ARTE E CULTURA
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Amarcord... Mirella (Maria Silvestri) di Giorgio Rocchi

20/05/09

Maria Silvestri ( Mirella per gli amici) ci ha lasciati. A Cervia dove viveva da circa 20 anni, molti la ricordano per il grande attaccamento alla vita. Amava il mare in maniera viscerale e appena poteva si sdraiava al sole per dare maggiore risalto alla sua già bellissima carnagione, ora il suo lettino in riva al mare resterà vuoto ma quando io ritornerò sulla battigia lei sarà lì con mè.

Amarcord.... Mirella (Maria Silvestri) di Giorgio Rocchi

Maria Silvestri (nickname Mirella) è stata per venti anni la donna della mia vita, a soli 57 anni ci ha lasciati destando grande impressione fra tutti coloro che la conoscevano. La sua bellezza unita alla dolcezza che esprimeva con occhi fortemente incantatori, ti faceva girare la testa quando passava. Io ho avuto il grande privilegio di amarla e di starle accanto. Lei amava me, Michele e gli altri nel modo che tutti hanno sempre desiderato.

20/05/2009 - 18/05/2009 - AMARCORD ………. Mirella di Giorgio Rocchi
Questo Amarcord………(che potrebbe essere l’ultimo della fortunatissima serie) ha un sapore particolare. Infatti non mi trova a descrivere, riportare, ricordare fatti, personaggi, aneddoti come negli altri 20 che vi ho proposto. Purtroppo questo Amarcord…. mi vede protagonista in quanto si tratta di mia moglie Mirella (all’anagrafe Maria Silvestri), recentemente scomparsa a causa di un’aneurisma cerebrale che le ha inondato e distrutto il cervello.
Mirella era nata a Tripoli in Libia (come anche i suoi fratelli Fioravante e Luigi). E’ nata in quel paese nord africano poiché il padre (tecnico della Montedison) aveva deciso di trasferirsi con la moglie Carmela per svolgervi la sua professione.
Poi un bel giorno, quando Il Colonnello Gheddafi sentenziò che tutti gli stranieri presenti in Libia, dovevano lasciare il paese (appropriandosi anche dei loro beni), papà Fernando e Carmela, coi loro tre figli, ritornarono in Italia a Ferrara (dove avevano dei parenti) e lì vi rimasero fino a quando nel 1983 il babbo morì lasciando Carmela con i figli al loro destino. Un destino che ha visto Fioravante ( per tutti Davide, il figlio maggiore) lasciare Ferrara per trasferirsi in Germania (a lavorare come cameriere) per poi approdare definitivamente in Francia a Parigi e restarvi quasi 30 anni. Nel frattempo anche Luigi (per tutti Gino) lasciò Ferrara per dedicarsi al teatro come attore e in seguito come tecnico per l’allestimento delle scene teatrali.
Mirella nel frattempo custodiva la madre e lavorava come addetta alle vendite in alcune importanti boutique di Ferrara e proprio in una di queste, conobbe il suo primo marito dal quale ebbe, nel 1983 il suo unico figlio Michele.
Dopo alcuni anni di vita coniugale, Mirella con la famiglia e la mamma Carmela decise di venire in vacanza a Cervia e trascorrere alcune settimane al Grand Hotel Cervia, là dove io svolgevo la mia attività di consulente e incarico di Direttore della ristorazione. Fu un fulmine a ciel sereno quello che mi colpì. Ogni centimetro del mio essere fu magicamente inondato dalla sua bellezza, dalla sua classe, dalla sua dolcezza, dalla sua voglia di essere donna discreta e sensuale. Io a quei tempi ero sposato con Franca che mi aveva dato due meravigliosi figli Carlo e Pierpaolo, ma il matrimonio era slittato in una profonda crisi per ragioni che non stò a citare. Io e Mirella decidemmo di frequentarci segretamente e demmo inizio a quello che definirei il periodo più bello che due persone possono trascorrere l’uno accanto all’altra. Sono stati vent’anni vissuti tanto intensamente che consentirono di conoscerci intimamente, dove io feci capire a Lei quali erano gli errori da non ripetere nel secondo matrimonio e dove Lei mi fece capire le cose che un uomo deve fare per rendere felice la sua donna. E’accanto a Lei che ho scoperto definitivamente che se hai una grande donna vicino, puoi veramente diventare “anche” un grande uomo.
Terminati gli impegni lavorativi al GHC e nella formazione, misi Mirella al centro di tutte le mie attenzioni e negli ultimi anni di vita insieme ero accanto a Lei anche 18 ore su 24. Poi improvvisamente una notte, senza alcun preavviso, una “Forza Divina” l’ha voluta portare con sé e ci ha lasciati. Quando al Bufalini di Cesena ci chiesero se eravamo intenzionati a donare gli organi di Mirella ( dopo un primo comprensibile momento di indecisione) fui felice di acconsentire l’espianto perché sono fermamente convinto che chi ha ricevuto i suoi organi, avrà una probabilità in più di apprezzare la vita, una vita che Lei ha felicemente vissuto fino a 57 anni.
Grazie Mirella per quello che ci hai dato, riposa serenamente e il giorno che anch’io ti raggiungerò, assieme, riprenderemo il cammino tragicamente interrotto
Mi manchi moltissimo - Giorgio



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