ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

11. Come uscire dalla crisi mondiale: Anno della Fede - Assisi

09/08/12

Un commento di Stefano Armellin alla relazione di Fra Giorgio Silvestri Economo Generale dei Frati Minori Conventuali tenuta al Convegno di Assisi per l'economia del 18 giugno 2012

Cari lettori,

ai primi di ottobre si aprirà l'Anno della Fede, perciò commento un testo specifico del Convegno di Assisi del 18 giugno 2012 : la relazione di Fra Giorgio Silvestri, Economo generale dei Frati Minori Conventuali; dal titolo : Opera di pace e attenzione ai bisogni dell'uomo; La prima ricetta del francescano di ogni tempo spesso si è rivelata come risposta non solo teorica, ma anche molto concreta.

Armellin : questo è un Blog d'arte dedicato alla maggiore innovazione dell'arte contemporanea internazionale nel periodo che va dal 1983 al presente : The Opera Collection (ad oggi non ho smentite). Invito quindi il lettore a seguire sia la mostra on line presente nel Blog sia questo video dedicato a Mirò. Mirò come lo scrivente, ha portato l'immaginazione oltre il limite umano ed è morto nel 1983, l'anno in cui ho iniziato The Opera.

Silvestri : Mi piacerebbe potermi introdurre agganciandomi ai temi a noi molto cari della povertà francescana o alla testimonianza di tanti buoni francescani che anche ai giorni nostri, col loro esempio, operano da maestri e protagonisti a servizio dei poveri.

E vorrei anche dire che una grande sfida oggi è data dalle nuove forme di povertà che si incontrano nelle società diventate ricche : sono soprattutto povertà spirituali : mancanza di trascendenza, vuoti esistenziali, solitudini, depressioni, insieme alle emergenti povertà degli anziani, sempre più soli e isolati dal prorompere di internet, dei disoccupati, degli emigrati, delle famiglie che stentano ad arrivare a fine mese. A questi fenomeni cerca di rivolgersi il francescano di oggi.

Armellin : distinguerei lo strumento dal suo uso, non è internet, la televisione o i mass-media che isolano, anzi, grazie a internet molti anziani si sentono vicini alle loro famiglie distanti, per varie ragioni. Pensa a skype che permette la video-telefonata. Questo miglioramento nelle telecomunicazioni è positivo. Piuttosto è preoccupante notare come una simile potenza mai apparsa nella storia dell'uomo, non riesca a rimediare in tempi brevi alle sfide che elenchi. Eppure i cellulari hanno raggiunto i cinque miliardi di pezzi venduti ; cinque abitanti su sette in tutto il Pianeta possiedono un cellulare. E'un cambiamento antropologico. Mi preoccupa piuttosto la dipendenza dallo strumento e la debolezza nella auto-educazione all'uso delle immagini virtuali.

Silvestri : Tempo fa una persona mi diceva : "padre, voi siete come i McDonald, siete dappertutto". Si è vero siamo diffusi in tutto il Mondo. E noi vi andiamo per portare il messaggio evangelico a tutti gli uomini, perchè li consideriamo figli di Dio, destinatari del Suo messaggio di amore e non consumatori di hamburger. Siamo internazionali, sì, lo siamo da sempre. E meglio non dire multinazionali perchè il termine suonerebbe forse un po' equivoco.

Armellin : a ben vedere la più grande multinazionale del Pianeta è la Chiesa Cattolica, da qui la sua immensa responsabilità a tracciare percorsi concreti per il Bene Comune del Mondo.

Silvestri : Vorrei far capire che quando visito le aree chiamate "missionarie" del pianeta mi incontro con realtà molto diverse. Per molti c'è in atto una crescita economica che contiene in sè una forte speranza per il futuro : basti pensare al Brasile o all'India, per fare qualche esempio. Loro non sentono e non parlano di crisi, come noi la intendiamo oggi qui, pur conservando tuttavia sacche ancora enormi di povertà assai diffusa. Molti di loro stanno iniziando a uscire dalla crisi. Altri in crisi sono sempre stati e lo sono tuttora. Il panorama dunque è vario.

