Streptococco: l'infezione batterica più diffusa

L'articolo illustra in maniera completa i sintomi dell'infezione da streptococco, le cure antibiotiche necessarie ed i possibili palliativi esistenti per alleviare i fastidi della malattia.
del 05/01/17 -

L’infezione da streptococco è forse la più diffusa, specialmente nel periodo invernale, e se prima colpiva prevalentemente bambini e adolescenti, di recente anche gli adulti ne sono facile preda. Scopri quali sono i sintomi, quali le cure e quali le accortezze per prevenirla

Lo streptococco betaemolitico A è il principale responsabile delle infezioni da streptococco che colpiscono le vie aeree, dal momento che questo batterio risiede principalmente nell’apparato respiratorio, in particolare all’interno di bocca e faringe. Esistono circa una ventina di diverse tipologie di streptococco, ma i più pericolosi per il nostro organismo sono quelli dei ceppi A e B, molti dei quali sono già presenti nella flora batterica del nostro corpo in quantità non dannose, ad esempio dentro a bocca, faringe, intestino, vagina o semplicemente sulla nostra pelle, ma se hanno modo di proliferare o di entrare all’interno dell’apparato cardiocircolatorio possono avere effetti decisamente negativi sul nostro fisico.

Sintomi streptococco

I sintomi delle infezioni da streptococco sono molto facili da confondere con quelli di una normalissima influenza stagionale, dal momento che sono principalmente forte mal di gola, specialmente nella fase di deglutizione, congiunto a tonsille infiammate, puntini rossi su lingua e palato, ed ingrossamento dei linfonodi che divengono più sensibili al tatto. Spesso compaiono anche alitosi, febbre, placche purulente in gola, mal di testa e nausea. Tuttavia, i sintomi streptococco tendono ad insorgere in maniera improvvisa, aggravarsi molto rapidamente ed essere talvolta all’origine di altre infezioni come sinusite, otite o polmonite, specialmente nei pazienti più fragili. Sono chiari sintomi delle infezioni da streptococco, ad esempio, un mal di gola molto intenso che duri più di una settimana o febbre superiore ai 38°.

Infezione da streptococco: cure e palliativi

L’unico modo per debellare completamente lo streptococco è una cura antibiotica della durata di 10 giorni. Tuttavia, specialmente negli ultimi tempi, sta diventando sempre più importante individuare tempestivamente un’infezione da streptococco, nonché il ceppo del batterio che l’ha causata, poiché gli streptococchi stanno sviluppando una notevole resistenza ai trattamenti antibiotici, dunque una cura errata potrebbe rafforzare il batterio aggravando la malattia invece che curarla. È bene sapere che un’infezione da streptococco non trattata, oppure trattata solo parzialmente, ad esempio sospendendo anzitempo la terapia antibiotica, può essere all’origine di gravi patologie come ad esempio la febbre reumatica, una malattia autoimmune che genera un errato comportamento del sistema immunitario, il quale inizia a produrre anticorpi contro se stesso causando un’infiammazione delle articolazioni, danni al sistema nervoso e problemi cardiaci che possono degenerare nell’endocardite da streptococco, la quale presenta come sintomi principali fiato corto anche a riposo, dolori al torace e tachicardia.

Come già detto, non esistono rimedi naturali alle infezioni da streptococco, poiché è necessario l’antibiotico. Tuttavia, esistono delle piccole accortezze che possono aiutarvi a ridurre il fastidio cagionato dai sintomi,come ad esempio, assumere l’abitudine di tenere una sciarpa avvolta intorno al collo, per tenere la gola alla giusta temperatura. Per quanto riguarda la perdita della voce o il prurito alla gola, caramelle balsamiche e olio di semi di girasole possono essere un’ottima soluzione, mentre per alleviare il bruciore alle tonsille è sufficiente un po’ di gelato. Infine, per effettuare una disinfezione del cavo orale, si consigliano fette di pane tostato imbevute nell’aceto caldo.

Streptococco contagio

Tuttavia, la maggiore pericolosità dello streptococco risulta essere la facilità del contagio. Dal momento che questo batterio si sposta principalmente attraverso le vie aeree, è sufficiente entrare a contatto con la saliva della persona malata per contrarre l’infezione. Pertanto, basta un colpo di tosse o uno starnuto per venir contagianti dalla malattia, oppure, più semplicemente, entrare in contatto con oggetti particolarmente “sporchi” perché di uso quotidiano, dove i batteri possono essersi accumulati, come ad esempio maniglie, telefoni e telecomandi, oppure stoviglie ed accessori per la cura della persona. Disinfettare questi oggetti, utilizzare piatti e bicchieri usa e getta ed evitare, se possibile, i luoghi chiusi e molto affollati, può preservare altri dal venire contagiati dalla malattia e può aiutarvi a non ricadere nell’infezione, così come ripulire o cambiare i filtri dell’impianto di areazione o refrigerazione e gettare il proprio spazzolino da denti dopo il terzo giorno di cura antibiotica. Se un vostro parente ha contratto un’infezione da streptococco, ricordate che rimarrà contagioso per circa tre settimane, quindi in questo lasso di tempo sarebbe meglio non condividere alimenti con lui oppure accessori per l’igiene e la cura della persona.



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