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Comunicato Stampa

Stablecoin tether: il market cap cresce ancora 3 min read

13/01/20

Nessun dubbio che la stablecoin tether sia la regina della sua categoria, così come bitcoin lo è delle criptovalute.

FotoNessun dubbio che la stablecoin tether sia la regina della sua categoria, così come bitcoin lo è delle criptovalute. Trimestre dopo trimestre la sua capitalizzazione cresce costantemente. Per non parlare del volume di transazioni, che supera persino quello del BTC. La notizia è ottima non solo per chi detiene USDT, perché il suo andamento è un parametro importante per tastare il polso del crypto mercato. Vediamo perché.

Il market cap della stablecoin tether
Ad oggi, il numero di unità della stablecoin tether in circolazione supera i 4,6 miliardi. Essendo il suo valore ancorato a quello della valuta fiat numero 1, il dollaro, ne consegue che un USDT vale più o meno un $. Quindi il singolo token è praticamente immune dalla volatilità del mercato delle criptovalute, pur sincronizzandosi con l’apprezzamento/deprezzamento della moneta USA.

Discorso diverso per la sua capitalizzazione. Quest’ultima è in funzione, com’è ovvio, della domanda di nuova stablecoin tether. Questa valuta virtuale infatti viene emessa e distrutta in funzione della conversione da e in dollari. A farsene carico è la Tether Limited, la società che detiene e aggiorna le riserve di valuta fiat cui è legata la stablecoin.

In pratica: quando un acquirente scambia un dollaro per comprare un nuovo USDT, viene emesso un nuovo token. Quando al contrario un trader converte un USDT in dollaro, il primo va incontro al burning. Se invece gli scambi riguardano unità di stablecoin tether già esistenti non avviene emissione né distruzione, perché la valuta virtuale in questi casi segue un iter analogo a quello delle altre criptovalute negoziate negli exchange.

In conclusione, il fatto che al momento il market cap della stablecoin tether sia salito oltre i 4,6 miliardi di dollari indica che la sua domanda è tale che per soddisfarla occorre creare nuove unità di USDT. La conversione in dollari invece è a livelli decisamente più modesti.

La relazione fra USDT e il trend del settore crypto
L’elevatissimo volume di scambi quotidiani che ha come oggetto la stablecoin tether deriva dalla sua utilità e dalla sua convenienza. Questa valuta virtuale è facile da negoziare, sicura, accettata su qualunque exchange, vanta fees modeste e rappresenta una sorta di hedging rispetto alla volatilità del mercato crypto.

E’ naturale però che se i traders rinunciassero in massa alle loro esposizioni in tale settore, USDT diventerebbe inutile. Difficile infatti immaginare che assumerebbe il ruolo di valuta virtuale ufficiale come sarà per la stablecoin cinese a breve. Tra le altre ragioni, la più importante è forse che il dollaro non ha un’esigenza analoga a quella dello yuan di imporsi perché è già la valuta fiat più importante.

La sua attuale domanda è in funzione quindi dell’interesse degli investitori nelle valute digitali, inclusa questa che viene definita un bene rifugio.

La sua crescente popolarità naturalmente è connessa alla fiducia dei medesimi Chi la detiene infatti ha ben chiaro che il valore del token è garantito dalle riserve gestite dall’emittente. O meglio, così dovrebbe essere.

Come qualunque crypto trader sa, infatti, intorno alle garanzie sulla stablecoin tether aleggiano delle ombre. La copertura non corrisponde esattamente a 1 $:1 USDT. Una quota del deposito di garanzia risulta investita in attività non specificate.

Questo dettaglio è importante. Proviamo a prevedere uno scenario negativo, nel quale un gran numero di investitori decida in contemporanea di riconvertire i propri USDT in dollari. Se questo fosse impossibile a causa di riserve inadeguate?

E’ certo che a risentirne sarebbe l’intero settore delle criptovalute, perché si scatenerebbe il FUD. Controprova dell’importanza della stablecoin tether per il settore.

In conclusione, anche se per monitorare l’andamento del mercato delle valute digitali gli esperti si focalizzano soprattutto sulla dominance di bitcoin – al momento ancora in crescita-, un secondo parametro da considerare, da associare a questo, dovrebbe essere la capitalizzazione della stablecoin tether.



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