Armellin : chi è sempre stato abituato a vivere con poco non risente della crisi dei ricchi, San Francesco insegna. Aumentano da parte laica i tentativi di aiuto in zone missionarie, penso alla dinamica direttrice editoriale di VOGUE Italia, Franca Sozzani, che va ad intervistare il Segretario dell'ONU, relaziona ad Harvard, va in Africa ad avviare progetti inediti di moda per coloro che laggiù, nel continente nero, aspirano a diventare stilisti. Aggiorna tutti on line sul suo Blog. Penso alla cantante Béyoncé, molto vicina alla White House. Ma penso anche al mio amico missionario a Nairobi, Mons. Pietro Caggiano che porta avanti un progetto sociale, seguito insieme ad altri progetti, dal Santuario di Pompei.

Silvestri : Alcuni anni fa, allora con coraggio, dicevo in giro e tra i frati che è giusto fare investimenti nei paesi poveri in via di sviluppo: è un modo di aiutarli, e si deve farlo proprio per coerenza, perchè se andiamo lì in missione dobbiamo credere in loro e non restare chiusi nelle casseforti di sicurezza da difendere nei nostri paesi di origine. Oggi, guarda caso, questi paesi rappresentano una delle grandi opportunità del mercato del momento : investire dove c'è crescita, paesi emergenti.

Armellin :la prima terra di missione è la nostra anima e il nostro prossimo, proprio quello che ci sta accanto. Per aiutare seriamente qualcuno devi essere in una posizione di forza, un debole non riesce a sollevare un altro debole. In molti casi oggi il debole è anche obeso, si muore per eccesso di cibo come per carenza. Non si tratta più di andare qui o lì, la geopolitica del Mondo grazie all'iper-sviluppo delle telecomunicazioni si è trasformata. L'investimento che conta consiste nella capacità di raccogliere, analizzare e trasmettere l'informazione a tutti i livelli. I militari lo hanno capito da tempo.

Silvestri : Mi trovavo tempo fa per un incontro in Asia e presentavo ai frati il mio standard di PowerPoint con raccomandazioni e spiegazioni su come fare investimenti, affinchè stessero lontani dai rischi della finanza tossica e priva di eticità, dagli abbagli di chi promette facili guadagni e poi invece produce solo spazzatura; dunque ero animato da buone intenzioni e volevo che i frati insegnassero agli altri queste attenzioni; in quell'occasione un frate delle Filippine casualmente mi aiutò a capire che probabilmente venivo da un altro pianeta. Per loro la parola investimento è un termine irrilevante, non dice proprio nulla ! Loro sono preoccupati di arrivare a sera, di trovare i soldi per campare. Non possiedono ancora l'idea del risparmio, non sanno che cos'è un investimento e nemmeno si preoccupano di apprenderlo. Hanno solo tanti poveri da aiutare che li circondano.

Armellin : esiste una finanza non tossica ? per San Francesco no. Bisogna vigilare molto per non restare impigliati negli specchi che ingannano la libertà dell'anima umana. Non c'è facile profitto in nessun settore del fare umano, le cose di valore vanno guadagnate con il sudore della fronte. Mantenere onestamente una famiglia è un valore che oggi a molti viene impedito di praticare. Cattivi investimenti hanno ricadute negative in tutta la nazione, esattamente come l'evasione fiscale generalizzata. Allora hanno gioco facile gli usurai e il gioco d'azzardo, anche quello "legale", (la prova più convincente che la crisi non dipende da una mancanza di denaro) e il gioco Olimpico nei casi di doping. Un giorno di novembre del 1992, di ritorno in bicicletta da un mio pellegrinaggio ad Assisi, un Frate cappuccino mi ricordò che più si sale nella scala sociale a tutti i livelli, e più vicino ci si trova al gancio, l'amo con l'esca ingannevole di Satana. La Preghiera è l'investimento che conta per ogni essere umano, è la Preghiera che ci libera dal male.

Sivestri : Dunque di quale Mondo stiamo parlando quando diciamo che è in crisi ?
Ritengo sia assai delicato e improprio dichiarare la crisi attuale come crisi per tutti. In realtà è la crisi delle vecchie economie; crisi del Mondo Occidentale. Non di tutti! Crisi di chi è diventato troppo ricco o ricco troppo in fretta. Crisi di chi ha già raggiunto un troppo alto tenore di vita, dimenticando però i veri valori che danno qualità alla vita. E credo anche che sia una crisi pilotata da qualcuno che vuol far pagare agli altri il prezzo del mantenimento del proprio elevato tenore di vita. E questo non è giusto.

