SALUTE e MEDICINA
Articolo

Un pò di storia sulla shungite

La Shungite, è un minerale naturale a base di 60 o 70 atomi di carbonio, proviene dalla Carelia, regione nel nord­ovest della Federazione Russa. Possiede capacità dielettriche e diamagnetiche e da queste deriva la capacità di trasformare le onde elettromagnetiche nocive in onde biocompatibili, ossia non dannose per il nostro organismo e per tutti i materiali organici (piante, animali etc.).

FotoQuando parliamo di Shungite, così come vedremo tra un attimo, dobbiamo differenziare due tipi di pietre; in genere ci si riferisce ad una pietra nera, relativamente leggera e simile al carbone nel suo aspetto generale, ma l’altro tipo, quello più prezioso, proviene dalla zona del villaggio di Shunga da cui proviene il nome e dove la sua prima traccia risale al XVI secolo.

Per tutti gli altri tipi, l’unico giacimento conosciuto al mondo di questo minerale ricopre più di un terzo della Regione della Carelia a nord-ovest della Russia, per cui non manca… almeno per il momento.

Lo Zar del XVII secolo Pietro I (più noto con il nome di Pietro il Grande), affetto da diversi problemi di salute come l’epilessia e l’uremia, doveva assolutamente trovare una soluzione per impedire a queste malattie di degenerare ed evitare il peggio… I suoi medici personali lo informarono allora che esisteva in Carelia una sorgente che sgorgava da una roccia nera, la cui acqua si diceva che avesse delle proprietà eccezionali per la salute. Senza pensarci due volte, il buon Pietro I, molto modesto, fece aprire in questo luogo una stazione termale in cui tutti potessero godere dei benefici di questa acqua e i primi a usufruirne furono ovviamente i suoi soldati di ritorno dalle numerose battaglie dell’epoca. Una vera star, questo Zar! Fu così che, bevendo l’acqua di questa sorgente che sgorgava dalla roccia di shungite e anche immergendovisi, lo Zar vide migliorare giorno per giorno il suo stato di salute, sia fisicamente che mentalmente. Visti i risultati, gli venne l’idea di ordinare al suo esercito di lasciare permanentemente un pezzo di questa roccia sul fondo dei loro recipienti d’acqua, allo scopo di garantirne la potabilità e di trarre beneficio dalle sue
preziose proprietà: fu forse questo uno dei segreti della supremazia militare Russa?

Ho anche sentito raccontare che un’antenata appartenente alla famiglia dello Zar e che all’epoca era sterile, fu esiliata in un monastero della regione della Carelia e lì, con suo grande stupore, riuscì a guarire da quella problematica come per miracolo. La donna diede quindi alla luce il primo membro e fondatore della dinastia Romanov, Mickael, anche se ciò non impedì a questa dinastia di conoscere una fine funesta a causa del comunismo. Questo per quel che riguarda la storia.

Attualmente la regione della Carelia è oggi ultra-industrializzata ma, cosa strana, il lago locale chiamato Onega è ancor oggi un esempio di purezza in tutta Europa. Nonostante i rifiuti, i luoghi conservano un livello medio accettabile di purezza, persino nell’aria.[…]

Natura della Shungite

La natura di base della Shungite è il Carbonio in formazione carbonio-60 (C60) o 70, una forma detta allotropica per la quale gli atomi si legano configurando una sorta di pallone da calcio da 60 o 70 atomi. Sull’origine della shungite esistono principalmente due ipotesi discusse dai ricercatori: la prima è che essa sarebbe un amalgama di diversi organismi planctonici fossilizzati; la seconda, a mio avviso più credibile, è che arriverebbe da un meteorite proveniente da una stella morta, altri che sia parte dell’asteroide Phaethon.

Penso che quest’ultima ipotesi sia più accettabile, altrimenti ce ne sarebbe in abbondanza sulla terra ma, in ogni caso, questo minerale è vecchio all’incirca 2 miliardi di anni. Comunque una cosa è certa: ad oggi non esiste un minerale avente una composizione equivalente a quella della shungite il che la rende UNICA, tanto che il suo mistero strutturale non è ancora stato completamente chiarito dalla comunità scientifica, né sul piano fisico né su quello vibrazionale (la scienza è ben al corrente dell’esistenza di questo campo).

