Cranberry, Solidago virgaurea e oltre: la natura contro le infezioni urinarie
In un’epoca segnata dall’abuso di antibiotici e dalla crescente antibiotico-resistenza, le piante medicinali tornano protagoniste nella prevenzione e nel trattamento delle infezioni urinarie. Cist Calma Plus, integratore a base di estratti vegetali e oli essenziali, offre una risposta naturale e sostenibile, clinicamente razionale, alla gestione delle cistiti acute e recidivanti.
Negli ultimi anni, l’antibiotico-resistenza è diventata una delle principali minacce globali alla salute pubblica. L’uso eccessivo e inappropriato di antibiotici ha favorito la selezione di ceppi batterici resistenti, rendendo sempre più difficili da trattare infezioni comuni come le cistiti. In particolare i ceppi di Escherichia coli uropatogeni mostrano crescente resistenza a fluorochinoloni, trimetoprim-sulfametossazolo e cefalosporine. Le recidive di cistite si fanno più frequenti, rendendo il trattamento antibiotico meno efficace e più rischioso per la salute intestinale e il microbiota uro-genitale. La situazione impone un ripensamento delle strategie terapeutiche tradizionali. Le infezioni urinarie, soprattutto nelle donne, rappresentano una delle cause più comuni di prescrizione antibiotica, spesso ripetuta e non sempre necessaria.
CIST CALMA PLUS è un integratore formulato per favorire il benessere delle vie urinarie, particolarmente utile in caso di cistiti ricorrenti o infiammazioni del tratto urinario. Alla base della sua azione ci sono due principali strategie fitoterapiche:
1. CRANBERRY (Vaccinium macrocarpon)
Il cranberry è uno degli ingredienti cardine per il trattamento fitoterapico delle infezioni urinarie, grazie al suo contenuto in:
- Proantocianidine di tipo A (PAC-A): inibiscono l’adesione dei ceppi patogeni di Escherichia coli (e altri batteri uropatogeni) alla mucosa vescicale, impedendone la colonizzazione.
- Azione antiossidante: contribuisce a ridurre l’infiammazione ossidativa a livello delle mucose.
Uso clinico documentato: numerosi studi supportano l’impiego del cranberry nella prevenzione delle cistiti ricorrenti, soprattutto nelle donne.
2. Fitocomplessi diuretici e lenitivi
CIST CALMA PLUS include anche piante officinali con attività diuretica, antinfiammatoria e antisettica, che lavorano in sinergia per depurare l'apparato urinario e ridurre sintomi come bruciore, urgenza minzionale e dolore pelvico.
Alcuni componenti della formulazione:
- Ortica (Urtica dioica) – ricca in flavonoidi e sali minerali, favorisce la diuresi e l’eliminazione delle tossine.
- Equiseto (Equisetum arvense) – diuretico remineralizzante, utile anche nei casi di ritenzione idrica.
- Uva ursina (Arctostaphylos uva-ursi) – contiene arbutina, con azione antisettica diretta sulle vie urinarie.
- Betulla (Betula pendula) – stimola la diuresi e ha proprietà depurative.
- Malva (Malva sylvestris) – azione emolliente e lenitiva sulle mucose irritate.
LA SINERGIA TRA GLI INGREDIENTI DI CIST CALMA PLUS MIRA A:
• Favorire la diuresi: ingredienti come pilosella ed equiseto stimolano l'eliminazione dei liquidi, aiutando a "lavare" le vie urinarie.
• Contrastare le infezioni: l'uva ursina e il cranberry agiscono contro i batteri patogeni, prevenendo la loro adesione alle mucose urinarie.
• Ridurre l'infiammazione: elicriso e pioppo gemmoderivato contribuiscono a lenire le infiammazioni delle vie urinarie.
• Alleviare gli spasmi: l'olio essenziale di arancio dolce aiuta a rilassare la muscolatura delle vie urinarie, riducendo il dolore associato.
Il presente articolo analizza i principali costituenti di CIST CALMA PLUS alla luce delle evidenze cliniche disponibili, offrendo una panoramica scientificamente fondata del razionale terapeutico alla base della sua formulazione.
1. UVA URSINA (Arctostaphylos uva-ursi)
La principale molecola attiva dell’uva ursina è l’arbutina, che viene metabolizzata in idrochinone, un composto con attività antibatterica. Studi clinici suggeriscono che l'uva ursina possa essere efficace nella profilassi delle infezioni urinarie recidivanti.
Fonte: Gágyor I. et al., BMJ Open 2019;9(4):e026233. DOI: 10.1136/bmjopen-2018-026233
2. PILOSELLA (Hieracium pilosella)
La pilosella è ricca di flavonoidi e luteolina e ha dimostrato effetti diuretici e antibatterici in modelli preclinici. Favorisce l’eliminazione dei liquidi e contrasta la crescita di microrganismi patogeni.