Armellin: il Mondo oggi è così interdipendente che la definizione di Mondo Occidentale possiamo considerarla obsoleta. C'è piuttosto una crisi dell'Anima del Mondo. I popoli forti sono quelli che vivono in armonia con la natura, rispettando la natura, con poco ottengono tutto. I popoli deboli consumano tutte le risorse del Pianeta per avere ancora di più, non rispettano la natura, con tutto non ottengono nulla. San Francesco insegna a togliere per non appesantire l'Anima ; accogliendo in sè l'Amore di Dio. Compito della Chiesa Cattolica è la cura delle anime, perciò il Vostro Convegno è giusto, perchè affronta il tema cardine di sempre : come curare l'Anima del Mondo.

Silvestri: Noi Frati Minori Conventuali ci stiamo interrogando. Circa un anno fa, in occasione di un grande convegno internazionale di riflessione interna a Nairobi, in Kenya abbiamo individuato un filone di riflessione sul tema : " Un Ordine interculturale per formare alla condivisione e alla solidarietà", convinti che questa, per noi religiosi francescani, è la sfida del momento.
Possiamo però anche soffermarci al contesto di crisi a noi più vicino. Del resto l'Italia è la Patria di Francesco d'Assisi e San Francesco è Patrono d'Italia, e l'Italia è stata la culla del francescanesimo e potremmo anche dire la Patria dei campioni del risparmio.

Armellin : ricordiamoci dell'interdipendenza del Mondo contemporaneo.

Silvestri : Osserviamo allora che, in questo tempo chiamato di crisi, le imprese stanno scoprendo che solo chi sa internazionalizzare la produzione e la distribuzione avrà un futuro.

Armellin: in Europa lo si sapeva dall' Impero Britannico ma possiamo andare più indietro fino all'Impero Romano ! vivendo a Pompei mi rendo conto del cosmopolitismo presente già duemila anni fa. Nel 2000 ho partecipato ad un corso Crea Impresa dove si ribadiva questo concetto ad ogni lezione. Forse le imprese stanno scoprendo una forte aggressività della concorrenza cinese ad esempio; oppure hanno scoperto l'acqua calda pensando di portare in altri Paesi la produzione, perchè laggiù il costo del lavoro è più basso, così in Italia crescono i disoccupati; ma gli immigrati in Italia abituati a sacrifici maggiori, riescono a trovare un'occupazione. Le nostre Università preparano decine di migliaia di giovani con una guida minima per trovare una occupazione nella Città del Mondo. Manca un progetto nazionale d'inserimento occupazionale per i giovani laureati, più innovativo delle proposte esistenti; un tema questo che dovrebbe essere preso a cuore dal Ministro per lo sviluppo economico.

Silvestri : Noi francescani, dicevo, crediamo che la sfida del momento sia ancora più in là: del resto noi non abbiamo un prodotto uguale per tutti da omogeneizzare ovunque. La sfida è entrare rispettosamente e attentamente in ogni contesto locale in maniera interculturale, perchè ogni cultura possa sperimentare la comunione, la pace: vogliamo poter dire la speranza del Vangelo in tutte le lingue e in tutte le culture. E siamo convinti che l'opera di pace e l'attenzione ai bisogni dell'uomo è da sempre la prima ricetta del francescano di ogni tempo.

Armellin: Per la prima volta nella storia dell'uomo oggi si presenta all'attenzione mondiale la necessità di curare un prodotto vitale per tutti : il nostro Pianeta. Stiamo consumando più risorse di quelle che produciamo e l'ambiente climatico è seriamente compromesso. Come autore de IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013 condivido l'annuncio del Vangelo di Gesù Cristo, ma mi rendo conto che il Pianeta creato da Dio per accogliere la Sua Parola è seriamente violentato. Attuale la richiesta di Gesù a Francesco : va e ripara la mia Chiesa che, come vedi, è tutta in rovina !

