ARTE E CULTURA
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Amarcord... Giolo il calzolaio dei VIP di Milano Marittima

18/04/11

Se a Milano Marittima chiedete a qualcuno chi era Foschi Terzo, pochissimi lo sanno, ma se chiedete chi era “Giolo” state certi che tutti lo ricordano con grande affetto.

Amarcord………… Giolo il “calzolaio” dei VIP di Milano Marittima
di Giorgio Rocchi

Nel nostro territorio (la Romagna) moltissime persone vengono riconosciute con il sopranome che qualcuno gli ha affibbiato, magari fin da bambino, e poi se lo portano dietro per tutta la vita. Anche per Giolo è accaduta la stessa cosa. Fu la figlia molto piccola di un suo conoscente che quando chiamava Terzo non riusciva a dirlo correttamente e dalle sue giovani labbra usciva “Giolo”. Da quel giorno Terzo, per i parenti, amici e conoscenti fu Giolo e così rimase negli anni a venire.
Come per altri Amarcord…….. anche per Giolo, ( dovendo citare date ed episodi), mi sono avvalso della collaborazione di una persona molto vicina a lui, suo fratello Italo, altro personaggio molto conosciuto a M.M. , non per le scarpe, ma per l’abbigliamento. Infatti Italo con Clara e il loro figlio Alessandro, gestiscono due rinomate boutiques (Alexander) in pieno centro a Milano Marittima con grandissimo successo. In una stupenda mattina di sole ci sediamo davanti al negozio Alexander in uno dei tanti tavolini del bar cognac-bisquit e da mè sollecitato Italo comincia a parlarmi di suo fratello.
Giolo nasce a Ravenna nel 1920 e con la famiglia risiede a Savio di Cervia fino al 1948 anno in cui decide di trasferirsi a M.M. per iniziare l’attività di negoziante di scarpe e continuare quella di calzolaio che da diversi anni svolgeva nel paese di residenza.
Accompagnato da sua moglie Anita, Giolo approda in Piazzale Napoli sul viale Matteotti all’altezza della mitica terza traversa, e per 45 anni vi rimane vendendo scarpe e riparandole ,all’occorrenza, per tutti i turisti che risiedevano nelle ville e negli alberghi di M.M. ( in quegl’anni a M.M. Giolo era sinonimo di scarpe, da acquistare o da riparare)
Amarcord…….. che conobbi Giolo fin da bambino avendo abitato a ridosso della rotonda 1° maggio per parecchi anni. Ma il Giolo personaggio lo rincontrai quando lavoravo all’Hotel Rouge di Benzi Mino. Svolgendo attività di portiere avevo tra le mie mansioni anche quella di soddisfare le moltissime richieste della clientela legate a piccole commissioni all’esterno dell’albergo e, sovente, mi ritrovavo nel negozio/laboratorio di Giolo. A volte arrivavo in negozio che era ancora chiuso e fuori ad attenderlo, oltre a mè, c’erano alcuni suoi amici che non vedevano l’ora che arrivasse per iniziare interminabili discussioni sui fatti del paese, della politica, dello sport, delle belle donne, etc… Era sicuramente un punto di riferimento per molti suoi coetanei coi quali parlava di gossip, delle vicissitudini della guerra in Russia e a volte azzardava anche qualche scherzo per tenere alta la tensione con i presenti.
Amarcord…….. mi dice ancora Italo, che una mattina arrivò in negozio, si infilò nel laboratorio e dopo un po’ ne uscì con una robusta corda attorcigliata ad un braccio. A quel punto gli amici presenti gli chiesero cosa dovesse farne e molto serenamente gli disse che sarebbe andato in pineta e si sarebbe impiccato ad un pino poiché era convinto di essere talmente forte dentro di sé, (forza acquisita anche nella guerra di Russia in mezzo alla neve per settimane , trasportando feriti a dritta e a manca, mangiando uccelli morti per sopravvivere) e che neppure un gesto come quello lo avrebbe intimorito o spaventato. Sgomento e perplessità serpeggiava nei volti dei presenti ma ben presto il tutto veniva vanificato da una sonora risata e le discussioni ricominciavano imperterrite. Questo era Giolo, ma non solo; Giolo negli anni di attività si divertiva anche a creare cose per il suo negozio e all’ora se buttavate gli occhi sull’insegna del suo negozio scoprivate che era una sua creatura. Così come il bancone all’interno del negozio, disegnato e colorato da lui stesso. Diciamo che una certa vena artistica affiorava frequentemente nei suoi comportamenti
