ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

A Forlì, Teatro D. Fabbri, I Racconti della Via della Seta

12/07/18

Per l'inaugurazione della 18 esima edizione della Emilia Romagna Festival

Forli ha il piacere di ospitare la
prima e unica manifestazione italiana de " I Racconti della Via della Seta", che inaugura il cartellone della 18 esima edizione della Emilia Romagna Festival con il patrocinio dell’ambasciata della Repubblica popolare cinese in collaborazione con il festival di Ljubljana.

Introduce la serata il vice sindaco Montaguti Lubiano:
Seguendo la via della seta i popoli sono venuti a contatto e si sono arricchiti con scambio di merci , di tecniche , di scambi di cultura.
Missionari di varie fedi cristiani ,confuciani, buddisti , induisti , seguendo le vie della seta si sono conosciuti ,hanno dialogato, e contribuito a diffondere un clima di tolleranza che ha scavalcato le frontiere e aiutato i popoli a crescere , per questo è quanto mai attuale la proposta lanciata dal Presidente della Repubblica Popolare Cinese per una nuova via della seta .
L’iniziativa sta diventando una importante realtà di cui sta beneficiando l’Italia, oltre ogni più rosea aspettativa ed in particolare anche la città di Forlì……
La nuova via della seta appare come un ponte gettato fra civiltà e culture diverse, un’arteria vitale per gli scambi commerciali e la circolazione delle idee che ancora oggi , anzi soprattutto oggi nell’epoca della globalizzazione mantiene intatta la sua suggestione.
La nuova via della seta è la via dell’umanità , della tolleranza e della pace….un ponte gettato fra civiltà e culture diverse, un’arteria vitale per gli scambi commerciali e la circolazione delle idee che ancora oggi , anzi soprattutto oggi nell’epoca della globalizzazione mantiene intatta la sua suggestione.

I ringraziamenti accorati dell’ambasciatore cinese in Italia S.E Li Ruiyu, danno avvio allo spettacolo : il balletto in prologo a quattro atti del Chinese Theatre Dance Lanzhou con il racconto danzato intitolato Terra di Sogno.
Applausi emozionati hanno poi concluso la serata


Il festival fa parte del progetto chiamato One belt one road o, con un suggestivo richiamo storico, Nuova via della seta.
OBOR punta a collegare almeno 3 continenti (Asia, Africa ed Europa) con un’imponente rete di infrastrutture marittime e terrestri. È un progetto aperto, a cui chiunque può contribuire, potenzialmente anche gli Stati Uniti, ma la cabina di regia è saldamente della Cina, che al progetto ha dedicato, nel 2014, un apposito fondo dal valore di 40 miliardi di dollari. L’idea entusiasma i paesi in via di sviluppo che ne sarebbero attraversati e preoccupa molti rivali regionali come l’India o lontani come l’Unione Europea (che lo scorso aprile si è pronunciata molto negativamente al riguardo, quasi all’unanimità) e naturalmente gli Stati Uniti. La nuova via della seta, inoltre, attraverserebbe alcune delle zone più instabili del pianeta e da qui viene un’altra conditio sine qua non per l’instaurarsi della “globalizzazione cinese”: a pace, o quantomeno un ambiente pacificato, propizio allo sviluppo del business.

Simone Pieranni, giornalista del Manifesto e di Eastwest, ci dice che l a vocazione globale cinese, in realtà, è storia antica,
Il fatto che oggi la Cina si ponga nuovamente alla testa di un mondo globale non dovrebbe dunque stupire anche se la globalizzazione che piace ai cinesi è molto diversa da quella americana. Passa per una nuova Via della Seta sul cui tracciato si produce un terzo del Pil mondiale.

Certo è che attraverso eventi artistici possiamo contrastare le disuguaglianze e le intolleranze.
Forlì dovrebbe certamente accogliere queste occasioni preziose, anche riguardo ad altre culture che vivono nella realtà forlivese, promuovendo l’integrazione attraverso scambi di esperienze.

E qui ci poniamo una domanda : Qual è la funzione dell’arte nella società? Quale l’urgenza a cui si richiede che essa assolva? e ancora, essa deve essere considerata, al pari di qualsiasi altro prodotto (valore) della società capitalistica, un “bene” capace di produrre consensi valutabili in termini economici e consumistici?

L’arte, si sa, se si lascia sedurre e corrompere da opportunismo, revisionismo, falsità, è colpevole due, tre, cento volte di più. L’arte non serve a decorare i muri, ma mostrare ciò che i muri nascondono, è questo il principio che promuove un autentico incontro fra i popoli.

INFO:
www. emiliaromagnafestival.org

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Responsabile account:
Maura Capanni (Corrispondente settore cultura)
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