Silvestri : Vorrei riprendere brevemente qualche flash dalla storia francescana perchè in essa il contributo dei francescani spesso si è rivelato come risposta non solo teorica, ma anche molto concreta. Anzi direi il contributo dei francescani vuole essere sempre concreto, efficace, attuale. Lì dove si reca, il francescano incontra l'uomo e i bisogni del suo tempo.

Armellin : espandere questa attenzione onesta, al prossimo, è fondamentale.

Silvestri : Porto qualche esempio del passato : Sant'Antonio di Padova, illustre francescano, uomo dotto che volle farsi vicino ai più poveri ed umili, ancora nel medioevo ebbe il coraggio di scrivere ai governanti di allora per denunciare il fenomeno dell'usura e lui stesso personalmente si adoperò per ammonire gli stessi usurai. Rimane celebre l'episodio miracoloso del cuore dell'usuraio ritrovato dopo la morte nel forziere del suo denaro. Sant'Antonio glielo aveva preannunciato con le parole stesse del Vangelo : "la dove è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore".

Armellin: i tesori perciò possono essere usati ma usati bene; a Padova dal 1303 al 1305 è stato il ricco banchiere Enrico Scrovegni a patrocinare la Cappella di Santa Maria della Carità dove Giotto (con qualche aiutante) affrescò le storie di Cristo fino al Giudizio Universale. Qui siamo sicuri della presenza del Maestro, mentre per gli affreschi di Assisi il critico d'arte Federico Zeri scrisse: "Io non credo nemmeno che il ciclo francescano di Assisi sia di Giotto, penso davvero si trattasse d'un artista romano. Il problema è che non si sa più nulla di quel momento così decisivo per l'arte italiana ". Oggi con internet tutto rimane in memoria.

Silvestri : Sempre per iniziativa dei francescani sorgono i Monti di Pietà : una specie del microcredito di cui si parla oggi. Banche create a servizio dell'uomo. Non dico questo per annunciare nuove istituzioni bancarie o rifondazioni bancarie oggi, ma certo per dare un richiamo forte, anzi fortissimo al sistema bancario attuale che ha trasformato il mezzo in fine.

Armellin : I sistemi sono fatti dalle persone, sono gli esseri umani che agiscono, c'è una sottile complicità fra operatori di banca e clienti. Tutti si lamentano della banche ma i depositi di risparmio lì restano. I dirigenti sono incapaci di investire le proprie energie in progetti veramente importanti per le comunità locali, progetti che rispecchino la vocazione internazionale trasmessa dall'iper-sviluppo delle telecomunicazioni nel Mondo. Mi viene in mente un pensiero di Ludwig Wittgenstein del 1929, l'anno in cui è nato mio padre : " Se qualcosa è buono, allora è anche divino. In questo stranamente si compendia la mia etica. Solo il soprannaturale può esprimere il soprannaturale".

Silvestri : Oggi la banca mira solo al proprio profitto e lo fa in una competizione sfrenata che non conosce limiti e che non ha più regole. Anzi ormai sembra finita anche la competizione: è la speculazione che trionfa su tutto. E ci stiamo ormai accorgendo del circolo vizioso che la speculazione produce. E' il ritorno alla legge della giungla, dove chi paga alla fine è sempre il più debole.

Armellin: forse dalla giungla non siamo mai usciti. Le banche hanno sempre mirato al profitto, è la loro ragione d'essere; dicevamo che conta l'uso che si fa della ricchezza prodotta. L'arte specula attivamente sui prodotti dello spirito. Quest'anno il quadro di Paul Cézanne giocatori di carte, è stato venduto per 250 milioni di dollari. Un risultato che ha una ricaduta sui prezzi di tutti gli artisti del Mondo, possiamo chiedere di più. Ci sono artisti che producono più da morti che da vivi ! i falsi alimentano la speculazione. Nel 1983 sono partito con nulla per fare un Capolavoro giusto in grado di fare chiarezza sullo Stato dell'Anima del Mondo. Perciò ho messo in apertura di questo post il video di Mirò. Per anni Mirò ha vissuto in povertà ed è l'esempio di un artista serio e onesto.

