SEO su YouTube: seconda parte

Nel precedente articolo abbiamo visto quali sono i principali fattori di ranking su Youtube e come fare una prima analisi del target dei tuoi video, in modo da avere le informazioni basilari per ottimizzare al meglio il tuo canale: oggi vediamo come farlo.
del 08/04/21 -

1. Aggiunta dei video metadata

I metadata sono le informazioni (testuali e grafiche) che descrivono il contenuto di un video agli utenti ed al motore di ricerca. Come accade per la SEO tradizionale, ormai anche YouTube al pari di Google non ha più bisogno delle nostre indicazioni per capire cosa mostrerà un determinato video, tuttavia, trattandosi di algoritmi evoluti ma non certamente infallibili, è buona norma evitare errate classificazioni per garantire un corretto posizionamento del tuo video. Inoltre, i metadata sono gli “snippet” di YouTube, e devono pertanto convincere l’utente della pertinenza del video e portarlo a cliccare. Consiglio pratico: esegui l’ottimizzazione dei metadata subito, appena pubblichi il tuo video, perchè farlo in un secondo momento potrebbe diventare complesso laddove venisse classificato come non utile o non inerente per quella determinata query.

2. Keyword nel titolo

I video che contengono la keyword di ricerca all’interno del proprio titolo avranno maggiori probabilità di posizionarsi meglio in relazione a quella query: è questo il presupposto dal quale devi partire. Attenzione al limite di 60 caratteri, cerca di evitare testi interamente in maiuscolo e sii sintetico ma efficace, dando rilevanza alla keyword. Ricordati inoltre che, laddove opportuno, puoi tradurre il titolo del tuo video in varie lingue, per cercare di essere cliccato anche da utenti non italiani.

3. Ottimizzazione della descrizione

L’aggiunta di una descrizione efficace aiuterà ad incrementare il CTR del tuo video (quindi la % di utenti che lo cliccheranno una volta visualizzato tra quelli proposti da YouTube). Cosa intendiamo per descrizione efficace? Intanto ricordati una bella call to action per incentivare il click (“scopri cosa abbiamo combinato” o cose simili), ed inserisci le keyword di ricerca il più possibile all’inizio del testo (“SEO su YouTube: vi spieghiamo come fare in questo video” meglio di “scopri trucchi e segreti per una buona SEO su YouTube”), ricordandoti anche che le prime due o tre righe verranno mostrate nella lista dei video, non tutte. Evita descrizioni troppo prolisse (il limite è di 5.000 caratteri) solo per tentare di “forzare” nel testo troppe keyword, ed aggiungi magari qualche hashtag che possa creare correlazione con topic popolari o altri tuoi video. Infine sfrutta il tasto “show more” per aggiungere qualche informazione commerciale come link al tuo sito, social media o video correlati.

4. Realizza anteprima accattivanti

Inutile nasconderlo: l’anteprima del video sarà probabilmente l’elemento che catturerà l’attenzione della maggior parte degli utenti. Da una semplice occhiata cercheranno di capirne il contenuto e decideranno se cliccarlo… Bene, cerca di assecondarli: YouTube crea in automatica un’immagine di preview dei tuoi video, ma meglio fare l’upload di un’immagine ottimizzata, studiata e customizzata “ad hoc” per massimizzare la resa.
Utilizza un’immagine con le seguenti caratteristiche:

- risoluzione di 1280×720 pixel
- rapporto dimensioni 16:9
- peso inferiore a 2MB
- formato .jpg, .gif, .bmp o .png

Cerca di includere un soggetto umano in primo piano, non invadere l’immagine con troppo testo (uno slogan è sufficiente, che sia davvero esplicativo ed efficace) e fai in modo che il risultato sia professionale, e non qualcosa di distorto, sfocato e troppo amatoriale.

5. Ottimizza i tag

I tag non fanno altro che arricchire titolo e descrizione del video, e funzionano in modo simile alle keyword: utilizza quindi tag rilevanti, magari anche copiandoli dai video più visualizzati e popolari su quel determinato argomento. Migliorerai l’indicizzazione dei tuoi video in modo notevole! Tale operazione non è però banale (non puoi vedere i tag di altri video se sei un utente standard), ma ci sono tool che ti permettono di farlo… uno di questi è il plugin vidlQ.

6. Aggiungi i timestamp

Infine, utilizza i timestamp per video particolarmente lunghi, per aiutare gli utenti a navigare attraverso le diverse sezioni dello stesso, ed aiutare Google ad indicizzare solo parti del tuo video in relazione a specifiche keyword. Immagina di pubblicare un video che parla della pulizia dell’auto, e di suddividerlo in diverse sezioni, ad esempio “come pulire bene i vetri dell’auto”, “rimuovere gli insetti dai paraurti” e “asciugare alla perfezione la carrozzeria”: quando un utente dovesse cercare semplicemente “pulire i vetri dell’auto”, Google potrebbe mostrare solo la prima sezione del tuo video, secondo il principio di inerenza. Diversamente, magari lo scarterebbe perchè i contenuti trattati sono molteplici, e non focalizzati sull’intento dell’utente.
Assicurati che il primo timestamp sia esattamente al secondo 00:00 (se hai una intro chiama questa sezione “intro”), crea almeno 3 sezioni ed evita di creare sezioni di durata inferiore ai 10-15 secondi. Nomina le sezioni in modo efficace (seguendo i consigli di cui sopra), considerando il contenuto e la specifica keyword di ricerca.

Nel prossimo ed ultimo articolo dedicato alla SEO su YouTube vedremo come incrementare e migliorare l’engagement dei tuoi video, quindi non fermarti qui… non abbiamo ancora finito! Per approfondimenti, come sempre puoi scriverci a [email protected]



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