Un’altra cosa molto interessante da sapere è che la shungite è il solo minerale organico che contiene in sé la totalità degli elementi naturali della tavola di Mendeleev; ciò significa che questa pietra contiene tutti gli elementi chimici presenti sulla Terra. Inoltre, dal pumo di vista elettrico, è altamente conduttiva (anche più dell’oro): questo potrebbe avere a che fare con la Pietra Filosofale?

State tranquilli, non vi parlerò dei suoi aspetti strutturali, né dei dati accertati nei laboratori, ma solamente di ciò che rende la shungite una pietra unica: i fullereni.

Il dizionario Larousse definisce i fullereni come una varietà cristallina di carbonio la cui molecola è costituita da un gran numero di atomi. I fullereni sono simili alla grafite, composta di fogli, anelli esagonali legati, ma contenente degli anelli pentagonali e talvolta ottagonali, il che impedisce al foglio di essere piatto. I fullereni furono scoperti nel 1985 da Harold Kroto, Robert Curi e Richard Smalley e questo valse loro l’attribuzione del premio Nobel per la chimica nel 1996. Il primo fullerene scoperto – il C60 – è composto da 12 pentagoni e da 20 esagoni e ad ogni vertice corrisponde un atomo di carbonio e ad ogni lato un legame covalente. Ha una struttura identica alla cupola geodetica o ad un pallone da calcio. Per questo motivo, viene chiamato “buckminsterfullerène” in onore di Buckminster Fuller che concepì la cupola geodetica o “pallone da football”. Come possiamo vedere, il C60 forma una sfera. Ora, tutti gli alchimisti sanno che la sfera è il principio più stabile e più perfetto della creazione…

Cosa strana, la shungite è il solo minerale sulla terra a possedere in sé dei fullereni (peraltro abbondanti nell’universo) che, grazie alle loro proprietà fisiche e quantiche, sono probabilmente all’origine di numerosi benefici su tutto ciò che è vivente.

Esistono più tipi di shungite a seconda della diversa concentrazione di carbonio e di silicati presenti e precisamente:
1. Shungite di tipo I (chiamata anche qualità argento, cristallina o meteoritica): ha apparenza semi-metallica, contiene fino al 90-98% di carbonio e silicati; ha un’altissima concentrazione di carbonio-fullerene, ma è così rara che rappresenta meno dell’1 % della produzione totale di shungite ed è costosissima (intorno ai 2-5 euro al grammo).
In ogni caso anche se ogni tanto uso il termine gergale di “shungite cristallina”, questo nome è errato perché la shungite, di fatto, non è cristallizzata

2. Shungite di tipo II (nera): contiene il 60-90% di carbonio e silicati e circa il 30% di carbonio-fullerene. Si tratta certamente del miglior prodotto che si possa trovare in giro in rapporto qualità/prezzo, per cui gli oggetti armonizzanti (ad esclusione di quella per l’acqua da bere) riguardano questa tipologia di shungite che proviene per lo più dalla cava di Zazhoghinskaia;

3. Shungite tipo III e IV: si tratta di qualità in genere provenienti dalle cave di Macsovscaia e di Nigozerscaia, aventi contenuto di carbonio+silicati rispettivamente del 30- 50% e al di sotto del 3%, per cui la percentuale di carbonio fullerene diviene molto bassa, motivo per il quale gli effetti energetici di queste tipologie sono molto blandi.

Inoltre ci sono anche altre pietre che vengono spacciate per shungite. La nostra shungite, la tipo II, è di colore nero antracite e la sua superficie è vellutata sia allo stato grezzo che quando è levigata ed è facile da scolpire; la fuliggine presente sulla superficie non è tossica e scompare dopo un lavaggio. Inoltre può presentare delle sottili venature bianche di steatite. La shungite si comporta in modo del tutto diverso rispetto agli altri minerali; se la prendiamo in mano, di primo acchito constatiamo che non irradia come certi cristalli attivi, ma agisce piuttosto come unasorta di spugna che opera una selezione di alcune cose dentro di noi. Tuttavia ho constatato che questo è un ragionamento semplicistico e che la verità è più profonda. In effetti, ho sperimentato che essa si attiva solo in caso di necessità e che agisce sempre ad un livello conforme all’essere vivente che la usa.

