66 ore di poesia: quando la scuola incontra l’arte del narrare

Edita da Bibliotheka Edizioni, una splendida antologia che raccoglie una selezione dei versi, scritti in due anni, dagli studenti della III A dell’Istituto Comprensivo “Paolo Stefanelli” di Roma

Due anni. Questo il tempo che ha visto impegnati Irene, Giovanni, Martina, Sara, Andrea, Stephany, Christian, Alessandro, Edoardo, Francesca, Susanna, Marc, Mattia, Carlotta, Lorenzo, Ilaria, Federica, Jacopo, Davide, Alice, Emanuela, Lorenzo.
22 ragazzi che, nell’arco di 66 ore (un’ora a settimana, dedicata alla composizione poetica), hanno dato alla luce molteplici frutti artistici, dei quali ne sono stati scelti 80.
Un’iniziativa questa (curata dalla dott.ssa Maria Paola Langerano e adottata dall’Istituto “Paolo Stefanelli” del Municipio XIV della Capitale) che deve essere salutata con orgoglio e soddisfazione: finalmente la scuola vista ed intesa quale effettivo luogo di sapere, nel quale gli studenti possono avvicinarsi allo straordinario mondo delle lettere e sperimentare l’ars poetica; finalmente un’idea educativa aperta e multidimensionale, capace di condurre questi poeti “in erba” verso una progressiva esplorazione e liberazione del proprio “io”, ad un’inarrestabile stimolazione della loro interiorità.
Un’iniziativa che ha invitato questi ragazzi a fermarsi davanti alle cose che si muovono troppo in fretta, di riconoscersi, di liberare le loro menti dalla frenesia internettiana e whatsappiana di un presente che logora e conduce verso un futuro ancor più logorante. Un presente bombardato da una comunicazione assordante e ripetitiva, soggiogato da cose che invecchiano in fretta e in fretta vengono dimenticate.
66 frammenti poetici, frutto di una consapevole ricerca poetica, che ci dimostrano quanto questi “autori” siano riusciti a immergersi nel loro profondo, a rendere reale un’idea nella sua più intima essenza, spogliandola da ogni sovrastruttura e da ogni corollario.
66 ore in cui ognuno di loro ha scritto e poi ascoltato il componimento dell’altro, lasciandosi trasportare nel suo universo, comprendendo tutte quelle parole che, composte, fatte a pezzi e infine ricomposte, sono state evocate da molteplici suggestioni: un ricordo, un brivido, uno sguardo, una carezza. Oltre a scoprire l’estensione poetica della loro scrittura, questi 22 studenti hanno anche compreso l’estensione poetica della loro voce. E hanno cantato.

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