Fonte: Iauk L. et al., Journal of Ethnopharmacology 2003;86(2-3):191-195. DOI: 10.1016/S0378-8741(03)00055-7
3. EQUISETO (Equisetum arvense)
L’equiseto è utilizzato per le sue proprietà diuretiche senza deplezione di elettroliti. In uno studio clinico randomizzato, ha mostrato efficacia comparabile all’idroclorotiazide.
Fonte: Siqueira R.J.B. et al., Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine 2014; Article ID 760683. DOI: 10.1155/2014/760683
4. ELICRISO (Helichrysum italicum)
L’elicriso è noto per il suo contenuto in flavonoidi e terpenoidi, con effetti antinfiammatori e antimicrobici documentati in vitro.
Fonte: Novaković M. et al., Phytochemistry Reviews 2020;19:1377–1420. DOI: 10.1007/s11101-020-09679-7
5. VERGA D’ORO (Solidago virgaurea)
Questa pianta è utilizzata per favorire la diuresi e ridurre l’infiammazione delle vie urinarie. Le saponine e i glicosidi fenolici in essa contenuti sono responsabili delle sue proprietà terapeutiche.
Fonte: Racz-Kotilla E. et al., Planta Medica 1981;41(3):309–313. DOI: 10.1055/s-2007-971621
6. GINEPRO (Juniperus communis)
Il ginepro contiene oli essenziali con proprietà diuretiche, antimicrobiche e antinfiammatorie, confermate da studi su estratti di bacche e foglie.
Fonte: Mari A. et al., Molecules 2020;25(16):3626. DOI: 10.3390/molecules25163626
7. PIOPPO NERO (Populus nigra)
Ricco in salicilati naturali e flavonoidi, il pioppo nero esercita un’attività antinfiammatoria che può giovare in caso di infiammazioni urinarie.
Fonte: Schmid D. et al., Planta Medica 2001;67(5):437–441. DOI: 10.1055/s-2001-15828
8. ARANCIO DOLCE (Citrus aurantium var. dulcis)
Gli oli essenziali dell’arancio dolce mostrano attività spasmolitica e antimicrobica, utile per alleviare i dolori legati a cistiti.
Fonte: Ali B. et al., Journal of Ethnopharmacology 2015;163:324–332. DOI: 10.1016/j.jep.2015.01.052
9. CRANBERRY (Vaccinium macrocarpon)
Numerosi studi clinici hanno confermato che le proantocianidine di tipo A nel cranberry impediscono l’adesione di Escherichia coli all’urotelio, prevenendo le infezioni ricorrenti.
Fonte: Jepson R.G. et al., Cochrane Database Syst Rev 2012;(10):CD001321. DOI: 10.1002/14651858.CD001321.pub5
CIST CALMA PLUS si avvale di una formulazione basata su evidenze scientifiche consolidate che supportano l’efficacia dei suoi componenti per il trattamento e la prevenzione dei disturbi urinari, in particolare nelle forme lievi o recidivanti. La sua azione è attribuibile alla sinergia tra attività diuretica, antinfiammatoria, antisettica e antiadesiva.
APPROFONDIMENTO (Giovanni Battista La Sala, Debora Pirillo – Struttura Complessa di Ostetricia Ginecologia, Arcispedale S. Maria Nuova Azienda Ospedaliera, Reggio Emilia)
Il CRANBERRY è una piccola bacca rossa che cresce bene nei terreni paludosi; frutto nativo degli USA e del Canada, contiene più dell'80% di acqua, 10% di carboidrati e altri importanti costituenti come flavonoidi, catechine, acidi organici e antocianine. Alle antocianine sono state associate attività antitumorali, antiossidanti e antiflogistiche.
L'impiego del Cranberry nelle affezioni del tratto urinario risale a quasi 100 anni fa; oggi viene utilizzato soprattutto come profilassi nelle UTI (Urinary Tract Infection) ricorrenti. Presente in commercio in diverse forme, la più utilizzata è quella del succo zuccherato con aggiunta di acqua e Vitamina C. Le UTI sono le più comuni infezioni batteriche nella donna; è stato calcolato che solo negli USA ogni anno 11 milioni di donne sviluppano una UTI e che il 25% di loro sviluppa una recidiva. I batteri responsabili originano spesso dalla flora intestinale e perineale.
In condizioni fisiologiche, i batteri sono eliminati dal tratto urinario mediante efficaci meccanismi protettivi; se i suddetti meccanismi sono alterati, i batteri possono colonizzare il basso tratto urinario (uretra, vescica) determinando le UTI "basse" e, in rari casi, possono, attraverso gli ureteri, colonizzare i reni dando le UTI "alte". Solitamente le infezioni batteriche del tratto urinario sono cistiti e la progressione dell'infezione a pielonefrite è infrequente e legata a caratteristiche dell'ospite (immunodeficienza) e alla virulenza del microrganismo patogeno. Le cistiti ricorrenti (3 o più episodi sintomatici nel corso di 12 mesi o 2 episodi in sei mesi) sono comuni nelle donne giovani, solitamente legati a fattori di rischio (rapporti sessuali, utilizzo di contraccettivi, antimicrobici, estrogeni, fattori genetici, fattori anatomici).
