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Comunicato Stampa

SIGEP: interessante iniziativa, ma pochissimo marketing da parte delle aziende.

18/01/17

Quali saranno le novità del SIGEP 2017, finalmente vedremo dei settori che restano praticamente statici da anni, sotto il profilo della comunicazione, avviare quella rivoluzione necessaria per svegliare il mercato?

FotoSiamo arrivati, pochi giorni ancora e partirà SIGEP 2017, anche lo scorso anno ho osservato con estrema attenzione l'evoluzione di questa grandissima ed importantissima manifestazione, senza notare quei reali segnali di cambiamento che fanno dei settori bar, pasticceria, gelateria come più statici sotto il profilo del marketing.
Quando parlo di staticità, non intendo assenza di novità sotto il profilo dei nuovi prodotti o del design, mi riferisco invece a quella tendenza ad orientare le aziende alla comunicazione che va ben oltre al design degli stand ed ai maxi schermi.
Design e maxi schermi sono dei veicoli, dei semplici strumenti. intendo invece reali mutamenti del settore che stenta ad orientarsi alle veloci e forti mutazioni del mondo della comunicazione.
Lo scorso anno non ho visto presenti addetti stampa delle aziende, non ho visto web developer in grado di confrontarsi con il mondo del web. Non ho visto aziende dotate di cartelle stampa o help desks dove ricevere giornalisti, blogger, non ho visto relazioni pubbliche.
Tutte aziende "old stile" orientate ad accogliere la loro clientela, che normalmente sono in grado di incontrare durante il resto dell'anno, legati ancora ai vecchi stereotipi degli agenti e capi area in giacca e cravatta. Eppure il mondo va tutto in altre direzioni e con una velocità impressionante, il social networking ha fatto passi da gigante, non vedo le aziende, sopratutto le cosiddette "leader" in grado di recepire e sfruttare tali opportunità. Ultimamente vedo che va molto di moda seguire la tendenza di invitare le star della TV, le nuove icone del piccolo schermo. pasticceri, cuochi, ma nessuno che miri con profondità a quello che il mondo social sta sviluppando, nessuno che si renda realmente conto di dove stia realmente muovendosi il mondo della comunicazione.
I segnali ci sono, l'evidenza è sotto gli occhi di tutti, ognuno ha un I phone o uno smartphone, si passa sempre più tempo a chattare, guardare filmati utilizzando questi apparati, senza parlare dei tablet o dei laptop; la tecnologia e l'innovazione in questo settore è diventata impressionante, colossi come Google, Facebook sono in grado di supportare le aziende verso azioni di comunicazione vincenti. Instagram, Twitter, e l'ultimissimo Snapchat, sono in grado di implementare fortemente le azioni strategiche aziendali, eppure si opta ancora per i maxi schermi con tediose immagini in loop o dirette tv a circuito chiuso in cui i maestri pasticceri fanno vedere l'uso che si può fare con un determinato prodotto.
A nessuno che venga in mente di effettuare delle dirette via web per coinvolgere le persone distanti, o anche presenti nei vari padiglioni, nessun video stream, nessuna chat, niente di niente.
Internet ed i social rubano tempo sempre di più alla Tv, eppure di tutto questo nelle strategie aziendali non trovo traccia se non debolmente. Inizio a convincermi che sia una debolezza del marketing, che non ci sia adeguata preparazione. Spesso incontro persone che si presentano come direttori marketing che invece sono dei product manager, solo orientati, ancora al prodotto, ancora questa storia che va avanti da oltre mezzo secolo. Si sono consumati centinaia di migliaia di litri di inchiostro su questo tema a partire da Philip Kotler che nel suo famosissimo testo Marketing Management asseriva che il prodotto è solo una variabile nel complesso sistema della promozione, eppure ancora oggi vediamo aziende che investono centinaia di migliaia di euro nello studio di nuovi prodotti e poi niente o pochissimo alla comunicazione, pochissimo nella pianificazione della comunicazione, pochissimo se non nulla nelle relazioni pubbliche.
Sarà questo l'anno della svolta, finalmente vedremo aziende pronte ad accettare la sfida, assisteremo al reale cambiamento?



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