TURISMO
Comunicato Stampa

Transdolomites: Nuovo studio per l'Anello delle Dolomiti

28/12/20

nuovo studio preliminare sulla fattibilità tecnico-economica del collegamento ferroviario “ treno delle Dolomiti”

Dopo un periodo di notizie che rimbalzavano tra l’ipotesi ferroviaria o quella del completamento autostradale della A 27, ora si torna a parlare di Anello delle Dolomiti.
Transdolomites è favorevole alla realizzazione di questo collegamento ma allo stesso tempo propone un ragionamento che è propositivo e allo stesso tempo provocatorio.

Prima considerazione ;Il treno delle Dolomiti non è sostenibile ma si farà.
Questa non è una dichiarazione di Transdolomites, ma è quanto raccontò Elisa De Berti, Assessora ai Lavori Pubblici della Regione Veneto intervenendo al Muse il 26 febbraio 2019 in occasione del convegno di Transdolomites organizzato a riguardo del tema Olimpiadi 2026 e nuove infrastrutture ferroviarie per la mobilità pubblica. https://www.youtube.com/channel/UC4yt1fiv62KaYrXlGhCYcog/videos
La proposta di un nuovo collegamento ferroviario tra Calalzo e Cortina è stata sottoposta a uno studio costi benefici e il risultato emerso, in sintesi, è stato il seguente: allo stato delle cose per quanto riguarda la situazione della provincia di Belluno il consiglio espresso dalla società di consulenza è stato di lasciare decadere l’idea.
La modestia delle stime trasportistiche era stata anticipata dal Governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, già dal 2015 citando la previsione inziale di 500.000 viaggiatori l’anno.
Molto meno di quanto stima Transdolomites negli studi della ferrovia Valli dell’Avisio ( 4-5 milioni di passaggi/anno) e ancora più lontane da quanto emerge dagli studi economici di SAD per la Bolzano-Gardena-Badia-Cortina dove si arriva a stimare in sei milioni i viaggiatori anno su quest’ultima tratta.
Nonostante le risultanze negative emerse nello studio costi-benefici, Elisa De Berti ha però detto qualcosa d’altro. Un collegamento ferroviario sino a Cortina che poi si sviluppi sino a Dobbiaco ha il senso mettere in rete i territori del bellunese, che in parte versano in una situazione di debolezza economica e sociale, ma ospitano anche primarie realtà industriali (distretto degli occhiali) e turistiche (Ampezzano), con la contigua area dolomitica altoatesina e con i valichi internazionali verso il Tirolo (Innsbruck) ed il Tirolo orientale (Lienz). Dunque, il miglioramento dell’accessibilità dei territori scelta come politica per favorire la crescita economica delle periferie.
Assieme all’elettrificazione di tutto il tratto che da Venezia porta a Calalzo, va portata a termine come priorità anche la nuova infrastruttura ferroviaria dolomitica.
La domanda che ora ci viene spontaneo porre è la seguente: Ma il Trentino che ci azzecca nella la realizzazione dell’Anello delle Dolomiti? Nessuno poi in Trentino si è mai chiesto che senso abbia che a Trento si spendano proprie risorse economiche nella realizzazione delle ferrovie degli altri “ dimenticandosi” sino ad oggi delle “ sue “ Dolomiti” e dei problemi dei trasporti in cui versano e non certo risolvibili con qualche pullman in più???
Sotto l’aspetto turistico la ricaduta sarebbe nulla. L’Anello delle Dolomiti infatti, non è funzionale alla sua economia turistica ed alle sue future esigenze di mobilità. Il Ring dolomitico sarà funzionale al Veneto per mettere in rete le realtà produttive del bellunese e potrà essere usato anche per i futuri sviluppi del turismo veneto e bellunese.
Nonostante queste valutazioni Transdolomites è comunque convinta che il Treno delle Dolomiti e l’anello delle Dolomiti vadano realizzati non solo per i vantaggi che possono dare alla montagna bellunese, ma soprattutto se serviranno a mettere in rete l’intera regione dolomitica nel cuore della quale si preveda la progettazione e realizzazione delle linee ferroviarie diagonali: la Bolzano-Cortina via Val Gardena e Badia, e la Trento -Penia di Canazei via Val di Cembra.
Per una questione di coerenza e di professionalità il pensiero economico-politico dell’Assessora De Berti avrebbe dovuto essere applicato anche nei riguardi della proposta di ferrovia dell’Avisio che giunta a Penia, può prevedere la sua prosecuzione per collegarsi con la valle Gardena e Badia con la realizzazione della galleria di base sotto Passo Sella.
I detrattori di questa idea sostengono che si tratti di un’ulteriore spreco di soldi pubblici.
Noi rispondiamo che negli studi finora promossi e/o sostenuti da Transdolomites ci si è preoccupati da tempo di valutare la sostenibilità dei costi di gestione , anche nel caso in cui il volume turistico delle valli dell’Avisio restasse lo stesso di oggi (siamo invece convinti che la realizzazione della ferrovia sarà un volano per la sua crescita soprattutto al di fuori dei periodi di alta stagione, oggi già congestionati). Infatti, partendo dalle attuali presenze turistiche delle tre valli, oltre sette milioni nel periodo 2018-2019, e ipotizzando ad esempio una tassa di soggiorno di due euro a persona (cosa del tutto normale, visto che in altre parti d’Italia si arriva a molto di più) verrebbe coperto il 90% delle spese di gestione. Per il restante 10% sarebbero sufficienti i contributi oggi pagati per il servizio bus di linea principale (non quelli locali) e gli abbonamenti pagati dai residenti e dai proprietari di seconde case.

Dannarsi l’anima sulla questione della sostenibilità economica fa correre il rischio di diventare ciechi e di perdere di mira il nuovo scenario che verrà a delinearsi con la realizzazione dell’Anello delle Dolomiti e la variante di Riga tra Fortezza e Bressanone con l’apertura della galleria di base del Brennero.
Con la costruzione della Variante di Riga La Val Pusteria si troverà in una posizione di grande vantaggio in quanto raggiungendo in treno Bressanone da nord e sud, questa valle sempre grazie alla ferrovia sarà favorita dal- l’accessibilità ai paesi ed agli impianti di risalita che oggi e ancora di più domani a fondovalle saranno raggiungibili direttamente in treno. Val Pusteria, l’Austria ed i rispettivi comprensori saranno a portata di treno.
Lo stesso potrà avvenire con la Venezia-Belluno-Calalzo-Cortina.
Il cuore delle Dolomiti , il territorio che poi è la vera destinazione del turismo nazionale ed internazionale si troverà escluso e “ dimenticato” dal nuovo scenario ferroviario. Possibile che nessuno nelle valli si sia mai posto questa domanda?
Questo è il risultato del guardare ognuno al proprio campanile, della mancanza di coscienza dell’essere comunità di destino nonché della mancanza di una visione strategica a 360 gradi da parte del Governo centrale a Trento per quanto riguarda la sua porzione dolomitica . Se non corretto questo approccio il risultato che ne deriverà sarà un Trentino su più livelli: uno di serie A e l’altro di serie B e le Dolomiti rischiano proprio queste retrocessione.

INFO:

Massimo Girardi
Presidente di Transdolomites
Cell. 320.4039769

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