Silvestri : Risultato dunque è un rovesciamento etico. Non solo una recessione da misurare e monitorare, ma una regressione stessa di civiltà. Non ci sono più grandi guerre con armamenti cruenti, bensì continui conflitti economici abilmente creati da apparentemente semplici e innocui comunicati di rating, spread, o a colpi di forbici e di delta. Non più dichiarazioni di guerra tra stati ma subdole comunicazioni che trovano facile complicità nei media di oggi, grandi creatori e amplificatori di ansietà sociali, bramosi unicamente di riempire spazi, di fare grandi scoop piuttosto che di elaborare utilmente la notizia.

Armellin: noi stessi stiamo usando i media e cerchiamo di farlo bene, i Blog hanno una capacità di penetrazione impensabile fino a pochi anni fa; la corsa agli armamenti continua e in prossimità delle elezioni le notizie vengono manipolate più del solito. Ma non dobbiamo sottovalutare il controllo sociale e la sensibilità critica dell'opinione pubblica. Alla fine anche per vendere bisogna dire cose giuste e vere. Il declino della civiltà è iniziato con Adamo ed Eva. Siamo deboli, eppure se osserviamo bene, molti sono gli esempi virtuosi intorno a noi. L'Arte insegna che davanti alla presenza di un Capolavoro autentico, il falso, crolla e si frantuma sulla sua stessa menzogna. Non si dice forse che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi ?

Silvestri : Mi si consenta di citare due noti ed eloquenti proverbi. Il primo: il rumore non fa bene e il bene non fa rumore; basta seguire le cronache di questi tempi ! e il secondo proverbio: fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. L'ipnosi da scoop finisce per paralizzare anche la società liquida! Noi vogliamo invece dire che le catastrofi si possono affrontare, superare e che i catastrofisti non vanno sempre ascoltati, perchè spesso altro non sono che speculatori mascherati da metereologi dell'economia.

Armellin: serve più autocritica anche all'interno della Chiesa Cattolica. Subiamo una deformazione nel linguaggio, prevale quello economico su tutto, si sentono quotidianamente citare cifre impensabili, a decine di miliardi di euro, investiti qui o pensati per laggiù. Cifre che non dicono nulla a chi mantiene una famiglia con mille euro al mese. E' una forma di violenza mantenere il meta-linguaggio politico-economico accessibile solo agli addetti ai lavori, così si evita il controllo sociale e i furbi, come sempre, prosperano sulla pelle degli onesti. Non c'è un antidoping ? Il Convegno cerca di accendere una speranza, ma se resta solo un episodio non serve, per servire veramente deve andare avanti, osare l'impensabile non retrocedere; e Fra Giorgio Silvestri, come vedremo alla fine, l'ha capito chiaramente.

Silvestri : Crisi, mi dicono, in greco - guarda caso- significa crescita. Perciò dalle crisi si può uscire. Lo dice da sempre anche la Bibbia attraverso la grande pedagogia del cammino dell'Esodo per esempio. Crisi dunque non è disperazione.

Armellin : comprendo, la crisi è un vettore dello sviluppo, ma chi non la supera rimane nella disperazione, e si arriva al suicidio, come è accaduto anche nel parcheggio del Santuario di Pompei. L'imprenditore, in crisi con Equitalia, prima è andato a pregare davanti al Quadro miracoloso della Madonna, poi tornato alla macchina si è sparato. Mi chiedo : perchè la Madonna ha permesso questo suicidio ?; è alla Madonna del Rosario di Pompei che è stato affidato l'Anno della Fede, io scrivo da Pompei, dal mio studio vedo il Santuario; forse la risposta sta in questo commento ?

Silvestri : E noi francescani siamo in prima fila allora ad offrire futuro, relazioni costruttive di pace e trascendenza a una società incastrata nella depressione, nell'individualismo, nell'immanenza. Il cristiano deve ripresentarsi come coltivatore attivo di buone relazioni e di speranza. Crisi è caso mai opportunità, è percorso che stimola a ritrovare ed esprimere le energie migliori.

Armellin : se questo è vero perchè la risposta di energie migliori tarda ad arrivare ? usciremo dalla crisi aprendo la porta alle risposte migliori, che vuol dire in primo luogo, dare il posto di lavoro a chi lo merita.