Gli altri minerali sono neutri o attivi, oppure assorbono in modo grezzo se non si controlla l’intenzione che si emette mentre può esserne necessaria una programmazione per raggiungere l’obiettivo desiderato. Nel caso della shungite invece, essendo dotata di una sua forma d’intelligenza (grazie ai famosi fullereni), essa esegue il suo compito a seconda del bisogno del soggetto in questione. Dirò di più: grazie alle mie esperienze fatte con questa pietra, ho acquisito la certezza che la shungite interagisce con l’essere vivente riattivando la sua intelligenza cellulare mutilata o inquinata.

Inoltre sembra che questa pietra trasmuti tutto ciò che non è conforme alla Vita mediante un fenomeno di adsorbimento, da non confondersi con l’assorbimento. La parola adsorbimento, secondo il dizionario Larousse, è definita come il fenomeno per il quale dei solidi pulverulenti o porosi o delle soluzioni, trattengono sulla loro superficie delle molecole o ioni in fase gassosa o liquida. In generale, la shungite è una specie di buco nero che catalizza, filtra e restituisce la condizione naturale, che si parli di cose fisiche o di energie: ecco come funziona questo misterioso Carbonio-60. In effetti, non importa come, l’importante è che funzioni bene.

Un altro aspetto veramente favoloso è che questa pietra non si deve mai ricaricare e non ha bisogno di nessuna purificazione! Allora non venite a chiedermi se occorre il sale o il sole poiché questi elementi sono assolutamente inutili. Per il trattamento dell’acqua, alcuni commercianti russi consigliano solo di cambiare la pietra ogni 6 mesi/un anno per una questione d’igiene.

Ma poiché essa non si scarica e non va ricaricata, penso che il motivo sia quello di fare buoni affari, rendendola un bene di consumo come filtro per l’acqua: furbi…

Per quale motivo affermo che non è necessario cambiare la pietra? Con la presenza pluriennale di un’industria colossale insediata in Carelia, il suo ambiente, tra cui il Lago Onega, dovrebbe essere ormai da tempo in uno stato pietoso a causa della saturazione della roccia (come del resto succede con qualsiasi altro sistema filtrante), mentre ciò non si è verificato. Questo dimostra, appunto, che la shungite non filtra, possedendo una porosità soltanto del 5 per cento, bensì distrugge gli elementi che possono causare danni all’organismo. Detto questo, anche se si decidesse di cambiarla, essa rimarrebbe comunque funzionale per tutte le altre applicazioni, per cui ognuno può fare come crede, anche in relazione alle sue capacità di percezione energetica.


Test di conduttività della shungite

Il principio del test si basa sul fatto che il corpo da testare deve essere inserito dentro un circuito chiuso in cui all’inizio scorre una determinata corrente; quando si collega la pietra da esaminare si possono ottenere due risultati possibili: se il materiale è conduttivo, la corrente continua a circolare se il materiale è isolante, la corrente cessa di circolare.
Generalmente per permettere alla corrente di circolare nel circuito si utilizza una lampadina. Il test è semplice: se la lampadina si accende significa che il corpo testato è un conduttore elettrico, altrimenti è un isolante. Con del materiale facilmente reperibile e con qualche conoscenza semplice di base, potrete quindi facilmente sapere se la vostra shungite è di buona qualità o se è una semplice imitazione.

Utilizzo della shungite per il trattamento dell’acqua

Immergendo la shungite in acqua, anche quella di rubinetto, la relativa vibrazione si eleva e, conseguentemente, l’acqua si purifica. Pertanto la shungite:
• purifica e addolcisce l’acqua
• elimina il gusto e l’odore del cloro
• capta e inabilita i metalli pesanti (un’azione dei fullereni)
• distrugge i residui dei pesticidi
• reidrata bene il nostro corpo, così come quello degli animali e delle piante
• possiede delle proprietà antibatteriche naturali

L’uso regolare di acqua attivata dai fullereni della shungite, opera in noi un cambiamento già sul piano fisico. Inizialmente avviene un fenomeno di disintossicazione cellulare allo scopo di liberare le cellule da tutto ciò che non è vitale per il nostro organismo, in seguito si determina una riparazione e rigenerazione progressiva di certe fragilità e altre debolezze fisiche. Alcuni mali cronici, come le allergie, possono correggersi perdendo di intensità durante le crisi e migliorando con il tempo. Molto spesso si è constatato un netto sollievo rispetto a dolori articolari, mal di testa, mal di schiena ecc., ma anche un ridursi dei fastidi dovuti a disturbi psichici e
psicologici.

