ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

A Padova focus sulla giustizia tributaria

18/02/19

Lunedì 18 febbraio a Padova - Villa Borromeo Sarmeola di Rubano - il convegno nazionale su “Riforma della giustizia tributaria. Nasce la quinta magistratura, nascono i Tribunali tributari” organizzato dall’Ordine dei Commercialisti e dalla Camera Avvocati Tributaristi del Veneto, con Massimo Bitonci sottosegretario al Mef e Massimo Miani presidente CNDCEC

FotoProfessionisti, giudici tributari, e rappresentanti delle istituzioni si sono dati appuntamento a Villa Borromeo, Sarmeola di Rubano (Padova) lunedì 18 febbraio dalle 14,30 alle 18,30 per il convegno “Riforma della giustizia tributaria. Nasce la quinta magistratura, nascono i Tribunali tributari”organizzato dall’Ordine dei Commercialisti e dalla Camera Avvocati Tributaristi del Veneto.

Dopo i saluti di Dante Carolo Presidente Ordine Dottori Commercialisti Esperti Contabili di Padova, Francesco Rossi presidente Ordine Avvocati Padova e Roberto Pasquini direttore Il Commercialista Telematico, seguiranno gli interventi di Massimo Bitonci, sottosegretario al Ministero Economia e Finanze e Massimo Miani presidente del Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti Esperti Contabili.

Alla successiva tavola rotonda si confronteranno: Ugo Quaglia vice presidente di sezione Commissione Tributaria Provinciale di Padova; Roberto Lunelli dottore commercialista, consigliere nazionale e presidente sezione Friuli Venezia Giulia dell’A.N.T.I. – Associazione Nazionale Tributaristi Italiani; Carmen Pezzuto dottore commercialista consigliere ODCEC Padova, referente Commissione di Studio Fiscale; Michele Tiengo avvocato presidente degli Avvocati Tributaristi del Veneto; Maurizio Villani avvocato tributarista.

“Un numero così elevato di ricorsi - osserva Dante Carolo presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Padova - è sintomo di un sistema che non funziona correttamente. Inoltre i procedimenti sono troppo lunghi: arrivare a sentenze definitive in tempi brevi sarebbe di grande aiuto sia per i contribuenti, soprattutto imprese, che per il Fisco. In questo senso l’introduzione di giudici professionisti prevista dalla riforma darà sicuri benefici al sistema.”

“Il processo tributario va riformato - dichiara Carmen Pezzuto presidente della Commissione Fiscale dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Padova - perché la normativa fiscale che è complessa, richiede giudici professionisti e specializzati. Inoltre è necessario stabilire la vera parità della parti nel processo ed applicare con rigore il principio dell’onere della prova. In tema di accertamento, occorre rendere effettivo il principio del contraddittorio endoprocedimentale e rendere l’istituto dell’accertamento con adesione una vera alternativa al contenzioso, anziché il prezzo che le imprese devono pagare per la mancanza di un “equo processo”. Infine sarebbe importante eliminare il pagamento anticipato delle imposte, attualmente necessario per poter presentare il ricorso: le somme dovute al Fisco, salvo l’esistenza di comprovate esigenze cautelari, si dovrebbero pagare non prima dell’esito di almeno un grado di giudizio.”

Secondo i dati del Ministero Economia e Finanze sul contenzioso tributario italiano nei primi nove mesi del 2018 erano 399.058 al 30 settembre in tutta Italia le cause pendenti contro il Fisco presso le Commissioni Tributarie, sia provinciali sia regionali, e 160.016 i nuovi procedimenti pervenuti.

In Triveneto il 2017 si è chiuso con 13.990 procedimenti pendenti presso le Commissioni Tributarie in entrambi i gradi di giudizio, un dato che al 30 settembre 2018 è salito a 14.520, con una crescita media del 3% in nove mesi delle cause da decidere. Cresce il contenzioso da smaltire in tutte e tre le regioni: in Veneto si è passati complessivamente (primo e secondo grado) dai 9.764 procedimenti pendenti al 31/12/2017, ai 9.927 pendenti al 30/09/2018; in Friuli Venezia Giulia si è passati dai 2459 ai 2768; in Trentino Alto Adige dai 1767 ai 1825 pendenti.

In primo grado in Veneto, nei primi 9 mesi dell’anno, sono stati presentati 8308 nuovi ricorsi alle Commissioni Tributarie Provinciali. Di questi, solamente a Padova sono 1718 che portano a 1251 il saldo dei pendenti al 30 settembre 2018 (erano 1272 pendenti a fine 2017, ne sono pervenuti 1718 di nuovi e decisi 1898). Così Padova è la seconda Commissione Tributaria Provinciale del Veneto per numero di ricorsi pendenti - dopo Venezia. Al terzo posto Treviso che si distingue per l’aumento dei procedimenti pendenti con un +28,9% in nove mesi: sono 1445 i nuovi ricorsi presentati, mentre dei precedenti ne sono stati definiti 927; al quarto posto Vicenza con un +8,95% di pendenze (in nove mesi sono 1409 i nuovi ricorsi presentati, a fronte dei 1208 che sono stati definiti); a Verona le pendenze aumentano di quasi il 50%, mentre calano a Rovigo (-20,25%), al sesto posto per numero di ricorsi pendenti, che passa dai 390 pendenti a fine 2017 ai 311 del terzo trimestre 2018: ne sono stati decisi 400 dei precedenti e ne sono pervenuti 239 di nuovi in nove mesi. Chiude in lieve aumento dei pendenti anche Belluno con 96 nuovi ricorsi pervenuti, 94 decisi dei precedenti che portano ad un saldo a settembre 2018 di 109 pendenti, quasi uguale a quello di fine 2017 quando erano 107. Al primo posto Venezia con 2271 procedimenti pendenti nonostante il saldo tra decisi e sopravvenuti sia del -9,85% nei primi nove mesi (erano 2519 pendenti a fine 2017, ne sono pervenuti 2051 e definiti 2511 al 30 settembre).

Nel secondo grado di giudizio, le cause pendenti presso la Commissione Tributaria Regionale del Veneto, sono passate dalle 3523 del 31/12/2017 alle 3511 del 30 settembre 2018 - in nove mesi sono pervenuti 2554 nuovi ricorsi e ne sono stati decisi 2572 - con un saldo negativo tra procedimenti pervenuti e procedimenti definiti di 12 unità ed una decrescita dello 0,34% in nove mesi.

Dando uno sguardo alla tipologia di contenzioso fiscale, degli 8308 nuovi ricorsi presentati alle Commissioni Provinciali del Veneto nei primi 9 mesi del 2018, il 76% riguardano l’impugnazione di provvedimenti emessi dall’Agenzia delle Entrate, l’8% dall’ex Equitalia riscossioni, il 1,6% da Dogane e/o Monopoli, il 14% dagli Enti Locali e il 6,4% da altri Enti.

Sul fronte dei valori medi del contenzioso tributario in Triveneto, nei primi nove mesi del 2018, è in testa il Veneto con valori medi di 202 mila euro per le cause in primo grado, seguito dal Trentino Alto Adige con 143 mila euro e dal Friuli Venezia Giulia con 103 mila euro; in secondo grado, presso la Commissione Tributaria Regionale, la situazione si ribalta: il Trentino Alto Adige è in testa con valori medi di 346 mila euro, seguito a ruota dal Friuli Venezia Giulia con 202 mila euro e dal Veneto con valori medi di 160 mila euro.



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