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Tempo di elezioni

04/04/08

Vecchia legge, nuove elezioni… e io pago!

E ufficiale, ormai. Il 13 e 14 aprile si tornerà alle urne per eleggere un nuovo governo e dare inizio, così, alla XVI legislatura nella storia della Repubblica. Le consultazioni di questi giorni portate avanti dal Presidente del Senato Marini avevano il fine di raggiungere realizzare la tanto agognata riforma elettorale e mettere così in soffitta la legge elettorale 270 del 2005. La riforma di una legge che, bisogna precisare, è stata richiesta a gran voce sia da chi non l’ha scritta, sia da chi questa legge l’ha creata. Fatto sta che la convenienza politica del momento spinge chi si sente certo di poter vincere anche con questo sistema elettorale a pressare affinché le Camere venissero sciolte il prima possibile per indire nuove elezioni.
L’attuale sistema elettorale prevede una soglia di sbarramento del 10% per le coalizioni, del 2% per le liste al loro interno, del 20% dei voti della circoscrizione per le liste rappresentative di minoranze linguistiche e la lista che abbia conquistato più voti tra quelle che non hanno conseguito il 2%. Un sistema elettorale che ha creato una sorta di Babele politica composta da diciassette partiti che al Parlamento si spartiscono la torta . Da perderci la testa. Torneremo a votare con questa legge con la novità della presenza del Partito Democratico che forse correrà da solo. Due mesi di campagna elettorale, slogan e manifesti elettorali dappertutto, reclutamento di scrutatori e presidenti di seggio, impiego delle forze dell’ordine e di messi comunali. 61700 sezioni elettorali, 700 delle quali utilizzate per lo scrutinio dei voti degli italiani residenti all’estero. Tutto ciò costerà poco meno di 400 milioni di euro. Più o meno lo stesso costo delle elezioni di due anni fa. Unica consolazione è che, per l’Election Day, si cercherà di accorpare alle elezioni politiche anche le elezioni amministrative. Due piccioni con una fava, così si risparmia.
L’8 maggio del 1948 iniziò la I legislatura della Repubblica italiana. L’8 maggio del 1979 sono nata io. Che bello! Il giorno in cui il Parlamento ha iniziato a lavorare. Allora, anche se fortemente in anticipo, vorrei chiedere un paio di regali per il mio compleanno. Regalo numero 1: una nuova legge elettorale. Proporzionale con sbarramento al 5%, maggioritario col doppio turno non m’importa. Basta che sia una legge che dia stabilità governativa. Regalo numero 2: che la XVII legislatura, inizi, magari, l’8 maggio del 2013. Un conto è spendere 400 milioni di euro ogni 2 anni, un conto ogni cinque. Forse il portafoglio di un intero popolo sarebbe un po’ meno leggero.
Annarita Boschetti

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