Ho detto volutamente correggersi e non guarire intendendo evidenziare che la shungite interviene all’origine di ciò che non funziona e quindi non esegue un’azione esclusivamente superficiale. Inoltre, come ho fatto notare prima, la shungite riattiva la nostra intelligenza cellulare che si mette, pertanto, all’opera per eliminare tutte le tossine e gli agenti patogeni: siamo noi, quindi, a guarire noi stessi. Infatti la shungite non è affatto una medicina (per coloro che non l’avessero capito): non fa altro che riprogrammarci a livello cellulare al fine di recuperare una certa autonomia nei processi di guarigione. In un certo senso, possiamo considerare questo tipo di utilizzo della shungite come una forma di omeopatia minerale. Ricordo, ad ogni buon conto, che l’uso di questa pietra non sostituisce in nessun caso un parere medico e neppure tutti i trattamenti inerenti alla diagnosi elaborata da un medico competente. […]

Come preparare l’acqua

Ricordate che le proporzioni sono 1 a 10 e quindi per 1 litro d’acqua, si devono utilizzare 100 gr di shungite.

La procedura è la seguente:
procurarsi dei sacchetti di shungite frantumata oppure in pietre (molto più pratiche)
• lavare le pietre, così da eliminare la famosa fuliggine che sarebbe fastidiosa e
resterebbe in sospensione nell’acqua
• depositare il volume di pietre corrispondente sul fondo di una caraffa, rispettando le
proporzioni acqua/pietre
• versare la propria acqua preferita: acqua di sorgente, minerale o anche del rubinetto
e lasciar agire la shungite per almeno 48 ore
• filtrare e versare l’acqua “informata” in una bottiglia o in un altro recipiente adatto
alla sua conservazione.

Sì, la procedura può sembrare lunga, ma non bisogna dimenticare che qualsiasi operazione di trasformazione e stabilizzazione richiede un minimo di tempo.[…] Invito quindi i lettori a organizzare la preparazione dei giusti quantitativi di acqua in funzione del ritmo del loro consumo personale, al fine di non rimanerne mai sprovvisti, per esempio utilizzando dei bidoni da cinque litri (quindi con 500 gr di pietre).

Esempio pratico:
• procurarsi 3 bidoni da 3 o 5 litri cadauno
• riempire un bidone di shungite (se è da 3 litri = 300 gr di pietre, da 5 litri = 500 gr di
pietre)
• lasciar agire la shungite nell’acqua per due giorni
• trascorse le 48 ore, prelevare la shungite e cominciare ad usare l’acqua
• ripetere l’operazione riempiendo il secondo bidone d’acqua e lasciar agire la shungite
• dopo 48 ore conservare quest’acqua e ripetere l’operazione con un terzo bidone.
In questo modo avremo sempre un bidone in produzione e due da usare così che non ci ritroveremo mai a corto di acqua trattata.

Portare la shungite su di sé

Parleremo ora della shungite in un campo più personale, quello del portare su di sé oggetti in shungite. Abbiamo scoperto in precedenza che, grazie alle sue proprietà straordinarie, la shungite è un vero e proprio buco nero quantico e questa sua caratteristica peculiare vale anche quando entriamo fisicamente in contatto con questa pietra. La nostra vita sociale nel quotidiano non ci permette di essere sempre perfettamente in armonia con il nostro essere interiore. Anche quando percorriamo un cammino di evoluzione di coscienza e il nostro livello è elevato, può accadere talvolta che l’ambiente nel quale evolviamo ci crei disturbo a diversi livelli e precisamente:

• a livello fisico
• a livello mentale o psichico
• a livello puramente spirituale

Anche se è vero che possiamo fare a meno dei mezzi materiali per ritrovare il nostro equilibrio olistico, che si tratti di strumenti trasmessi per iniziazione o altro, penso che la shungite potrebbe facilitarci moltissimo il compito. In realtà, il fatto di portare addosso la shungite ci aiuta immediatamente a ritrovare la bussola in diversi ambiti. Anche in questo caso, non c’è nulla di più semplice: basta portare su di sé un pezzo di shungite, anche in una semplice tasca e non c’è nient’altro da fare! Infatti la pietra si attiva automaticamente soltanto quando se ne presenta la necessità.

