Tumore al seno: i fattori di rischio e i test di screening per la diagnosi precoce

Con una diagnosi tardiva, il cancro al seno è al primo posto fra le cause di decesso per tumore tra le donne. Per questo è essenziale fare prevenzione
del 20/11/19 -

A cura di: Ufficio Stampa Sorgente Genetica

Il tumore al seno è la patologia oncologica più diffusa tra le donne, e ogni anno in Italia 1 donna su 9 riceve una diagnosi di questa forma tumorale [1]. Il cancro al seno si pone al primo posto fra le cause di decesso per tumore, se la diagnosi avviene troppo tardi, e per questo è essenziale fare prevenzione.

L’insorgere del cancro alla mammella è dovuto alla produzione anormale di cellule. Tali cellule possono diventare maligne, migrare e proliferare nei tessuti circostanti. Il tumore al seno viene classificato in:
• invasivo, se le cellule tumorali si diffondono nei tessuti limitrofi generando metastasi;
• in situ, se le cellule tumorali restano all’interno dei dotti e dei lobuli mammari.

Il tipo di tumore al seno più frequente è quello che si sviluppa nelle cellule legate alle ghiandole mammarie (cellule lobulari) o quelle dei dotti lattiferi (tipologia che riguarda ben il 70% dei casi di cancro )[2].

Tra le cause che agevolano l'insorgenza di questa neoplasia possiamo elencare:

• anomalie genetiche: una mutazione a carico del gene BRCA accresce le possibilità di sviluppo di vari tipi di cancro alla mammella e all’ovaio;
• età: più l'età è avanzata, più aumentano le probabilità di sviluppo del tumore al seno, anche se è stato stimato che quasi il 60% delle donne che si ammalano ha meno di 55 anni;
• familiarità: l’incidenza del tumore al seno (o all’ovaio) è maggiore nelle donne che hanno o hanno avuto casi simili in famiglia.

L'intervento tempestivo, reso possibile con la diagnosi precoce, è fondamentale, poiché se il tumore s'individua quando è allo stadio zero (in situ), la percentuale di sopravvivenza a 5 anni delle pazienti trattate è del 98% [3].

Lo screening per il cancro alla mammella è importantissimo. L’autopalpazione, inoltre, è utile per individuare noduli, secrezioni e altre irregolarità. Occorre però fare periodicamente controlli anche con un senologo.

Per conoscere la propria condizione genetica e scoprire se si ha una predisposizione allo sviluppo di cancro alla mammella o all’ovaio, è possibile sottoporsi al test genetico capace di individuare la mutazione del gene BRCA: da un campione ematico o di saliva prelevato, si esamina il DNA e le eventuali anomalie dei geni BRCA1 e BRCA2 [4].

La prevenzione del tumore al seno comprende anche esami come l’ecografia, con la quale i tessuti mammari sono scansionati alla ricerca di noduli o cisti contenenti liquido. L’esame mammografico è il più affidabile per la rilevazione della maggior parte dei tipi di cancro al seno nelle fasi iniziali (cioè quando con la palpazione non sono ancora individuabili).

Per maggiori informazioni: www.brcasorgente.it

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Fonti:

1 I numeri del cancro 2014 – pubblicazione a cura di Aiom, Ccm e Artum
2 Nastro Rosa 2014 – LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori)
3 Airc – Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro
4 Campeau PM, Foulkes WD, Tischkowitz MD. Hereditary breast cancer: New genetic developments, new therapeutic avenues.
Human Genetics 2008; 124(1):31–42



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