SOCIETA
Comunicato Stampa

Presentazione della proposta di legge regionale “Interventi a sostegno della genitorialità e azioni per la prevenzione degli allontanamenti dei minori”

Si è tenuto il 28 Novembre 2022 presso la Sala Tevere della Sede Giunta Regionale del Lazio, il Convegno per la presentazione della proposta di legge regionale “Interventi a sostegno della genitorialità e azioni per la prevenzione degli allontanamenti dei minori”, ad iniziativa del Consigliere della Regione Lazio Francesca De Vito

Alberto CariatiLa particolare sensibilità verso le problematiche originate in occasione del loro allontanamento dal nucleo familiare di origine, generano la convinzione, in Francesca De Vito, che i minori abbiano il diritto di crescere nella propria famiglia d’origine, tranne, naturalmente i casi di assoluta e comprovata criticità.
Le istituzioni, in questo caso la Regione, sono individuate come responsabili della rimozione degli impedimenti a che questo avvenga, della rimozione delle criticità.

Seguendo i punti della proposta normativa, nella sua esposizione Francesca De Vito parla di aiuto alle famiglie con fragilità, di multidisciplinarietà, di interventi di sostegno della famiglia, di valutazione del nucleo familiare e del progetto multidisciplinare di sostegno familiare, di interventi di assistenza e di criteri per l’affidamento familiare od extra familiare, della necessità di un osservatorio sull’allontanamento dei minori dal momento che, ad oggi, nessuno è nella possibilità di un quantificazione numerica dei minori allontanati dalla famiglia d’origine.
Sostiene infine l’importanza della costituzione di una commissione consiliare per la tutela della famiglia, che possa così, in ambito multidisciplinare, analizzare i dati e le criticità in materia di allontanamento dei minori dalle famiglie d’origine evidenziate dall’osservatorio (art.8 della proposta di legge) e presentare proposte di politiche familiari agli organi regionali.

Gli interventi che sono seguiti hanno puntualizzato alcuni aspetti della legge anche con qualche critica.
L’onorevole Maria Teresa Bellucci, attuale Viceministro al Lavoro e alle Politiche Sociali, ha sottolineato la mancanza, per lei contraria alle indicazioni costituzionali del principio d’uguaglianza, dell’obbligo dell’ascolto da parte del giudice del minore di 12 anni, ascolto che diventa, così, ascolto indiretto, “delegato” dal giudice ai servizi sociali. Questo in contraddizione di quanto è stabilito nell’art.12 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ratificata dall’Italia il 27 maggio 1991 con la legge n. 176, secondo cui “Gli Stati parti garantiscono al fanciullo capace di discernimento il diritto di esprimere liberamente la sua opinione su ogni questione che lo interessa, le opinioni del fanciullo essendo debitamente prese in considerazione tenendo conto della sua età e del suo grado di maturità”.

“Non si tratta di delega -risponde il dr. Fabio Massimo Gallo, già presidente f.f. della Corte d’Appello di Roma- ma di affidamento dell’esame, considerata appunto l’età ed il grado di maturità, a persona con preparazione specifica all’ascolto del minore. E tutto, avviene nel rispetto del principio stabilito dalla l.54/2006, legge sull’affido condiviso, che a guidare il giudice nelle sue decisioni deve essere sempre l’interesse della prole (la giurisprudenza lo individua come diritto soggettivo del minore) stabilito dalla legge nel diritto del minore a crescere ed essere educato nella famiglia d’origine. Ed è in virtù di questo principio che la stessa legge obbliga Stato, Regioni ed Enti locali a disporre misure di sostegno a favore di nuclei familiari a rischio di allontanamento".
In base alla sua esperienza di magistrato, infine, ci tiene a puntualizzare due cose: è rarissimo il caso che alla base dell’allontanamento del minore dalla famiglia ci sia un disagio economico; si chiede come si possa prevedere l’affidamento del minore ad un parente fino al IV grado.