Poi un giorno, come per tanti altri, Giolo cessò la sua attività di negoziante e di calzolaio, ma volle dedicarsi ancora a qualcosa di originale e iniziò (essendone amante) a scrivere poesie in dialetto romagnolo. Fu proprio suo fratello Italo a fornirmi un pacchetto di fogli dattiloscritti sui quali Giolo descriveva i suoi personaggi e le sensazioni che provava per quel dialetto per lui tanto importante e appagante. Fra le tante poesie scritte “QUI D’UNA VOLTA E QUI D’ADES” – MINGO E LA BANCA – LA RUMAGNA – PIRO’ E LA MORTA – L’OMAN – E VECC E LA BURDELA – tutte molto belle, io ne ho scelto una e ve la vorrei proporre perché anche voi possiate ricordare Giolo anche come scrittore dialettale.
Giolo ci ha lasciati nel 2009, ma il suo ricordo ci accompagnerà per molto tempo ancora. Grazie Giolo per tutto quello che ci hai trasmesso, tanta serietà professionale, umiltà e romagnolità.
LA RUMAGNA
*La zenta dla Rumagna cun la su voia ad lavurè. _La gente della Romagna con la sua voglia di lavorare.
*Fni la guera ia trasfurme ste pez ad tera. _Finita la guerra hanno trasformato questo pezzo di terra
*Indò clera sol vala e risera ades uiè toti abitaziò _Dove c’era solo valle e risaia adesso ci sono tutte abitazioni
e ativitè da la campagna a la zitè. _e attività dalla campagna alla città
*A marena l’era sol pgnèda e sabiò. _Al mare c’era solo pineta e sabbia
*Ades ie tot albirg e distè litì e umbrilo. _Adesso sono tutti alberghi e in estate lettini e ombrelloni
*A voi cminzè cun i personeg che in Rumagna _Voglio iniziare con i personaggi che in Romagna
un po’ ad storia ia lasè. _un po’ di storia hanno lasciato.
*Da Garibaldi che par nos fè ciapè in tla nostra. _Da Garibaldi che per non farsi prendere nella nostra
pgneda cun l’Anita usè farmè. _pineta con Anita si è fermato
*A Pascoli e poeta dla Cavalina Storna, _A Pascoli il poeta della Cavallina Storna
a Pelloni e Pasador. _a Pelloni il Passatore
*Da Fellini e regesta d’Amarcord a Musle e ditator il regista di _Da Fellini Amarcord a Mussolini il dittatore
cus è mes cun e bafet e par quel le stè scunfet. _che si è messo con il baffetto e per questo è stato sconfitto
*A Pantani e curidor in bicicleta clera sempar _A Pantani il corridore in bicicletta che era sempre
e prem a là in tla veta. _il primo là sulla vetta
*Ades at voi cuntè quel che in Rumagna tpu truvè _Adesso ti voglio raccontare quello che in Romagna puoi trovare
da la su cusena tradizionela e specialitè che in tot _dalla cucina tradizionale alle specialità che in tutti
i risturent tpu truvè, dal taiadeli e caplet e tot al _i ristoranti puoi trovare , dalle tagliatelle e cappelleti e tutti le
qualitè de pes par fè e brudet. _qualità di pesce per fare il brodetto
*Stvu balè la discoteca a la Cà del Liscio te d’andè _Se vuoi ballare in discoteca alla Ca del liscio devi andare
par fè quatar pirulot cun i valzer ad Casadei cun gne _per fare quattro piroette con i valzer di Casadei che non c’è
piò gnit ad mei. _più niente di meglio
*Ste la pasiò par l’antichitè a Ravenna te d’andè _se hai la passione dell’antichità a Ravenna devi andare
cuie tot i monument dla nostra ziviltè. _che ci sono tutti i monumenti della nostra civiltà
*Stvù fè un spuntì in tot i canto uie un capanì _Se vuoi fare uno spuntino in tutti gli angoli c’è un capannino
chi fa la piadina cun e squaquarò par fè che fanno la piadina con lo squacquerone per fare
una bona claziò _una buona colazione
*Quànt che ven l’istè in riviera le tot un fior long al _Quando viene l’estate in riviera è tutto un fiore lungo le
stredi e rotondi par rizevar i turesta da tot e mond strade e le rotonde per ricevere i turisti da tutto il mondo
*Se in vacanza te d’andè ven a qua cat stag da stè, _Se in vacanza devi andare vieni qua che ti aspetto
*A canten insè Rumagna Mia lunten da tè un si po stè _Canteremo Romagna Mia lontan da tè non si può star
*Questa le la Rumagna ca iò cuntè e una volta tai si _Questa è la Romagna che vi ho raccontato e una volta che ci
stè tan tla pu piò sminghè. _sei stato non te la puoi più dimenticare




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