Wikileacks: scandali politici o business marketing di alto livello?

Su internet tutti i retroscena della diplomazia americana: la Clinton ha fatto spiare i vertici Onu, i Paesi arabi volevano la guerra contro l'Iran, i pettegolezzi sulla vita privata di Gheddafi e le critiche a Sarkozy.
del 29/11/10 -

Ecco come gli Usa spiavano Ban Ki Moon.
«Hacker republic», una specie di contraltare a Wikileaks. Una comunità su internet di novemila membri, che vorrebbe diventare movimento di opinione.
Assange e Wikileaks fanno tutti da soli o c’è qualcuno dietro?
È impossibile che facciano tutto da soli (dice Fabio Ghioni l'hacker piu' famoso d'Italia), come paladini della trasparenza. Basta dare un’occhiata alla mole di documenti raccolti e resi pubblici. Stiamo parlando di intere banche dati. Dietro a tutto c’è qualcuno interessato a fare uscire queste informazioni in maniera chirurgica e a senso unico». Quando solo pochi conoscevano Wikileaks, ricordo che Assange boccheggiava e non riusciva a pagare neppure le bollette del sito. Poi sono esplosi. Qualche servizio segreto deve essersi reso conto della potenzialità di uno strumento del genere per campagne di disinformazione e propaganda mirata. Questo non significa che i documenti rivelati siano falsi. Finora, però, sono usati a senso unico, contro l’Occidente. Una specie di schema stile “divide et impera” per seminare divisioni nei rapporti fra alleati. Mi sembra una tattica fin troppo chiara e mirata, che ha poco a che fare con la trasparenza.
Quali sarebbero i servizi segreti coinvolti?
«Esistono organizzazioni cybercriminali come Russian business network, che secondo documenti americani è collegata all’Fsb, intelligence russa. Non escludo neppure che ci sia lo zampino di qualche struttura occidentale. È significativo che Wikileaks non abbia mai pubblicato documenti della Cia, ma solo del Pentagono e del Dipartimento di Stato, per ora. Non penso che Pechino e Teheran passino informazioni ad Assange. Però è plausibile che un colosso come la Cina finanzi Wikileaks, senza farlo sapere, trattandosi di uno strumento che sta provocando caos nel cuore dell’Occidente».
Penso che le fonti idealiste di Wikileaks siano il 5%, ma non può essere il singolo a passare banche dati intere.
Costa molto una struttura come Wikileaks, il costo è elevato e si potrebbe aggirare su milioni di euro. La storia delle donazioni è ridicola. Che il sito renda pubblici i bilanci e poi faremo i conti. Assange è sempre in viaggio e non bastano i punti Mille miglia. Da dove arrivano i soldi?
Il fondatore di Wikilekas continua a presentarsi come paladino della trasparenza, nessuno mette in dubbio che abbia iniziato spinto da gradi ideali, che condivido, ma poi la faccenda gli ha preso la mano. Il sito stava per chiudere per mancanza di fondi, poi è resuscitato.
La "strategia" di creare da diversi giorni, l'attesa della pubblicazione di documenti top secret dei servizi segreti, del pentagono ecc... ha fatto si che il "traffico internet" di Wikileaks fosse straordinario, milioni di persone di tutto il mondo incuriosite, cercano documenti di vario genere, misti fra gossip, scandali, e segreti politici; diciamo pure che e' la moda del momento creare una notizia che faccia il giro del mondo (vera poco importa), per far conoscere il proprio strumento" di business marketing a costi minimi. Non credo che questa sia informazione, ne che questo giovi ai rapporti fra Stati, ma e' certo che qualcuno si arricchira'.
Per approfondire il business online, il marketing ad alto livello (quello professionale), vi consiglio di leggere gli ebook che trovate in questo sito.



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