L’avv. Catia Pichieri, che ha collaborato nella stesura del testo di legge, pone l’accento sull’art. 4 della proposta che cerca di rendere più concreto il diritto del minore a rimanere nella propria famiglia stabilendo la necessità, prima di ogni allontanamento, dell’esito negativo del Progetto Multidisciplinare di Sostegno Familiare da parte dei servizi sociali (art 7 della proposta di legge). Tale valutazione deve essere di durata minima trimestrale con possibilità di proroga per ulteriori tre mesi. Il progetto va condiviso, per quanto possibile, con la famiglia d’origine e prevede interventi di tipo sociale, pedagogico, sanitario ed economico.
Per parlare di numeri e della necessità di un osservatorio sugli allontanamenti dei minori interviene, in qualità di “tecnico”, come tiene a precisare, il dott. Andrea Cantadori, vice prefetto, Vicario dell’Ufficio del Commissario Straordinario del Governo per le persone scomparse. Ed i numeri sono impietosi.

Dal 1974 ad oggi sono scomparse 290000 persone, di cui 150000 minorenni.
Se focalizziamo la nostra attenzione al 2021, sono pervenute 19269 denunce di persone scomparse, di cui 12117 per scomparsa di minori (il 73%, di cui la massima parte in età compresa tra i 14 ed i 18 anni, più della metà stranieri che vanno a raggiungere parenti all’estero, o vengono impiegati nel lavoro nero o dalla criminalità organizzata). Di questi si sono allontanati dagli istituti (in prevalenza case famiglia) 120 minorenni italiani (di cui 32 non ritrovati) e 556 minorenni stranieri (di cui 420 non ritrovati)
I numeri dei primi 10 mesi dell’anno in corso sono ancora più preoccupanti: 19656 denunce di scomparsa di cui 13706 minorenni.
Il Lazio conta 1115 denunce di scomparsa di cui 827 da istituti, comunità, case famiglia.
Quindi, anche l’analisi dei numeri relativi agli scomparsi induce, da tecnico, alla preferenza della famiglia quale istituzione di collocazione del minorenne.

Immagine di user15285612 su Freepik
Oltre a compiacersi per la costituzione dell’osservatorio sugli allontanamenti dei minori, porta la conoscenza del fatto che anche il Ministero dell’Interno ha sentito la necessità di un monitoraggio in questo senso, tanto che nel 2021 ha stipulato un protocollo d’intesa col tribunale di Roma (per la giurisdizione del Lazio, più qualche comune della provincia di Caserta) per scambiarsi, in tempo reale le notizie relative agli allontanamenti dei minori dalle famiglie o dalle strutture di accoglienza.

Il punto di vista del Dott. Antonio Marziale, Presidente dell’osservatorio dei minori e Garante dei minori in Calabria, vuole porre l’attenzione sul tentativo di ridefinizione culturale del concetto di “infanzia”, penalizzata dalla considerazione di una maturità anticipata rispetto al passato “Non è vero -dice- e stiamo molto attenti ad allontanare i minori dalle loro famiglie, tanto più quanto più ci si avvicini alla gravissima situazione della Calabria, regione che registra il più alto indice di povertà economica ed educativa oltre ad altissimi tassi di disagio psichico".

Per meglio delineare la necessità di una alta professionalità degli operatori del sociale, a cui la legge darebbe “poca fiducia” il Presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali del Lazio, dott. Gianmario Gazzi, dopo aver ringraziato, comunque, i promotori della legge regionale di cui si dibatte, sottolinea la necessità di spostare il focus delle richieste su un livello più alto, quello della normativa nazionale e degli interventi governativi.

Da ventuno anni gli ordini di riferimento di assistenti sociali e psicologi fanno pressione sul parlamento per avere l’indicazione, in una legge di bilancio e quindi con stanziamento, dei livelli essenziali delle prestazioni di diritti sociali di questo paese. Le risposte non ci sono mai state, come i soldi necessari, soprattutto perché “i minorenni non votano”, e quindi non sono una categoria su cui investire elettoralmente.
C’è la necessità di investire, quindi, a livello centrale. Alla legge regionale il compito di costituire la filiera dei servizi necessari al sostegno.

I nostri ringraziamenti alla dr.ssa Francesca De Vito, consigliere della regione Lazio, ed a tutte le personalità intervenute, con particolare riguardo all’on. Maria Teresa Bellucci per la partecipazione e l’interessamento dimostrato nei confronti di tutti gli uditori del convegno.

Pasquale Agovino
Consulente ASE in materie psicologiche



Licenza di distribuzione:
FONTE ARTICOLO
Photo credits: Alberto Cariati
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
Associazione Sviluppo Europeo
Responsabile account:
Francesco Cariati (Presidente dell'Associazione Sviluppo Europeo)
Contatti e maggiori informazioni
Vedi altre pubblicazioni di questo utente
RSS di questo utente
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere