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Breve storia dell’Alfa Romeo

29/03/11

Alfa Romeo nacque nel 1910 sotto il nome di Anonima Lombarda Fabbrica Automobili. Da anni produce splendide automobili, tuttavia nel corso del tempo ha sofferto finanziariamente e fu usata per promuovere lo stato fascista di Mussolini.

Tutte le Alfa Romeo hanno qualcosa di speciale. Henry Ford, un uomo che di macchine se ne intendeva, ogni volta che vedeva passare un’Alfa Romeo si levava il cappello, ed Enzo Ferrari, un’altra persona che qualcosa ne sapeva di auto, cominciò a singhiozzare (di gioia) il giorno che la sua Ferrari riuscì finalmente a sconfiggere un’Alfa.

L’Anonima Lombarda Fabbrica Automobili inizia l’attività nel 1910, quando un gruppo di commercianti italiani acquista uno stabilimento di automobili nei pressi d Milano. La prima A.L.F.A. fu, sorprendentemente forse, una tradizionale vettura da turismo, la 24 HP, progettata da Giuseppe Merosi.

Nel 1914, la guerra interrompe la produzione di automobili e nel 1916 l’azienda, con a capo l’industriale napoletano Nicola Romeo, inizia a produrre armamentario militare. I suoi guadagni gli consentono di acquistare completamente l’A.L.F.A. nel 1918 e di riprendere la produzione di automobili con il nome di Alfa Romeo.

Nel 1923 a Merosi succede Vittorio Jano, un geniale progettista dalla Fiat. Presto disegna la P2 Grand Prix, che permette all’Alfa di vincere il primo campionato mondiale nel 1925, e stabilisce i motori a 4, 6 e 8 cilindri interni che diventano l’architettura classica dei motori Alfa.

La prima vettura di Jano per l’Alfa è la 6C 1500 che esce nel 1927. La successiva, del 1929, è la 6C 1750, una due posti di Zagato e la Touring è l’ultima 6 cilindri Alfa del periodo, che conquista vittorie alla Mille Miglia nel 1929 e nel 1930 e alla Targa Florio 1930.

La 1750 viene tecnicamente superata dalla 1931 di Jano a 8 cilindri 8C 2300. Jano produce in seguito la 8C 2900, apparsa come auto da corsa nel 1936 e più tardi come auto da produzione, la 8C 2900B.

Purtroppo, durante il periodo di crisi del 1929 l’Alfa Romeo soffre seriamente e nel 1934 viene assorbita dall’Istituto di Ricostruzione Industriale del governo fascista, da cui viene controllata per oltre 50 anni.

Con il sostegno finanziario di Mussolini, l’Alfa vince a Le Mans ogni anno, dal 1931 al 1934, alla Targa Florio dal 1931 al 1935 e alla Mille Miglia dal 1931 al 934 e nel 1936 e poi ancora nel 1937. Ottiene inoltre numerosi successi nel circuito GP.

Con Mercedes e Auto Union finanziate da un governo tedesco ancora più ambizioso, la vittoria dell’Alfa al Grand Prix della Germania nel 1935 diventa il maggiore successo del decennio. Come conseguenza di questo fallimento, Jano nel 1938 perde il posto e passa alla Lancia.

Le auto Alfa del dopoguerra erano modelli aggiornati degli anni ‘30. Ma nel 1950 viene introdotta la nuovissima autovettura Alfa 1900. Molto più piccola della maggior parte delle Alfa, incorpora innovazioni nel design e nella tecnica di produzione. Nel 1954 segue l’ancora più economica Giulietta. L’auto più famosa mai prodotta dall’Alfa, la Spider, arriva qualche anno dopo, nel 1966, e la sua produzione continua fino al 1993.

Rispondendo alla domanda crescente, vengono costruiti due nuovi stabilimenti nei tardi anni ‘60/primi anni ‘70, uno vicino a Milano e l’altro vicino a Napoli. Quest’ultimo produce una piccola auto economica, l’Alfasud, che entra in produzione nel 1972.

L’Alfasud, sostituita dalla Alfa 33, non riesce a sostenere tutta la capacità di produzione dell’Alfa, pertanto l’azienda si lancia in una joint venture con il giapponese Nissan. L’auto che ne consegue è conosciuta come Arna in Italia e come Nissan Cherry nel resto del mondo ed ebbe un successo limitato.

Nel 1987 il gruppo Fiat incorpora l’Alfa Romeo. Oggi, grazie ai muscoli della Fiat nel retroscena, l’Alfa è ritornata alla ribalta come reale concorrente nel mercato delle auto di lusso.

La popolarità dell’Alfa Romeo significa che le parti di ricambio e altri servizi di manutenzione, ad esempio riparazione parabrezza, hanno spesso costi competitivi.



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