Di seguito un paio tra i tanti oggetti in shungite da indossare. Comunque consiglio vivamente di portare una shungite come ciondolo, per i motivi che ora spiegherò. Quando portiamo un ciondolo nella zona del timo o del chakra del cuore, luogo di connessione con la nostra intelligenza interiore, le informazioni quantiche del ciondolo attivano il discernimento cellulare del nostro corpo. In effetti, il chakra del cuore è il luogo di connessione energetica per eccellenza ed è a tale livello che si creano le diverse affinità tra di noi.

Gli effetti
Indossando oggetti di shungite si forma uno scudo protettivo contro tutte le forze che creano disturbo nel mondodegli esseri viventi. Le onde elettromagnetiche, compreso il Wi-Fi, quelle prodotte dagli elettrodomestici e dai computer e altre forze come il fenomeno della gabbia di Faraday negli autoveicoli ecc., vengono neutralizzate da un vero e proprio scudo che, in realtà, non le blocca; esse vengono aspirate da questo famoso buco nero (il fenomeno dell’adsorbimento), che si è allineato con il nostro campo biomagnetico (aura personale) che, di conseguenza, aumenta d’intensità.

Inoltre si verifica un fenomeno di radicamento molto profondo alla terra e, dolcemente, si mette in moto il riallineamento dei nostri corpi energetici che determina una centratura perfettamente stabile! Con mia grande sorpresa – e non sono l’unico ad averlo constatato – questi effetti sono molto più potenti dell’azione della maggior parte degli altri minerali, tra cui la famosa tormalina nera.

Il difetto principale della tormalina nera (Schorl) sta nel fatto che si satura rapidamente e ha bisogno di essere purificata spesso, il che non avviene con la shungite. La cosa divertente (un piccolo dettaglio che molte persone sensibili potranno constatare) è che a contatto con la pelle questa pietra provoca in noi la sensazione di una reazione a catena, tipo leggeri formicolii, come se tutta la macchina si mettesse in moto. Per contro, faccio una raccomandazione molto importante a tutti i fanatici “intossicati” dalle pietre che se le portano continuamente addosso come se fossero alberi di Natale e, in generale, alle persone sensibili ai poteri dei cristalli: non rimanete mai a contatto con la shungite durante il sonno. Perché? La notte, o comunque quando ci addormentiamo, usciamo dal corpo per poterci rigenerare energeticamente; siccome la shungite ci mantiene collegati alla terra, potremmo intralciare questo processo generando disturbi del sonno, un risveglio con il mal di testa ecc.

L’unica eccezione è durante le meditazioni, attive o passive, perché in questo caso l’eventuale sonnolenza che viene a crearsi non sarà disturbata dagli effetti della shungite. A proposito delle meditazioni, la shungite è di grande aiuto: in effetti, senza parlare del lavoro spirituale, mettendola sulla fronte, essa ci aiuta a far tacere il chiacchierio mentale; interviene infatti sulle nostre onde cerebrali, a seconda della nostra intenzione o del lavoro da svolgere, il che ci permette di migliorare la nostra concentrazione.

D’altro canto la mia personale opinione è che bisogna toglierla ogni tanto per non diventarne dipendenti: la shungite deve insegnare al nostro corpo ad auto-regolarsi progressivamente, allo scopo di diventare autonomo e non diventare assistito per sempre. Gli esseri umani hanno spesso la tendenza a diventare schiavi dei loro stessi strumenti, mentre dovremmo servircene per realizzarci, non per definire noi stessi attraverso di loro. Per quanto riguarda il lavoro dei terapeuti e degli specialisti indiscipline energetiche, la shungite portata su di sé impedisce di assorbire le eventuali negatività della persona da trattare, ma anche di scaricarle dalla propria aura. In questo caso essa funziona come un vero e proprio regolatore di flussi.[…]

Portare la shungite ci aiuta a lavorare su noi stessi, poiché ci dà progressivamente stabilità a livello mentale e spirituale, potendoci accompagnare proficuamente durante tutto il lavoro esoterico, spirituale o meditativo. Ho constatato personalmente una maggior facilità in certi esercizi di sviluppo delle mie facoltà psichiche grazie alla centratura istantanea prodotta dall’utilizzo della shungite. In tutti i casi in cui possiamo
essere fragili o deboli emotivamente, è utile portare la shungite a metà tra il plesso
solare e l’ombelico fino a quando la situazione migliora e non oltre.[…]

