Truffe Immobiliari il caso di Brescia. Utilizzano falsi documenti; Incassano caparre e spariscono

Un'organizzazione ben collaudata, specializzata nelle truffe immobiliari e attiva nelle province di Brescia, Bergamo, Modena e Verona. I carabinieri hanno arrestato sette persone, con accuse che vanno dalla bancarotta alla truffa aggravata, dal riciclaggio di denaro alla sostituzione di persona.
La gang, servendosi di visure catastali e di documenti di identità e certificati di proprietà fasulli, trattava la vendita di immobili che in realtà non possedeva. Dopo aver incassato la caparra, spesso in nero, il gruppo di malviventi spariva nel nulla, lasciando all'acquirente un contratto preliminare che in realtà era carta straccia.
Stando alla ricostruzione dei carabinieri, l'attività della banda ruotava attorno ad una particolare società , ma il gruppo agiva spesso anche attraverso società immobiliari chiuse o in stato prefallimentare e molte operazioni venivano pubblicizzate su siti internet.
I sette avrebbero messo a segno truffe per diversi milioni di euro nel campo della compravendita di immobili, partecipando anche ad aste pubbliche e imbrogliando alcuni notai per ottenere procure a vendere.

Le indagini degli inquirenti sono durate circa otto mesi, ma alla fine i truffatori sono stati rintracciati e fermati: cinque sono finiti in carcere e due agli arresti domiciliari. Sono stati posti sotto sequestro beni per 1 milione di euro. E' indagato anche un funzionario di banca, già licenziato dal suo istituto.

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