Silvestri : E' così per il cammino spirituale dell'uomo ma lo è sicuramente anche per l'economia che l'uomo dirige. L'economia, ricordo, non è matematica, ma il risultato di scelte dell'uomo che affronta i suoi bisogni, a partire dal principio di scarsità. Domandiamoci allora se di crisi economica si tratta. Personalmente ritengo caso mai che il raggiunto comodo benessere abbia offuscato la capacità di scelta dell'uomo e rilassato un po' troppo il suo ordine valoriale.

Armellin : i valori si acquisiscono con l'educazione in Famiglia, in Chiesa, nella Scuola ; una sana educazione impedisce il rilassamento della sua struttura portante costituita appunto dai valori. La stessa ricchezza in partenza si produce con disciplina ed applicazione quotidiana al proprio mestiere, qualunque esso sia. Ripetiamo da anni questa constatazione eppure la deriva continua. Può la nave sociale permettersi un naufragio mondiale permanente ?

Silvestri : Ripeto dunque, sia consentita almeno la denuncia e il richiamo: cambiare le banche si può e si deve, affinchè tornino a fare il loro mestiere. Uscire dalla crisi si può e si deve, attraverso scelte responsabili personali e comunitarie.

Armellin : cambiare le banche vuol dire cambiare le persone che le dirigono, e non basta; se la struttura di fondo rimane la stessa, e i dirigenti attuali diventano improvvisamente virtuosi, si ricade ugualmente negli stessi errori; esattamente come dalla prima guerra mondiale siamo passati alla seconda, nonostante la Società delle Nazioni.

Silvestri : Vorrei allora presentare anche due proposte, due sogni, due messaggi che spero qualcuno raccolga: la prima proposta è la creazione di un osservatorio economico francescano, in grado di esaminare i fenomeni economici del tempo, orientare costantemente il richiamo alla cooperazione e l'attenzione ai più poveri e denunciare le derive economiche che possono danneggiare la vita sociale ; questa sì che sarebbe una bella e autorevole iniziativa, ben diversa dallo squallore opportunistico delle agenzie di rating che si ritengono autorevoli controllori degli altri. A confronto con loro il grande, ma poco conosciuto, Frate Luca Paioli - francescano del 1500, matematico, inventore della contabilità in partita doppia - potrebbe inorridire.

Armellin : non solo lui; bisogna fare attenzione a non creare doppioni di uffici che magari da qualche parte nel Mondo già esistono, e, a mio avviso, l'osservatorio ha un senso se non è disgiunto da un contatto diretto con l'ONU la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale.

Silvestri : Frate Luca Paioli inventò i bilanci per creare trasparenza e dare oggettiva lettura dei dati. Stendiamo un velo pietoso su come oggi si abusa dei bilanci per far dire loro ciò che si vuole dimostrare e non per leggere dati obiettivi. E mi fermo qui, e passo a una seconda proposta di grande respiro: la creazione di una grande iniziativa di concertazione a livello mondiale: serve un incontro tra esperti e governanti del Mondo perchè l'economia oggi non può trasformarsi in una guerra tra tutti e senza fine: l'economia ha bisogno di nuove regole e di autorità garanti al di sopra delle parti. In passato forse era più facile: bastava che pochi si accordassero.

Armellin: ecco, questa è la proposta più interessante di tutto il Convegno di Assisi; nell'ultimo post sul mio Blog ho sviluppato l'idea dando indicazioni per un Forum mondiale per l'economia .

Silvestri : Oggi siamo di fronte a una realtà molto più complessa e sempre più multipolare: bisogna che qualcuno faccia il primo passo, prenda l'iniziativa. L'appello è lanciato e speriamo venga presto raccolto, altrimenti lo dovremo fare noi ? Voglio dire noi francescani ? Lascio il punto di domanda ! E chiedo a ciascuno di cominciare a fare la propria parte.

Armellin : terminato il commento, fatta la mia parte; dedico queste riflessioni a mia figlia Lorenza Mariastefania, ha undici anni, fa parte di quella generazione digitale che sarà in grado di raggiungere i traguardi che abbiamo indicato, perchè non c'è limite alla Speranza e all'infinita Misericordia di Dio.

Stefano Armellin con Fra Giorgio Silvestri
http://armellin.blogspot.com

Pompei, venerdì 10 agosto 2012 nella notte di San Lorenzo

(11 Continua)



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