L'Escherichia coli (E. coli) è l'agente patogeno più frequente nelle UTI non complicate ed è causa del 75- 95% di tutte le UTI. Il trattamento di scelta delle UTI è la terapia antibiotica ma lo sviluppo di resistenze e le alterazioni della flora intestinale e vaginale successive alla antibioticoterapia, hanno ridotto la compliance delle donne, spingendole a richiedere trattamenti più "naturali".
Per diversi anni l'efficacia del Cranberry è stata attribuita all'escrezione urinaria di acido ippurico, un agente batteriostatico capace di acidificare le urine. Nel 1984 Sobota fu il primo a suggerire che i benefici legati all'utilizzo del succo di Cranberry potevano essere correlati alla sua capacità di inibire l'adesione batterica.
Studi recenti hanno dimostrato che il succo di Cranberry inibisce l'adesione di cloni di E. coli patogeni e di altri gram-negativi uropatogeni alle cellule uroepiteliali interferendo, almeno in parte, con specifici recettori leganti i fattori di adesione batterica. In un recente studio exvivo doppio cieco randomizzato placebo-controllo condotto su 24 donne Tempera, ha dimostrato che l'assunzione di adeguate dosi di Cranberry ha una attività anti-adesione sull'E. coli uro patogeno.
L'uso del Cranberry nelle infezioni del tratto urinario è stato ed è tuttora oggetto di numerosi studi, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione delle UTI ricorrenti. Kontiokari, in uno studio randomizzato aperto condotto su 150 donne giovani sessualmente attive con una storia di precedenti UTI, ha dimostrato una riduzione significativa della ricorrenza di UTI in pazienti sottoposte a terapia con 50 ml/die di succo Cranberry-lingoberry per 6 mesi.
Bailey nel 2007 ha pubblicato uno studio pilota condotto su 12 donne di età compresa fra i 25 e i 70 anni con una storia di almeno 6 infezioni ricorrenti, trattate con 400 mg/die di un concentrato di Cranberry per 4 mesi. Nel periodo di osservazione nessuna delle pazienti ha sviluppato una UTI.
Nel 2009 Mc Murdo, in uno studio doppio cieco randomizzato su 139 donne di età superiore a 45 anni, con almeno 2 cistiti trattate con terapia antibiotica nei precedenti 12 mesi, ha dimostrato una percentuale di ricorrenza di UTI simile in donne trattate con 500mg di estratto di Cranberry in capsule una volta/die o con 100 mg di Trimethoprim/die per sei mesi. Una metanalisi della Cochrane del 2008 conclude che il Cranberry è efficace nella prevenzione delle UTI ricorrenti in donne sessualmente attive dopo 12 mesi di trattamento.
A nostra conoscenza esiste un unico studio sull'utilizzo del Cranberry per la prevenzione della batteriuria asintomatica e delle UTI in gravidanza; si tratta di uno studio randomizzato controllato su 188 gravide che ha mostrato una riduzione della batteriuria asintomatica e di tutte le UTI in donne trattate con multiple dosi giornaliere di succo di Cranberry. Una review della Cochrane del 2000 giunge alla conclusione che non esistono forti evidenze a favore della efficacia del Cranberry nel trattamento delle infezioni urinarie. Gli effetti collaterali più comuni legati all'assunzione di Cranberry sono i disturbi gastrointestinali. L'assunzione di Cranberry è associata ad un aumento del rischio di calcoli di ossalato di calcio e di acido urico. È stato riportato un allungamento dell'INR in soggetti che assumevano contemporaneamente Warfarin e Cranberry.
Concludendo, il Cranberry è efficace nella prevenzione delle UTI in donne sessualmente attive e con storia di UTI ricorrenti. Non esistono evidenze forti a favore dell'utilizzo del Cranberry per la prevenzione della batteriuria asintomatica e delle UTI in gravidanza. Il Cranberry non è efficace nel trattamento delle UTI. Il grosso limite di tutti gli studi è la mancanza di uniformità nel dosaggio utilizzato, nella forma (succo, cocktail, capsule, ecc.) e nella durata del trattamento. I batteri possono colonizzare il basso tratto urinario (uretra, vescica) determinando le UTI "basse" e, in rari casi, possono, attraverso gli ureteri, colonizzare i reni dando le UTI "alte". Solitamente le infezioni batteriche del tratto urinario sono cistiti e la progressione dell'infezione a pielonefrite è infrequente e legata a caratteristiche dell'ospite (immunodeficienza) e alla virulenza del microrganismo patogeno.
Le cistiti ricorrenti (3 o più episodi sintomatici nel corso di 12 mesi o 2 episodi in sei mesi) sono comuni nelle donne giovani, solitamente legati a fattori di rischio (rapporti sessuali, utilizzo di contraccettivi, antimicrobici, estrogeni, fattori genetici, fattori anatomici).
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere