrimonio, stato di famiglia e di residenza dei coniugi, dichiarazione dei redditi ecc.).
A questo punto, il giudice fissa un’udienza per tentare una conciliazione dei coniugi.
Se la conciliazione non riesce e le parti resistono nella loro volontà di separarsi, allora l’accordo verrà omologato.
Da questo preciso momento i coniugi possono vivere separatamente e iniziano a decorrere il termine di sei mesi per poter poi ottenere il divorzio.
Il costo della procedura è di circa 42 euro, più ovviamente la parcella degli avvocati.

> negoziazione assistita: in questo caso verranno nominati gli avvocati che procederanno alla redazione dell’atto di separazione.
In questo caso non c’è alcuna udienza in tribunale: l’atto infatti viene convalidato direttamente dagli avvocati che poi devono depositarlo in tribunale per una sorta di “nulla osta” finale.

Ogni coppia è libera di separarsi quando vuole. La legge stabilisce infatti il diritto di ogni coniuge di ricorrere al Tribunale, con o senza il consenso dell’altro, per far sciogliere il legame matrimoniale qualora la convivenza sia divenuta intollerabile.
Il giudice, tuttavia, non accerta la reale sussistenza di tale presupposto ma si limita a dar per buona la dichiarazione della parte che si è rivolta al tribunale.
Questo vuol dire che ogni coppia può separarsi in qualsiasi momento, al di là dell’effettiva esistenza di una crisi.

E' possibile distinguere una separazione reale da una fittizia? Non è così semplice come sembra. La legge infatti presume che l’amore della coppia sia finito per il fatto che uno o entrambi di essi si siano rivolti al giudice per chiedere una sentenza di separazione.
Ciò che la legge vieta, però, è l’intento fraudolento. Se lo scopo della separazione fittizia è quello appunto di frodare lo Stato, al fine di percepire una pensione a cui non si ha diritto, allora la coppia dovrà subire un procedimento penale che in caso di condanna comporta anche l’obbligo di restituzione di tutte le somme indebitamente percepite.

Sintesi articolo pubblicato sul sito laleggepertutti.it



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