SPETTACOLO
Comunicato Stampa

"ARLECCHINO? " scritto e diretto da Marco Baliani con Andrea Pennacchi alle Muse di Ancona

Un testo mobile come lo spettacolo, che vive dell'oggi e delle storture della politica, rimaneggiato ogni giorno, a partire dalle intuizioni che sorgono " vedendo all’opera la creatività degli attori".

 Alle Muse di Ancona un fiume impetuoso di "parole affastellate, un turbinio di azioni e gesti, stanno proprio rifacendo il miracolo della grande commedia goldoniana, in una forma non prevista, una commedia dirompente, straniante, che ricostruisce la tradizione dopo averla intelligentemente tradita"

L’Arlecchino scritto e diretto da Marco Baliani, con Andrea Pennacchie un gruppo di ottimi artisti non è spettacolo "falso", ma certo "finto", cosa ben diversa!

Ed ecco allora che la storia, nonostante tutto, anzi proprio grazie a questo tutto invadente, si dipana nella sua narrazione e ne esce un Arlecchino mai visto che riunisce stilemi diversi, frammenti di cabaret, burlesque, avanspettacolo, commedia, dramma, un gran calderone ultrapostmoderno che inanella via via pezzi di memoria della storia del teatro.

 Gli attori complici di questo "delirio", di questa inversione a 360° della Commedia dell'Arte (per poi ritornarci, appunto)  è una compagnia di complici, da Andrea Pennacchi a Marco Artusi, Federica Girardello, Miguel Gobbo Diaz, Margherita Mannino, Valerio Mazzucato, e Anna Tringali, in grado di interpretare contemporaneamente più ruoli, di passare dalle proteste in quanto attori sottopagati, alle vorticose azioni dei personaggi della commedia.

Appartengono di diritto, afferma il regista, alla grande tradizione del teatro veneto, grande perché sempre capace di rischiare per rinnovarsi, come accade su queste tavole sceniche imbandite di follia arlecchinesca.

Le musiche di Giorgio Gobbo e dalla batteria di Riccardo Nicolin spezzano e ricompongono il puzzle scenico, costringendo gli attori a divenire anche danzanti e cantanti.

Infine le scene elementari e insieme ricche di Carlo Sala, mobili grazie agli stessi attori che si fanno operai e macchinisti "modificando la scena di continuo come avvenissero improvvise folate di vento, a volte in forma di bufera a volte come zefiro primaverile".

Il testo riscritto da Baliani è del tutto mobile come lo spettacolo: vive dell'oggi e delle storture della politica, rimaneggiato ogni giorno, a partire dalle intuizioni che sorgono " vedendo all’opera la creatività degli attori".

"Le parole che vengono fatte volare sono anch’esse leggere, eppure, eppure, come accade davvero nella vera commedia, arrivano stilettate e spifferi lancinanti che parlano dei nostri giornalieri disastri di paese e di popolo, così che i terremoti scenici ci ricordano il traballare quotidiano delle nostre esistenze" (Marco Baliani)


ARLECCHINO?

scritto e diretto da Marco Baliani

con Andrea Pennacchi

e con Marco Artusi, Maria Celeste Carobene, Miguel Gobbo Diaz, Margherita Mannino, Valerio Mazzuccato, Anna Tringali
musiche eseguite dal vivo da Giorgio Gobbo, Riccardo Nicolin
scene e costumi Carlo Sala
luci Luca Barbati
aiuto regia Maria Celeste Carobene
produzione Gli Ipocriti – Teatro Stabile del Veneto

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