Esempi di utilizzo per le cure fisiche

La shungite è una pietra “intelligente” che sa adattarsi ai bisogni dell’organismo vivente che la usa. Da tempo immemorabile gli abitanti della regione della Carelia utilizzano questa pietra per scopi terapeutici con risultati stupefacenti. Ho constatato con stupore la rapidità fulminea con cui agisce questa pietra. Dovete sapere che sono elettro-sensibile e sono regolarmente colpito dal mal di testa a causa di radiazioni elettromagnetiche di diversa natura, oppure quando il clima cambia di colpo, come nel caso di un temporale imminente. Senza nessuna aspettativa, ho posato un pezzo di shungite a livello della nuca e dopo circa trenta secondi/un minuto il dolore è scomparso.

Nella litoterapia (metodo energetico che usa i minerali come strumenti per indurre guarigione) classica non ho mai avuto dei risultati così rapidamente, anche utilizzando la malachite (nota come antinfiammatoria). Come può un sasso, che non assomiglia a nulla, togliere un dolore così acuto ad una tale velocità? Mi sono allora ricordato che non è la pietra in sé ad avermi tolto il dolore (contrariamente a qualsiasi altro cristallo che emette la sua vibrazione per guarire), ma piuttosto il mio sistema di autoguarigione cellulare che si è attivato istantaneamente grazie ad essa. Partendo da un certo disagio, secondo il mio modo di sentire, la shungite effettua una sorta di scansione rapida che localizza l’ampiezza del male, ne determina l’origine e poi avvia in noi un fenomeno di autoregolazione che corregge il problema. Ovviamente ho fatto numerose prove alla cieca su altre persone: per esempio, in un caso di reumatismo nella zona del pollice, ho personalmente ricevuto la conferma che il dolore spariva a contatto con la pietra. Ma poiché il problema era di vecchia data, è stato necessario portarla a contatto con la pelle per un certo periodo di tempo (in questo caso, un pezzo di shungite posto in un mezzo guanto).

Altri casi:

• affaticamento degli occhi: mettere un ciottolo di shungite sugli occhi per 15-20
minuti; questo ridurrà la saturazione di informazioni
• crampi allo stomaco o transito intestinale difficile: mettere il ciottolo sulla zona del plesso solare per una ventina di minuti, al termine bere dell’acqua trattata con la shungite
• dolori articolari: mettere la shungite sulla zona interessata utilizzando il principio del cataplasma; a questo scopo, servirsi di un mezzo guanto per le mani o di una garza, senza stringere troppo, per mantenere il contatto
• bruciatura leggera: l’acqua trattata con la shungite è molto efficace in questo caso
• per i mal di schiena ci si può procurare una cintura in cui si metteranno dei pezzi di shungite; si pone sulla regione lombare o sulla zona della colonna vertebrale.

Non citerò tutti i mali da trattare; in ogni caso il principio rimane lo stesso: mettere la pietra sulla zona da trattare affinché il processo abbia inizio per risonanza. Ma, prima di tutto, andate dal medico: la shungite non sostituisce il trattamento adeguato prescritto dal medico, ma è soltanto complementare. Più il problema è recente, più rapidamente si risolverà, come, per esempio, per le piccole crisi di dolore acuto, le contusioni, i movimenti sbagliati ecc. Più i problemi sono vecchi, più saranno lunghi da trattare, ma si andrà sempre verso un progressivo alleviamento; il mio consiglio è di imparare ad usare la vostra immaginazione ora che conoscete le istruzioni generali per l’uso.

Riequilibrio energetico

Ecco ora un argomento che interesserà molti di voi. La shungite può essere utilizzata con efficacia allo scopo di riequilibrare il nostro sistema energetico. Come si fa? Bisogna prendere una shungite in ogni mano? E beh no, non è esattamente così! Per procedere ad un riequilibrio energetico stabile, abbiamo sempre bisogno di due polarità: il più e il meno, il femminile e il maschile, lo Yin e lo Yang e così via. È come se volessimo ricaricare la batteria scarica della nostra auto: utilizziamo sempre i due morsetti di questa batteria.

