ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

A Montecarlo il MARE È LA VOCE DEL MIO CUOR

03/07/18

Il pittore Raf espone “l’ opera ad assetto variabile” IL MARE È LA VOCE DEL MIO CUOR alla 8° BIENNALE D’ARTE INTERNAZIONALE DI MONTECARLO 2018, 21-23 Settembre 2018, con inaugurazione 21 Settembre 2018. Il visitatore della Mostra (ARTTORE ”artista e spettatore”) si può svincolare dal classico ruolo passivo di limitarsi ad osservare l’opera per assumere un ruolo attivo e diventare parte integrante nella realizzazione perché vengono abbattute “le classiche barriere” che regolano i processi fino ad ora in atto: artista solo attivo , espositore/esposizione come tramite e spettatore solo passivo.

FotoL’opera ad “assetto variabile” IL MARE È LA VOCE DEL MIO CUOR, realizzata dal Pittore Raf ( www.rafdragani.com ), Socio del Cenacolo dei Poeti e Artisti di Monza e Brianza (www.cenacolopambmonza.it ) e Socio Circolo Arti Figurative Monza (www.circoloartifigurativemonza.it), e’stata selezionata per partecipare alla 8° BIENNALE D’ARTE INTERNAZIONALE MONTECARLO 2018 che si terra’ dal 2 al 23 Settembre 2018, con inaugurazione 21 Settembre 2018.
Il lavoro, realizzato nel 2018 per la 8° BIENNALE D’ARTE INTERNAZIONALE DI MONTECARLO, ha gia’ partecipato alla Mostra d’Arte Internazionale ONIRICAmente IL SOGNO CREATIVO DI UNA REALTÀ’ NASCOSTA, 26 maggio - 3 giugno 2018, Giardini Ravino Ischia, Italy.
Sulla recensione scritta per l’opera, si legge:
”Apriti a me, spalanca per me le tue braccia e regalami in quel gesto tutto il tuo segreto, la tua essenza, il tuo respiro. Il rasserenante monito che mi doni lo terrò stretto … e sarà mio per sempre.”
Per la stessa Mostra Gina Affinito , citando J. Hillman, scrive: “Niente colpisce l’anima, niente le dà tanto entusiasmo, quanto i momenti di bellezza: l’anima ha la necessità di bellezza .… E sentiamo che questi momenti sono terapeutici nel senso più vero: ci rendono consapevoli dell’anima e ci portano a prenderci cura del suo valore. Siamo stati toccati dalla bellezza”. E nella presentazione del progetto espositivo, così sintetizza il significato della Mostra: “Lo studio “Anatomia della bellezza” affronta l’incontro autentico con la bellezza e le sue molteplicità; l’idea è quella di portare alla luce, scomporre, sezionare (… da qui il titolo) quella forma estetica, aurea, armoniosa, del profondo e di cui si fa portavoce un’opera d’arte. L’arte "contemporanea ha davvero preso le distanze dalla bellezza? “
Nel lavoro “ad assetto variabile” IL MARE È LA VOCE DEL MIO CUOR , 60x60, acrilico e riporto fotografico su cinque tele variamente incernierate, viene messa in evidenza la personale concezione di RAF dell’evoluzione del bello nell'Arte del XXI secolo: sono presenti numerose citazioni come lo spazialismo, l’optical art, gli astrattisti del MAC, Duccio di Buoninsegna, Alighiero Boetti, Luigi Veronesi, Attanasio Soldati, Mauro Reggiani, ..... etc .
Il lavoro rappresenta un significativo esempio dell’attuale innovativa ricerca artistica di RAF basata sull'evoluzione della Pop Art e/o della più recente Neo Pop: supera le “abituali figurazioni” conservandone solo alcune caratteristiche per andare a scavare più a fondo nella libertà del colore e per avventurarsi verso strade non ancora percorse. Si applicano i principi della Pop Art elaborati dai suoi storici rappresentanti (Andy Warhol, Roy Liechtenstein etc.), frantumatasi oggi in numerosi sottogruppi con diversi rimandi culturali: dal graffitismo urbano al mondo dell'underground. Attualmente RAF fa uso di materiali diversi come plastiche, resine e riporti fotografici, oltre alle tradizionali tecniche di oli e/o acrilici su tela. Rinuncia volutamente alla rappresentazione della forma: i suoi lavori non hanno bisogno di “agganci” con la realtà e si propongono di figurare ciò che non può essere rappresentato abitualmente. Fa molta più attenzione alla composizione geometrica caratterizzata da forme semplificate come accade nell'arte di Vasarely. Ricerca costantemente su come “unire al meglio l'opera e colui che la guarda”. Segue l’insegnamento di Victor Vasarely «La posta in gioco non è più il cuore, ma la retina, e l'anima bella ormai è divenuta un oggetto di studio della psicologia sperimentale. […], l'insostenibile vibrazione dei colori complementari, il baluginante intreccio di linee e le strutture permutate […] sono tutti elementi della mia opera il cui compito non è più quello di immergere l'osservatore […] in una dolce melanconia, ma di stimolarlo, e il suo occhio con lui. ». Compito dell’artista non e’ solo, come si legge nell’introduzione alla Mostra INTIMARTE presente sul Sito www.iduecolli.it , instaurare “ un dialogo confidenziale soggettivo […] per mezzo della Sua opera […] trasmettendo emozioni all’interlocutore” in modo tale che “i moti dell’animo con le evocazioni della memoria diventano racconti artistici esaltando con poetici risvolti la realtà in cui viviamo”, ma e’ anche interagire con lo spettatore che compie l’atto conclusivo per perfezionare e per ultimare l’opera secondo il suo istinto/estro.
Con questi presupposti il visitatore della 8° BIENNALE D’ARTE INTERNAZIONALE DI MONTECARLO 2018, 21-23 Settembre 2018, con inaugurazione 21 Settembre 2018, può esplicare col lavoro di RAF un ruolo attivo come quello del “prosumer”, cioè del destinatario di beni e di servizi che non si limita al ruolo passivo di consumatore, ma partecipa attivamente alle diverse fasi del processo produttivo (come viene teorizzato dalle recenti teorie 4.0).
In definitiva il visitatore (ARTTORE ”artista e spettatore”) si può svincolare dal classico ruolo passivo di limitarsi ad osservare l’opera per assumere un ruolo più attivo nel processo che coinvolge anche le fasi di creazione, produzione e consumo: il Prosumer, infatti, può indicare anche una nicchia di mercato nel campo della fotografia, del video e della registrazione Hi-Fi, relativa a prodotti in una fascia intermedia tra i modelli professionali e quelli amatoriali.

L’ambizioso obiettivo di Raf e’, in sintesi, far diventare lo spettatore parte integrante nella realizzazione dell’opera, perché può partecipare alla esecuzione e concludere il lavoro proposto: il visitatore della Mostra non e’ solo un fruitore perché vengono abbattute “le classiche barriere” che regolano i processi fino ad ora in atto: artista solo attivo, espositore/esposizione come tramite e spettatore solo passivo.



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