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Violazione doveri coniugali

16/05/19

Le conseguenze per il coniuge che non rispetta i doveri che nascono dal matrimonio: dall’addebito della separazione al risarcimento del danno.

FotoL’idea di un matrimonio che duri per sempre comporta sicuramente il divieto del tradimento, quindi di avere relazioni extraconiugali. Questo vuol dire che l’obbligo di fedeltà sussiste per tutta la durata della convivenza matrimoniale.

Attenzione: quando si parla di fedeltà, infatti, non si intende solo il fatto di non avere rapporti sessuali con altre persone, ma anche il divieto di relazioni platoniche, epistolari o virtuali (si pensi, ad esempio, ad una amicizia particolare nata su Facebook) o, comunque, tali da dare pubblicamente adito a sospetti che potrebbero umiliare il coniuge dinanzi alla collettività.
Con il matrimonio i coniugi sono obbligati a sostenersi ed assistersi reciprocamente sia sul piano morale che su quello materiale, a meno che il coniuge abbandoni la casa coniugale senza alcuna giustificazione e si rifiuti di farvi ritorno.

Per assistenza morale si intende l’impegno da parte di ciascun coniuge alla comprensione, al rispetto reciproco, alla protezione e al sostegno dell’altro. Quindi, ad esempio, il marito che sminuisce la moglie nella sua qualità di genitore o di partner viola il dovere di assistenza morale.
Per assistenza materiale, invece, si intende l’impegno di ciascun coniuge a soddisfare le reciproche esigenze economiche di carattere primario come il cibo, il vestiario, i trasporti, la cura in caso di malattie, mettendo a disposizione il denaro occorrente.

Dopo essersi sposati, marito e moglie devono condividere lo stesso tetto e quindi convivere, salvo esigenze specifiche. Pensiamo, ad esempio, al marito che per ragioni di lavoro è costretto a trasferirsi in un’altra città. In tal caso, i coniugi potranno fissare la propria residenza o domicilio in luoghi differenti senza che tale condotta possa costituire violazione.
Il dovere alla coabitazione risulta poi particolarmente importante in presenza dei figli, perché una corretta educazione necessita della presenza congiunta di entrambi i genitori.
Pertanto, alla prima lite non è possibile andar via di casa e trasferirsi altrove, ad esempio a casa dei genitori.

Il dovere di coabitazione, comunque, persiste fino a quando non interviene la separazione, durante la quale non è possibile cambiare le chiavi della serratura, ad esempio per non far più entrare in casa il marito. Inoltre, al coniuge che abbandoni senza giustificazione il tetto coniugale gli sarà addebitata la separazione.

Sintesi articolo pubblicato sul sito laleggepertutti.it



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