Ma allora, come procedere? Come trovare l’altro morsetto della batteria che ci ricaricherà? Si dà il caso che l’altro minerale di base da utilizzare, il duale femminile della shungite, sia la steatite.

La steatite è un minerale naturale che si trova in abbondanza in Finlandia e anche nello stesso luogo in cui si trova la shungite della Carelia. Le sue caratteristiche sono stupefacenti quanto quelle della shungite: è molto resistente al calore e possiede un grande potere di accumulo e di conduzione termica, tanto che si costruiscono le stufe con questa pietra. Il tipo di steatite che utilizzeremo è la Tulikivi, varietà specifica della Carelia, di color grigio perla. Essa si distingue per una utile peculiarità: la presenza di un elevato tasso di magnesio che ha proprietà biomagnetiche rispetto all’essere vivente.
Combinando quindi la Tulikivi con la Shungite, otteniamo la coppia ideale per creare il nostro strumento per il riequilibrio energetico.
Questa coppia è facile da procurarsi. Esistono diverse possibilità che funzionano esattamente nello stesso modo, è solo una questione di sentire e di estetica, poiché bisogna sentirsi a proprio agio quando si usano. Tutto dipende dalla dimensione delle vostre mani. Potete quindi utilizzare:
• dei bastoncini cilindrici
• delle sfere
• delle piccole pietre grezze o levigate, molto pratiche da portare con sé ovunque

Per i terapeuti

La shungite è un ottimo mezzo per prepararsi alle sedute, ma anche per pulirsi da eventuali negatività energetiche. In questo caso, per liberarsi dalle energie negative, si possono eseguire dei passaggi magnetici intorno al corpo con una piastra di shungite o semplicemente prenderne un pezzo in ognuna delle due mani, specialmente quando abbiamo a che fare con casi difficili. Un’altra astuzia: incollate dei cubi di shungite sotto la parte interna (sottostante) del vostro lettino da massaggio, nei quattro angoli: questo creerà una rete energetica in grado di alleggerire il lavoro. Questa accortezza è assolutamente consigliata per il nostro letto.

Utilizzo in meditazione

Ecco diversi modi di praticare delle sedute di meditazione con la shungite molto semplici in quanto non richiedono nessun esercizio di visualizzazione.

Il metodo dolce

Occorre procurarsi un pezzo di shungite di qualsiasi forma (il ciondolo è l’ideale per questo lavoro). Distendersi il più comodamente possibile, con la schiena diritta, le braccia lungo il corpo e le gambe non incrociate. Molto importante: la testa e il collo devono essere distesi, perché una tensione troppo forte sui muscoli creerà un fastidio non soltanto fisico, ma disturberà anche la circolazione energetica.
A tal proposito si consiglia di non usare il cuscino, in modo che la testa sia il più possibile dritta e in armonia con la colonna vertebrale. Mettere la shungite a livello del terzo occhio e, se possibile, metterne un secondo pezzo tra le gambe, a livello del chakra della radice. Focalizzare tutta l’attenzione su questa zona, con gli occhi chiusi; in
seguito lasciar succedere ed emergere ciò che deve essere. È un lavoro che si svolge con dolcezza e dura da mezz’ora a quaranta minuti per seduta; ciò ci aiuta a ritrovarci in noi stessi e ci insegna poco per volta a rimanere interiormente in silenzio.

Metodo più radicale

In questo caso si tratta di compiere un lavoro molto più profondo che permette di agire e ritrovare la centratura della nostra coscienza, dei nostri corpi energetici e, perché no, di fare un viaggio in altre sfere… Questo lavoro dura da quindici a venti minuti al massimo. La posizione da assumere è identica a quella descritta in precedenza.

Procurarsi:
• un pezzo di shungite da mettere sul terzo occhio
• un pezzo da mettere sul chakra del cuore
• una coppia di armonizzatori (Shungite-Tulikivi) da tenere nelle mani
• un pezzo da mettere a livello dei piedi
Questa configurazione è l’ideale per un lavoro completo di pulizia/sviluppo di sé. Tuttavia è molto interessante notare che esistono altre combinazioni possibili di armonizzatori, utilizzando comunque sempre la shungite che rimane ovviamente la pietra di base per questo lavoro.



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